Jeffrey Sachs - .
Gli Stati Uniti sono ricchi, infelici e insostenibili. E la loro ricchezza è fondata sull’illusione del denaro pompato nel sistema dalla Federal reserve e su una disuguaglianza sempre più estrema e sempre più pericolosa. Jeffrey Sachs, direttore del Earth Institute della Columbia University, dove insegna Sviluppo sostenibile, e autore del rapporto mondiale sulla Felicità (World Happiness Report) guarda all’America emersa dalle elezioni presidenziali e vede un Paese che avanza a tentoni al bordo del precipizio, ma che può ancora, sotto l’egida della nuova Amministrazione, cambiare direzione. Sachs ha inaugurato ieri le conferenze di Economy of Francesco con una relazione intitolata "Perfecting Joy: three proposals to let life flourish".
Professor Sachs, perché la disuguaglianza economica è così pericolosa?
Porta a una perdita di dignità e di salute (sia mentale che fisica) per le categorie che lascia in disparte e fa aumentare le tensioni sociali. Quando i ricchi sono troppo ricchi, diventano arroganti nei confronti del resto della società e assumono il controllo del sistema politico, modificando le regole del gioco a loro vantaggio. È successo negli Stati Uniti: ora abbiamo due Americhe e il Paese è diventato politicamente e socialmente instabile. La pandemia non ha fatto che esasperare le disuguaglianze e le divisioni.
Cosa dice il "World Happiness Report" sul rapporto tra disuguaglianza e felicità?
Le società più felici, quelle del Nord Europa, hanno la più bassa disuguaglianza. Perseguono la strategia di un’economia mista con accesso universale alla salute, all’istruzione, alle infrastrutture pubbliche, al sostegno della famiglia, alle ferie e ad altre prestazioni lavorative. Tassano pesantemente (circa il 50% del reddito nazionale) e distribuiscono le entrate nei servizi pubblici nei pagamenti per le famiglie e i bisognosi. Funziona bene.
Il direttore dell'Earth Institute della Columbia University ha inaugurato "Economy of Francesco"
Preoccupazione, tristezza e rabbia sono aumentate esponenzialmente in tutto il mondo con l’esplosione della pandemia. I governi stanno prestando attenzione?
Lo stress è elevato e in aumento nei Paesi ad alta disuguaglianza e senza protezioni sociali, come gli Stati Uniti, e le crisi non fanno che aumentare questo senso paura e di precarietà. Molti politici, come Donald Trump, hanno utilizzato quei sentimenti negativi per fomentare odio e divisione. Ma la maggioranza degli americani ne ha avuto abbastanza e ora chiede al suo governo di sanare, non di esasperare le negatività.
Come le aziende private, in particlare quelle giovani, possono aiutare un Paese a orientarsi verso uno sviluppo sostenibile? È nel loro interesse farlo?
Le aziende possono e devono aiutare, in quattro modi. Innanzitutto, i loro prodotti dovrebbero essere sostenibili. Ad esempio, i produttori di combustibili fossili devono passare alle energie rinnovabili. Le aziende di fast food devono passare ad alimenti più salutari. In secondo luogo, i loro processi di produzione dovrebbero essere sostenibili, socialmente ed ecologicamente. Anche le loro catene del valore dovrebbero essere sostenibili. Le aziende non dovrebbero acquistare prodotti fabbricati con la deforestazione o il lavoro minorile. Infine, dovrebbero essere buoni cittadini: pagare le tasse, comunicare in modo trasparente, promuovere la parità fra i sessi e la dignità dei lavoratori.
Pensa che sia realistico mettere al bando i combustibili fossili entro il prossimo decennio?
È necessario che il mondo elimini le emissioni di combustibili fossili entro il 2050 o prima. Il Green Deal europeo è un eccellente quadro per i 27 Stati membri dell’Ue. Ogni altra parte del mondo dovrebbe attuare il proprio Green Deal.
La pandemia ha portato a una riduzione degli aiuti verso i Paesi poveri. Perché è sempre più difficile convincere i Paesi ricchi a impegnarsi in aiuti internazionali?
Perché gli aiuti sono storicamente stati visti come tattici piuttosto che umanitari. Gli Stati Uniti sono il peggior colpevole: hanno tagliato gli aiuti dopo la caduta dell’Unione Sovietica perché non erano più in competizione per i "cuori e le menti dei poveri". Invece gli aiuti portano a una maggiore stabilità globale per tutti, come dovrebbe essere chiaro nel contesto di un’epidemia che non si può sconfiggere a livello locale.