sabato 28 settembre 2024
Dal 4 al 13 ottobre la regata che anima tutto il Golfo con tantissimi eventi a terra. Gialuz: «Un momento che unisce tutti». Arte e numeri nel manifesto. Scocchia: «Donne protagoniste»
Un’edizione passata della Barcolana, migliaia di imbarcazioni colorano il Golfo di Trieste sotto il Faro della Vittoria

Un’edizione passata della Barcolana, migliaia di imbarcazioni colorano il Golfo di Trieste sotto il Faro della Vittoria - © Barcolana - Studio Borlenghi

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«La mia anima è a Trieste» scriveva James Joyce nel 1909, in una lettera alla moglie, confessando l’amore per la città. Quella Trieste che per Umberto Saba «ha una scontrosa grazia». Città dall’«aria strana, un’aria tormentosa, l’aria natia, la mia città che in ogni parte è viva, ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita pensosa e schiva». Città di confine, crocevia di molti mondi, di parole e di silenzi, Trieste è una città dell’anima. E quindi di tante anime quante, forse, le persone che la vivono o la attraversano o arrivano e se ne lasciano conquistare. Perché ciascuno ha un cantuccio, sì, uno scorcio, un caffè, una citazione da far sua e portarsela dietro per viverla nelle forme e prospettive le più diverse con cui la si può vivere, Trieste. Città del mare e del vento. Città dell’arte, della musica e della letteratura, simbolo italiano della Mitteleuropa. Un mix di “energie positive” che in un momento dell’anno confluiscono in una parola a forma di vela: “Barcolana”. Una regata, e molto di più, capace di portare duemila imbarcazioni in mare e 425mila persone (è il dato dello scorso anno) a terra, nel corso di tutta la manifestazione. Una pennellata di colori che si può ammirare magnificamente dal castello di Miramare o dal faro della Vittoria e che nei prossimi giorni dipingerà tutto il Golfo da Lignano e Grado, ad Aquileia e Monfalcone, fino a Muggia, abbracciando tutta la costa e la grande produzione nautica del Friuli Venezia Giulia (www.barcolana.it).

Trieste, piazza Unità d’Italia

Trieste, piazza Unità d’Italia - Icp

Se l’appuntamento ufficiale, a mare, con la regata è il 13 ottobre, sin dal 4 è un susseguirsi di iniziative, a terra, con concerti (si parte con i Subsonica), eventi, mostre e rassegne. Così la Barcolana by Generali, giunta alla 56esima edizione è un’occasione straordinaria per scoprire Trieste in tutta la sua bellezza e nel pieno del suo fermento: partire da Piazza Unità d’Italia con i suoi palazzi imperiali, per perdersi poi fra i cantucci laterali, sedersi nei caffè storici, entrare nei musei, come quello della Bora. Spingersi sul Molo Audace per sentirsi quasi sospesi sull’acqua o passeggiare lungo il Canal Grande e poi incontrare idealmente Joyce sul Ponte Rosso, Saba in via San Nicolò, Svevo in piazza Hortis e D’Annunzio vicino alla Borsa. Visitare la Cattedrale sul Colle di San Giusto, l’antico cuore della città, la chiesa ortodossa di San Spiridione o la Sinagoga, simbolo della multiculturalità che aleggia qui. «Barcolana ispira e unisce le persone - dice il presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, Mitja Gialuz -. Un insieme di 40 eventi uniranno le persone attraverso la passione per l’arte, la musica, la lettura, la fotografia, il cinema, la danza. Con le tante associazioni della cultura triestina, impegnate a divulgare il mare e l’arte che nasce dal mare».

Trieste, il fascino e i colori del Canal Grande

Trieste, il fascino e i colori del Canal Grande - Icp

Barche e parole, quelle della saggezza popolare, le citazioni auliche, le frasi dette in banchina e nei pozzetti e quelle dei grandi classici. Frasi e storie in “Un mare di racconti”: quattro giornate, dal 9 al 12 dalle 16,30 al Magazzino delle Idee, con ventidue ospiti, un viaggio nella letteratura contemporanea, nella rassegna diretta da Alessandro Mezzena Lona: dagli autori con un forte legame con Trieste, come Marij Cuk, Pietro Spirito, Tullio Avoledo e Alberta Basaglia a quelli internazionali, come André Aciman e Monika Zgustova, passando per l’esordio letterario della musicista Patrizia Laquidara. «La nostra storia - riprende Gialuz - è un mix tra grandi obiettivi e piccoli progetti, chi viene dall’Oceano e chi ha navigato solo in Golfo: per tutti, il mare ha un significato, una sintesi, porta a galla un ricordo. Il nostro obiettivo è che il pubblico di Barcolana navighi con noi anche in un mare di parole, capaci di evocare tutte le sfumature delle onde, la cultura marinara locale, il ricordo dei nostri grandi velisti, maestri d’ascia, navigatori, poeti e artisti». Ed ecco che, dopo il successo dell’esposizione del 2023 sulla storia del naufragio del Vento Fresco e del velista Paolo Rizzi, Barcolana quest’anno propone una mostra (l’inaugurazione il 5) sul progettista e maestro d’ascia Federico Lenardon che porterà in Piazza dell’Unità disegni, testimonianze e acquerelli dedicati ad alcuni trai suoi più bei lavori progettati e realizzati in un cantiere di Monfalcone.

L'Ad di Illycaffè, Cristina Scocchia, e Mitja Gialuz, presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, presentano il manifesto della Barcolana 2024 firmato da Stefan Sagmeister

L'Ad di Illycaffè, Cristina Scocchia, e Mitja Gialuz, presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, presentano il manifesto della Barcolana 2024 firmato da Stefan Sagmeister - Ufficio stampa

«La città, è sotto gli occhi di tutti, sta cambiando. E va riconosciuto che all’origine di quelli che oggi sono i risultati di Trieste, la grande attenzione verso la nostra città, c’è Barcolana - dice l’assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo, Giorgio Rossi -. La Barcolana è stata, è, e credo sarà una locomotiva di questo treno in corsa ». Un treno che viaggia in mare, con tante vele gonfie di “energie positive”, come il claim della Barcolana di quest’anno, interpretato nel manifesto d’artista (realizzato con il contributo di Illycaffè) dell’acclamato designer di origine austriaca, Stefan Sagmeister, attraverso la lente dei “Beautiful Numbers”. Il manifesto si traduce così nell'intreccio tra un’infografica e un quadro antico a olio raffigurante una donna: «Le vele di colori e dimensioni diverse - dice Cristina Scocchia, Ad del gruppo che porta il profumo di Trieste nel mondo - rappresentano l'evoluzione delle partecipazioni a Barcolana degli ultimi 54 anni; la figura femminile richiama il progresso nel tempo del ruolo della donna nella competizione velistica, da semplice spettatrice, come era un secolo fa nelle principali regate di fama internazionale, a grande protagonista come lo è oggi in Barcolana, grazie anche al progetto “Women in Sailing”». Perché la Barcolana è «donna, come l’energia, la libertà , la vela, l’allegria di questa festa», conclude Scocchia, che si racconta in libreria proprio con la sua «storia controvento» ( Il coraggio di provarci, Sperling & Kupfer).

Trieste, con le energie positive, è pronta ad accogliere velisti e non. Sicuri che tutti possano trovare la propria anima qui. Come Joyce.

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