Alcune comunità agricole messicane hanno accusato Volkswagen di avere provocato "arbitrariamente" uno stato di siccità nello stato centrale di Puebla per proteggere le proprie auto di nuova produzione dalla grandine. Il colosso tedesco, che ha un impianto nell'area, avrebbe utilizzato dei "cannoni antigrandine", cioè dei dispositivi a onda d'urto - sulla cui efficacia gli scienziati sono scettici - normalmente utilizzati in agricoltura per creare esplosioni a salve che dovrebbero impedire la formazione dei chicchi. Secondo gli agricoltori di Cuautlancingo, la municipalità rurale dove si trova la fabbrica, questa tecnica avrebbe causato una siccità iniziata nel mese di maggio che avrebbe fatto perdere loro duemila ettari di colture.
Secondo quanto riferito, gli agricoltori starebbero chiedendo un risarcimento per oltre 70 milioni di pesos (quasi 4 milioni di dollari). Volkswagen, dal canto suo, avrebbe cercato questa settimana di disinnescare la polemica annunciando di aver tolto la modalità automatica dai cannoni per utilizzarli solo in caso di potenziali tempeste di grandine, impegnandosi inoltre a investire in reti protettive come prima linea di difesa contro l'agente atmosferico. Ma questo non avrebbe placato gli animi dei contadini.