Open Fiber si è aggiudicata l'FTTH Council Europe Operator Award 2024, il premio europeo assegnato a chi si è particolarmente distinto per il contributo allo sviluppo di infrastrutture in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) nel continente, le uniche in grado di garantire la velocità di connessione Gigabit che è al centro dei piani di connettività italiani ed europei. - IMAGOECONOMICA
L’Italia ha registrato una crescita di 1 milione e mezzo di unità immobiliari (UI) rispetto alla rilevazione precedente, per un totale di 15,5 milioni di case e uffici e negozi cablati che corrispondono a circa il 60% del totale. Cinque punti percentuale al di sotto della media europea, che comprende i 27 dell'Eu e il Regno Unito.
Questi sono alcuni dei dati sullo stato della connettività FTTH in Europa che riguardano il periodo da settembre 2022 a settembre 2023. Emersi nell’ambito della FTTH Conference, l’evento annuale organizzato da FTTH Council Europe, che quest’anno si è tenuto a Berlino e ha visto la premiazione dell’italiana Open Fiber per il suo contributo allo sviluppo di infrastrutture interamente in fibra ottica in Europa.
Il nostro Paese ha registrato nel corso degli ultimi anni una crescita molto rilevante, basti pensare che nel 2018 la copertura FTTH - acronimo che sta per “Fiber to the Home”, cioè “fibra fino a casa” - dell’Italia era al 24%. Un dato meno lusinghiero viene, invece, evidenziato dal take up, ossia l’effettiva adozione di reti FTTH, dove l’Italia con circa il 27% è ancora molto lontana dalla media europea che si assesta (53%).
Se, in generale, il livello di copertura della fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) in Europa sta progredendo a ritmi sostenuti, nonostante gli alti tassi di interesse e l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, da un lato, la mappatura dei civici non corretta e i ritardi nella concessione dei permessi dall’altro, che hanno reso complesso mantenere adeguati livelli di investimento, secondo il report, il livello di take up, vale a dire il numero di connessioni attivate sul totale delle abitazioni coperte, rimane ancora basso in Europa, con una situazione che si accentua in Italia, Germania e Belgio. L'Unione Europea con il recente white paper "How to master Europe's digital infrastructures needs?" sembra aver preso atto di tale situazione proponendo tra le possibili azioni di policy per promuovere il take-up lo switch off delle reti in rame entro il 2030.