Il giorno temuto da tanti possessori di veicoli a gasolio più vecchi, sta arrivando. Dal lunedì 1 ottobre 2018 al 31 marzo 2019 infatti, entrano in vigore le norme dettate dall’Accordo di Bacino Padano per la limitazione dell’inquinamento. Ciò significa che, salvo eccezioni, in alcune zone delle Regioni che hanno sottoscritto il protocollo – Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte – verrà limitata la circolazione dei veicoli diesel di categoria inferiore o uguale a Euro 3 che non potranno essere utilizzati nei giorni feriali almeno dalle 8.30 alle 18.30.
Di chi Euro sei?
Primo problema: non essendo espressamente indicato sul libretto di circolazione a quale categoria appartenga (sarebbe troppo facile, no?), come si fa a capire se il proprio veicolo diesel è soggetto al blocco? Sulla carta di circolazione di vecchio tipo l’indicazione dell’Euro di riferimento si trova in basso nel riquadro 2, su quella di nuovo tipo, in formato A4 per capirci, l’indicazione invece è riportata alla lettera V.9 del riquadro 2 ed è spesso integrata con una ulteriore specifica nel riquadro 3. Per maggiori chiarimenti https://www.avvenire.it/economia/pagine/di-che-euro-e-la-mia-auto
Il metodo più semplice per risolvere la questione è comunque quello di utilizzare gli strumenti messi a disposizione sul web dal Portale dell’Automobilista e dall’Aci. Inserendo il numero di targa e il tipo di veicolo e il responso sarà istantaneo. Sono comunque genericamente da considerarsi “ante- Euro4” i veicoli immatricolati prima del 1 gennaio 2006.
Dove si applicano i blocchi
Il provvedimento prevede che «la limitazione si applichi prioritariamente nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti in zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del PM10 o del biossido di azoto NO2». Il provvedimento si rinnoverà a ottobre 2019 e, anzi, si allargherà: «La limitazione è estesa alla categoria “Euro 4” entro il 1 ottobre 2020, alla categoria “Euro 5” entro il 1 ottobre 2025».
In Lombardia interessati 214 Comuni
Sono 214 i comuni lombardi coinvolti nel blocco dei veicoli diesel Euro 3 (dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30). Si tratta di 209 comuni di Fascia 1 e cinque comuni con popolazione superiore ai 30mila abitanti appartenenti alla Fascia 2: Varese, Lecco, Vigevano, Abbiategrasso e S. Giuliano Milanese. Vetture e furgoncini che rientrano nella categoria del blocco potranno essere utilizzati comunque in alcuni casi: ad esempio, in Lombardia, se il veicolo è di interesse storico o ci sono almeno tre persone a bordo (in modo da favorire il carpooling); ma anche se sull'auto viaggiano medici, veterinari, donatori di sangue, pazienti sottoposti a terapie, commercianti all'ingrosso, arbitri e atleti
A Milano fermi 45 mila veicoli
A Milano il blocco riguarda 32.500 vetture e 12.500 furgoni diesel Euro 3 che non potranno circolare nei giorni feriali dalle 7.30 alle 19.30. È solo un assaggio di quello che succederà a partire dal 21 gennaio 2019 quando nascerà ufficialmente l’Area B, una zona a traffico limitato (più estesa rispetto all’Area C) con divieto di accesso e circolazione per alcune tipologie di veicoli. A partire da quella data si accenderanno 16 telecamere nei punti d'ingresso della zona per sanzionare i veicoli banditi, numero che in un anno salirà a 100 e poi a 186 fino alla totale copertura dei varchi. A ottobre 2019 scatterà poi il blocco degli Euro 4 e nel 2022 degli Euro 5.
Anche in Piemonte stop sino a fine marzo
Anche il Piemonte ha dichiarato guerra all'inquinamento firmando l’accordo di Bacino Padano che coinvolge specifiche aree urbane ed emanando il «Protocollo operativo per l’attuazione delle misure urgenti antismog» a cui sono invitati ad aderire i Sindaci delle Città con più di 15.000 abitanti che presentano situazioni di criticità per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico. A Torino, in particolare, c’è un blocco totale e definitivo (24/7 per 365 giorni l’anno) per tutti i veicoli Euro 0. Stop ai diesel Euro 1 e 2 per tutto l’anno dalle 8 alle 19, e da ottobre a marzo, negli stessi orari, per i diesel Euro 3. Altre limitazioni saranno poi introdotte in base ai livelli di allerta dello smog.
In Veneto stop con deroga
Avendo sottoscritto l'Accordo di Bacino Padano, anche in Veneto scatterà il divieto di circolazione per i veicoli Euro 3 (o inferiori) alimentati a diesel in alcune zone. A Verona, ad esempio, il blocco è nei giorni feriali dalle 8.30 alle 18.30 fino al 31 marzo 2019. La novità si aggiunge allo stop, già in vigore dagli anni scorsi, dei mezzi euro 0-1-2 diesel; euro 0-1 benzina; motocicli con certificato di circolazione rilasciato prima del 1 gennaio 2000. Sono previste deroghe per coloro che hanno un Isee pari o inferiore a 16.700 euro (certificazione da tenere sempre in macchina), per le persone con più di 70 anni, i portatori di handicap, per quanti non possono recarsi a lavoro con mezzi pubblici e per i veicoli che fanno il tragitto casa-fermata del trasporto pubblico.
In Emilia-Romagna vietati anche i diesel Euro 4
La Regione anticipa i tempi rispetto alle altre e al primo ottobre farà scattare lo stop addirittura anche per i veicoli diesel Euro 4 nei centri abitati dei Comuni con più di 30.000 abitanti e dei Comuni con meno di 30.000 abitanti che fanno parte dell’agglomerato di Bologna. La Regione ha concesso nel frattempo un eco-bonus per la sostituzione dei veicoli più vecchi con mezzi Euro 6 ibridi, elettrici, a metano o Gpl. Ancora non è stato quantificato il numero di famiglie coinvolte nelle restrizioni, ma da una prima stima solo a Modena ad esempio i veicoli che non potranno più circolare sono quasi 40 mila.
Le sanzioni partono da 163 euro
Secondo quanto previsto dall'articolo 13-bis del Codice della Strada, «chi circola con veicoli appartenenti, relativamente alle emissioni inquinanti, a categorie inferiori a quelle prescritte è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 163 a euro 658». Nel caso di una reiterazione della violazione nell'arco di due anni, si verrà condannati alla sanzione amministrativa accessoria che prevede la sospensione della patente di guida da quindici a trenta giorni.