Un piccolo aiuto economico ai neo-genitori è contenuto tra le pieghe della finanziaria: un mese di congedo parentale facoltativo retribuito all’80% invece che al 30% come previsto sino ad oggi.
La norma sui congedi facoltativi. In Italia si può utilizzare il congedo facoltativo nei primi 12 anni di vita del bambino (ovviamente anche nel caso di adozione) per un periodo complessivo non superiore a dieci mesi, elevabili a undici se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per almeno tre mesi anche in maniera frazionata. I periodi di congedo possono essere fruiti dai genitori anche contemporaneamente. Sino all’anno scorso il congedo facoltativo era retribuito per 9 mesi al 30%, da poter utilizzare fino a 12 anni del figlio e per un mese all’80% con l'unico vincolo di doverlo utilizzare entro i sei anni del figlio.
La novità in finanziaria. La manovra ha previsto un innalzamento all’80% della retribuzione del secondo mese di congedo. Con una precisazione importante: la misura è valida anche per i papà. Questo ulteriore mese di congedo “potenziato” venga prorogata nel 2025, ma con un’indennità ridotta al 60%.Nel 2024 l’indennità per il congedo parentale sarà quindi di 8 mesi retribuiti al 30%, da poter utilizzare fino a 12 anni del figlio, un mese retribuito all’80%, da poter utilizzare fino a 12 anni del figlio e un mese retribuito all’80% da poter utilizzare fino ai 6 anni del figlio. "La nuova misura di sostegno, che si aggiunge alla disposizione che prevede un'indennità pari all'80% della retribuzione per un mese entro il sesto anno di vita del bambino - spiega l'Inps in una circolare ad hoc pubblicata lo scorso 5 gennaio - trova applicazione con riferimento ai lavoratori dipendenti che terminano il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità, successivamente al 31 dicembre 2023".
Congedo obbligatorio: 10 giorni per i papà dal 2021. Il congedo obbligatorio ha invece una durata di cinque mesi per la madre da modulare prima e dopo il parto con possibilità, dal 2019, di iniziare a usufruirne esclusivamente dopo il parto, presentando un certificato del medico. La lavoratrice riceve un’indennità pari all’80% della retribuzione, erogata dall’Inps e anticipata dal datore di lavoro. Il congedo parentale obbligatorio per i papà (retribuito al 100%) invece al momento è di 10 giorni. Ha fatto il suo debutto nel 2012 all’interno della legge Fornero sulla riforma del mercato del lavoro. All’inizio la durata era di 2 giorni. Poi è passata a 4 giorni nel 2018, quindi a 5 giorni per il 2019 e a 7 giorni per il 2020. L’ultimo aumento a 10 giorni è stato fatto per il 2021, per recepire una direttiva europea, e la misura è diventata strutturale nel 2022. La realtà italiana sembra essere in linea con gli standard europei: la media è di 1,4 settimane di congedo per gli uomini con pochi esempi eccezionalmente virtuosi tra i quali si distingue la Spagna con 12 settimane, seguita da Portogallo, Austria e Slovenia. Ma l'utilizzo dei congedi è molto basso. Nel 2021 il tasso di utilizzo del congedo obbligatorio è stata del 58% con 155mila domande. Ridottissima, con una quota del 2%, la percentuale di padri che hanno chiesto il congedo facoltativo.