venerdì 24 novembre 2017
Messaggio del capo dello Stato alla Confederazione della piccola e media industria privata che celebra i 70 anni. Il presidente Casasco: necessaria una banca pubblica di investimenti
Mattarella: ripresa si diffonde, difficoltà accesso al credito
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«Dopo anni di difficoltà, la ripresa economica si va diffondendo, sia pure facendo registrare differenze tra settori, territori e dimensioni d'impresa». Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un
messaggio alla Confapi, la confederazione della piccola e media industria privata, che celebra i 70 anni. «In particolare - prosegue il capo dello Stato - la difficoltà di accedere al credito rappresenta ancora un ostacolo all'espansione della crescita per le pmi, protagoniste di primo piano nella creazione di posti di lavoro».

In questo senso, per il presidente di Confapi, Maurizio Casasco, «è necessaria una banca pubblica, quale motore di investimenti nell'industria e nell'economia reale, sul modello della tedesca Kfw, una sorta di Cassa Depositi e prestiti, ma decuplicata e gestita con un'ottica privatistica e strettamente manageriale». Secondo Casasco, «bisogna favorire sul piano legislativo e fiscale i finanziamenti diretti di fondi non bancari oggi esclusi dalle agevolazioni fiscali, presenti ora solo per Pir, Fondi pensione e casse
patrimoniali».

«Dobbiamo favorire i giovani sotto i 25 anni che vogliono aprire un'azienda - spiega il presidente di Confapi -. La spesa simbolica di un euro, senza lacciuoli e costi burocratici, in mezz'ora, online. E poi aiutarli destinando loro magari 1000 euro, non come bonus, ma a scopo. Noi imprenditori di Confapi abbiamo in mente di realizzare un modello, ispirato a quello americano di Mentorship, per aiutare i giovani a realizzare lo loro idee attraverso laboratori di Innovation lab». E aggiunge: «Si può condividere o meno spirito e
norme del Jobs act, ma siamo allibiti come questo tema non sia trattato come opportunità di lavoro, ma sia diventato una sorta di spezzatino da dare in pasto per eventuali accordi di coalizioni politiche».

«Oggi il contenzioso lavoristico nel
nostro Paese è precipitato - risponde il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti - perché le norme che abbiamo fatto sono certe. Un cambiamento di approccio essenziale. La
riforma del mercato del lavoro, comunque, non ha nell'articolo 18 l'unico elemento, ma ha carattere generale. Inoltre il numero delle imprese che ha superato la soglia dei 15 dipendenti si è praticamente raddoppiato. Liberi di andare sopra o sotto 15 dipendenti».

«Non ci stupiamo allora del distacco tra cittadini e politica, non ci meravigliamo se la gente non
va più a votare - ha concluso Casasco -. È in corso un tentativo di monopolio della rappresentanza nel mondo delle imprese. Stiamo andando verso un monopolio, in un clima di regime della rappresentanza. Ci arrivano da più parti voci di un progetto di omologazione e unificazione della rappresentanza industriale, al pari di quanto si era tentato di affermare in area sindacale. Al tavolo di Confindustria 4.0 Confapi non c'è e al Cnel, che tutti volevano abolire, oltre ai posti per Confindustria, gli artigiani ne hanno quattro, gli agricoltori quattro e noi niente. Non va bene, è un attacco alla democrazia. Chiedo aiuto ai sindacati perché si eviti un regime della rappresentanza».

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