martedì 9 luglio 2024
Il mercato genera un valore condiviso di oltre 133,6 miliardi di euro in Italia nel 2022, pari al 7% del Pil. La filiera contribuisce a creare 1,6 milioni di posti
Cresce la richiesta di competenze

Cresce la richiesta di competenze - Shopware Academy

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Il commercio elettronico genera un valore condiviso di oltre 133,6 miliardi di euro in Italia nel 2022, pari al 7% del Pil; un dato che, rispetto all’anno precedente, è cresciuto del 13,9%. Inoltre, considerando gli effetti indotti, diretti e indiretti, la filiera contribuisce a creare 1,6 milioni di posti di lavoro (+12,4% rispetto al 2021), rappresentando il 6,4% degli occupati in Italia, per un totale di 35 miliardi di euro di salari lordi nella sola filiera (+13,2% rispetto al 2021). A beneficiare della ricchezza generata dalla filiera è l’intera società: grazie a questo valore, lo Stato può investire 49,6 miliardi di euro in servizi pubblici e infrastrutture, migliorando il benessere della collettività e supportando lo sviluppo economico del Paese con il 37% del totale generato, che corrisponde al 9,1% delle entrate fiscali 2022. Sono queste le principali evidenze della ricerca realizzata da Netcomm, il Consorzio del commercio digitale in Italia, in collaborazione con Althesys, società di ricerca indipendente. Individuate anche tre macro-fasi in cui sono raggruppate tutte le categorie che compongono l’intera filiera dell’e-commerce, che vede al centro gli on line seller (retailer, brand e marketplace), a monte i fornitori (servizi informatici, di marketing, consulenza, componenti materiali e altri servizi) e a valle il supporto alle attività di vendita (logistica e sistemi di pagamento). ​ Gran parte del valore condiviso (il 46,4%) si genera nella fase centrale, ossia quella delle attività degli on line seller, che corrisponde a 61,9 miliardi di euro, in crescita dell’8,5% rispetto al 2021, e che occupa 773mila persone nel 2022, un numero aumentato del 7,7% rispetto all’anno precedente. Di questo segmento della filiera fanno parte le aziende classificate come Brand, Retailer, e Marketplace.

Il resto del valore è equamente distribuito tra la fase che precede le vendite on line (fornitori), che genera 36,6 miliardi di euro (il 27,4% del totale), in crescita dell’8% rispetto al 2021, e occupa 445.400 addetti, in crescita dell’8,7% rispetto al 2021; e la fase che segue la vendita on line (supporto alle attività di vendita), che genera 35,1 miliardi di euro (il 26,3% del totale), in crescita del 33% rispetto al 2021, così come il numero di occupati che è pari a 415.100 nel 2022 e segna un significativo aumento rispetto al 2021, pari al +27%.

Secondo il Netcomm Delivery Index, poi, l’80% degli acquisti on line degli italiani si concentra sui siti web dei dieci merchant più popolari e il primo italiano figura solo in nona posizione. La ricerca evidenzia la significativa concentrazione dei volumi di vendita e la portata della concorrenza non sempre pienamente conforme alle normative europee in termini di compliance dei prodotti e di equità dei prezzi a cui sono soggette le aziende del nostro Paese. Queste, secondo Netcomm, sono infatti costrette a confrontarsi con operatori, in particolare provenienti dall’Estremo Oriente, sostenuti da agevolazioni e finanziamenti statali secondo una logica di politica non conforme alle normative europee e agli accordi bilaterali di commercio. Per conformarsi a queste normative, le pmi del nostro Paese sono chiamate a uno sforzo che necessita di risorse, investimenti e competenze specialistiche a cui raramente le aziende possono attingere dal loro interno. Tra le principali sfide, vi sono la necessità di affrontare costi per la messa in conformità o l’implementazione delle strutture predisposte all’adeguamento alle nuove regole, nonché l’urgenza di affrontare la concorrenza globale attraverso un impegno continuo verso l'innovazione. Per facilitare e accompagnare le imprese italiane nel processo di adeguamento al nuovo panorama normativo, è dunque necessario che il governo favorisca le pmi attraverso iniziative che permettano alle stesse aziende di competere efficacemente. Particolare attenzione dovrà essere riservata al rafforzamento dei sistemi di controllo doganale locale e alla gestione dell’import di prodotti provenienti da Paesi non membri dell’Unione Europea, con particolare attenzione a quelli realizzati nell’Estremo Oriente. Tali prodotti dovrebbero infatti sottostare alle normative che garantiscano la sicurezza, il controllo sull’origine dei prodotti stessi, anche al fine del contrasto alla contraffazione, la trasparenza della filiera di produzione e l’equità di prezzi.

Infine, Netcomm e l’Associazione europea e-commerce Europe hanno presentato il Manifesto dal titolo: Digital Commerce: la nostra visione per il futuro dell’Europa (consultabile a questo link) con l’obiettivo di veicolare all’attuale e futura classe dirigente delle precise istanze al fine di favorire lo sviluppo di un quadro normativo semplice, armonizzato e, soprattutto, sensibile alle peculiarità del mercato italiano, dove le piccole e medie imprese rappresentano una porzione vitale dell'economia. L'obiettivo dichiarato è, infatti, quello di creare un contesto in cui le pmi possano crescere e competere efficacemente, sia a livello europeo che globale, superando gli ostacoli normativi e burocratici che spesso ne limitano il potenziale.

Nuove opportunità di lavoro

Shopware, piattaforma open source per l’e-commerce, assieme ad Algoritma, ha presentato un’analisi approfondita dei nuovi trend sul settore dell’ecommerce B2B, un mercato in continua crescita (parliamo del +12% all’anno in Europa e in tutto il mondo) e che oggi vale a livello mondiale 23,4 miliardi di dollari, più del doppio rispetto al 2018. Il report offre uno sguardo sulle trasformazioni cruciali in corso nel commercio on line tra imprese. Le metodologie nel B2C stanno trovando sempre più spazio nel contesto B2B, con un crescente utilizzo di strategie come l’iper-personalizzazione e la creazione di contenuti di qualità che stanno guidando la trasformazione del settore. Questi sono solo alcuni dei dati che emergono: nel report infatti vengono approfondite tecnologie applicate come l’Ia generativa, il Composable Commerce, cloud e IoT a supporto di questo settore nate dall’esigenza di adattare le strategie B2B al cambiamento delle abitudini dei consumatori, richiamando all’attenzione la necessità di innovare le vecchie piattaforme di eCommerce B2B. Il 65% dei leader nel settore, infatti, ha dichiarato che le iniziative di commercio digitale all'interno delle proprie organizzazioni hanno riscontrato serie difficoltà a causa di dati non strutturati o incompleti, di piattaforme poco adatte alla complessità dei prodotti B2B e all’assenza di una narrazione efficace che li accompagni. Ecco le figure più richieste:

Data Analysts e Data Scientist

Professionisti in grado di interpretare numerosi set di dati per orientare le decisioni aziendali e ottimizzare le operazioni.

Ia e Machine Learning Specialist

Esperti nello sviluppo e nell'implementazione di soluzioni di intelligenza artificiale per migliorare l'esperienza cliente e ottimizzare i processi.

Ecommerce Strategist

Professionisti in grado di elaborare ed implementare strategie per promuovere le vendite online e il coinvolgimento dei clienti.

Ux/Ui/Vr Designer

Talenti creativi che si occupano di ottimizzare l'esperienza utente e il design dell'interfaccia per garantire una navigazione e un'interazione fluida sulle piattaforme di eCommerce.

Shopware sta inoltre ampliando la sua Academy per offrire programmi di formazione specializzati. Questi si concentreranno sulle competenze emergenti nel settore dell'e-commerce, garantendo una forza lavoro molto qualificata.

Programmi di formazione globale: Implementazione di iniziative di formazione che affrontino le ultime tendenze e tecnologie dell'eCommerce, preparando gli individui ai ruoli futuri.

Sicuramente la figura dell’ecommerce manager, un professionista poliedrico con competenze trasversali che spazino dalle conoscenze delle strategie di marketing e digital marketing all’evoluzione delle tecnologie che usa giornalmente. È una figura sempre informata sui nuovi trend di consumo e sui mercati internazionali in cui opera, in grado di procacciare nuovi clienti online e di gestire strategie di comunicazione e vendita differenti, interpretando i dati forniti dal reparto IT in un’ottica di crescita e di scalabilità del business.

Altre competenze specifiche:

Customer Data Management: Capacità di gestire e analizzare i dati dei consumatoriper creare esperienze di acquisto personalizzate e campagne di marketing mirate.

Esperienza in Digital Trasformation: Conoscenza della transizione da processi aziendali tradizionali verso modelli e strutture digitali.

Nel futuro queste figure professionali saranno più richieste rispetto a oggi:

Utilizzo e gestione di Ia e Vr: comprendere e sfruttare gli strumenti di AI e VR per migliorare le attività di eCommerce e l'esperienza dei clienti.

Prompt Engineering: Competenze nella creazione di prompt efficaci per i modelli di IA per migliorarne l'utilizzabilità e l'efficacia in varie applicazioni.

Nel B2B, la figura professionale più richiesta è Customer Success Manager: un profilo che, per natura, non solo deve concentrarsi maggiormente sul mantenimento della clientela attuale, ma deve avere forte esperienza in ambito commerciale e deve essere in grado di sfruttare la tecnologia per rendere più fluide ed efficienti tutte le pratiche di negoziazioni e gestione dei clienti. Si tratta di un professionista in grado di costruire relazioni a lungo termine con i clienti B2B, assicurandosi che essi traggano il massimo vantaggio dalle soluzioni di eCommerce. Nel B2B il rapporto 1to1 rimane comunque fondamentale, e, in questo contesto, la forza vendita gioca un ruolo cruciale anche quando mediata da una piattaforma eCommerce o di Sales Force Automation. Oltre alla figura del Customer Success Managers, nello specifico, le aziende B2B cercano i seguenti profili:

Business Analyst: esperti nell'analisi delle tendenze di mercato e delle performance aziendali per guidare le decisioni strategiche.

Content Manager: Responsabili della creazione e della gestione dei contenuti che comunichino efficacemente la value proposition dei prodotti e dei servizi B2B.

Product manager tecnici: Professionisti che colmano il divario tra sviluppo tecnico e strategia aziendale, assicurando che i prodotti soddisfino le esigenze del mercato.

Sviluppatori di piattaforme ecommerce: Abili nello sviluppo e nella manutenzione di solide piattaforme di e-commerce che supportano le operazioni B2B.

Sebbene alcuni profili, come gli Ia specialist e i data analyst, siano sempre più diffusi, la rapida evoluzione della tecnologia fa sì che ci sia sempre un'elevata richiesta di questi esperti. Alcune figure, come i prompt engineer o gli esperti di Ia per l'ecommerce, sono ancora emergenti e possono richiedere programmi di formazione mirati per consolidare sempre più le nuove competenze. I professionisti con un mix di esperienze tecniche e di acume commerciale sono sempre più preziosi, in particolare in ruoli come product manager tecnici ed ecommerce strategist.

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