mercoledì 24 luglio 2024
Oltre all'ingegnere robotico c'è bisogno anche di analisti e progettisti di software, disegnatori industriali, tecnici esperti in applicazioni, ingegneri programmatori
Studenti attorno a un robot

Studenti attorno a un robot - Archivio

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Siamo primi tra i principali Paesi dell'area dell'euro per automazione dei processi produttivi. Ma solo se non si considera il settore automobilistico. Tra uno e due robot ogni 100 operai. Questi i numeri dell'automazione italiana, che resta indietro in Europa soltanto a causa del settore automotive. Se non lo si considera, infatti, il nostro Paese è nel gruppo di testa con Francia, Germania e Spagna. In Italia, infatti, si usano tanti robot per produrre apparecchi elettronici, macchinari e prodotti in metallo. E anche nel settore alimentare e farmaceutico, ambiti in cui nell'ultimo decennio è cresciuto il livello di automazione. Per quanto riguarda l'automotive, invece, siamo rimasti indietro. Tant'è che, se lo consideriamo nel conteggio complessivo, l'Italia scende persino sotto la Spagna. Da allora il nostro Paese si è molto allontanato anche dalla Germania: mentre negli anni '90 avevamo 5,6 robot ogni 1.000 addetti e i cugini tedeschi 7,6, più di recente ne sono stati contati 16,4 su ogni 1.000 lavoratori da noi, contro i più di 27 da loro. La ragione di questo distacco, si legge nella relazione della Banca d'Italia, è dovuta alla diversa specializzazione italiana. Il nostro settore automobilistico ha una dimensione più ridotta e ha un'intensità robotica pari al 58% della media di Spagna e Germania. Questo perché produciamo soprattutto componenti, attività meno adatta all'automazione, e perché dal 2010 si è ridotto il numero di macchinari dopo la chiusura dello stabilimento Fiat di Termini Imerese e la rinuncia al piano Fabbrica Italia. Detto ciò, se ai numeri si sottrae l'intero settore auto, l'Italia balza in prima posizione. L'industria manifatturiera italiana, infatti, può contare su una buona automatizzazione delle produzioni di apparecchi elettrici, macchinari e prodotti in metallo. Inoltre, a questi settori si sono aggiunti anche quello metallurgico, alimentare e farmaceutico, nei quali il numero di robot installati è cresciuto nell'ultimo decennio più che altrove. Per quanto riguarda i rischi sull'occupazione, spesso una delle preoccupazioni quando si parla di automazione, in Italia finora non è mai emersa una correlazione tra l'impiego di robot e la perdita di posti di lavoro. Piuttosto, dove sono impiegati è aumentata la produttività.

Dopo un biennio di fortissima crescita, nel 2022 si è raggiunto il valore record di 11.032 robot ordinati in Italia, la robotica italiana ha visto un 2023 con fatturati in crescita accompagnati però da una forte contrazione negli ordini. Nel 2021 è stato superato per la prima volta il mezzo milione di installazioni di nuovi robot industriali, si stima che entro il 2025 si possano raggiungere quasi 700mila nuove unità installate l’anno. Non solo: le dimensioni del mercato globale dei robot collaborativi dovrebbero raggiungere i 10,8 miliardi di dollari entro il 2028, con una crescita anno su anno del 40%. Le statistiche Siri-Associazione italiana di robotica e automazione elaborate dal Centro Studi Ucimu hanno tuttavia calcolato nel 2023 una riduzione del 36,4% dei robot ordinati (articolati, scara, cinematica parallela e cartesiani) sul mercato italiano, pari quindi a 7.793 robot ordinati. La sensazione che emerge tra gli associati Siri è quella di una brusca normalizzazione del mercato che però lascia moderatamente ottimiste le aziende del comparto. Se guardiamo i settori, spicca la riduzione del 94,79% dei robot ordinati direttamente dal settore auto, mentre Tier1 e Tier2 hanno tenuto maggiormente (-25,8%) e la General Industry conferma l’andamento globale (-39,9%). Se invece analizziamo i dati per tipologia di applicazione il quadro offre diversi spunti di analisi, sempre però partendo da un segno meno comune. Le applicazioni in fonderia (-8,7%) e quelle di processo/sbavatura (-17,1%) sono quelle che hanno sentito meno la riduzione, mentre montaggio (-26,9%), material handling (-33.1%), asservimento macchine utensili (-38,4%) confermano l’andamento complessivo. In forte contrazione anche la saldatura con -50,7% per applicazioni Arc Welding e -61,6% per quelle di Spot Welding. Fortemente ridotto il numero di robot ordinati per applicazione in verniciatura (-78,6%) e per pallettizzazione (-48,5%). Il campione censito da queste statistiche è formato per l’85,4% da antropomorfi e per il 14,6% da robot scara.

Le professioni legate alla robotica

L'ingegnere robotico è uno dei lavori del futuro e dell’industria 4.0. Si occupa della progettazione, della costruzione e del collaudo di robot: è una professione che viene prevalentemente svolta in gruppo, poiché coinvolge differenti competenze e discipline, che vanno dalla meccanica all’informatica, dalla psicologia alla biologia, dalla linguistica all’automazione. Gli ingegneri dei robot lavorano spesso anche su commissione di aziende-clienti, per costruire macchine che abbiano le funzioni e le applicazioni richieste dall’azienda stessa. Inoltre c’è bisogno di analisti e progettisti di software, disegnatori industriali, tecnici esperti in applicazioni, ingegneri programmatori. Per diventare ingegnere robotico è necessaria una laurea magistrale e quindi aver conseguito la laurea triennale in Ingegneria (decreto ministeriale n. 509/1999 o n. 270/2004, oppure una laurea quinquennale ante dm n. 509/1999). Questo in generale, ma ogni facoltà ha le sue regole. Possiamo individuare tre grossi centri di robotica in Italia: Genova, Pisa e Napoli. All’Università degli studi di Genova è attivo il corso di laurea internazionale in robotica (Emaro-European master on advanced robotics) a oggi tutto in lingua inglese, poiché opera in stretta collaborazione con tutto il mondo. Corsi e programmi sono strutturati in collaborazione con Nantes, Valencia, Varsavia, Shanghai, Giappone e Thailandia. A Pisa il corso di laurea magistrale in Ingegneria robotica e dell’automazione è focalizzato su conoscenze scientifiche e tecnologiche riguardanti l’automazione di sistema e di processo, la robotica industriale e la robotica mobile e di servizio sociale. L’Università degli studi di Napoli Federico II offre un corso in Ingegneria dell’automazione e robotica più focalizzato sui software di controllo dei robot. Sono inoltre attivi importanti corsi di alta specializzazione a Roma, Università La Sapienza, corso di laurea in Artificial intelligence and Robotics, al Politecnico di Milano, dove ci si può iscrivere a Ingegneria dell’automazione e al Politecnico di Torino, dove è stato attivato il corso in Ingegneria meccatronica. Infine si cita un esempio unico nel suo genere, dall’anno accademico 2015-2016 è attivo il corso di laurea in Ingegneria cibernetica dell’Università di Palermo.

La formazione

Un’indagine globale di Abb Robotics sull’istruzione ha rilevato che l’80% dei professionisti dell’istruzione vede i robot e
l’automazione plasmare il futuro dell’occupazione nei prossimi dieci anni, ma che solo un istituto scolastico su quattro utilizza attualmente i robot nei programmi di insegnamento; la necessità di una formazione sull’automazione robotizzata è davvero più grande che mai. Per rispondere a questa necessità, Abb ha realizzato un pacchetto formativo messo a disposizione degli insegnanti delle scuole di II grado e Its, che comprende materiali didattici, percorsi teorico-pratici, corsi on line pensati sia per gli insegnanti che per gli studenti e una serie di pacchetti software per comprendere e affrontare le problematiche legate alla robotica industriale e collaborativa. Insegnare ai robot a riconoscere i propri limiti e ad auto-correggersi per vivere e lavorare
in modo ottimale accanto agli esseri umani, nelle case o nelle fabbriche: è l'ambizioso obiettivo di Convince, il progetto di
ricerca europeo coordinato dall'Italia, con l'Iit-Istituto Italiano di Tecnologia e che vede coinvolti anche l'Università di Genova, il Comune di Torino e la Fondazione Torino Musei.

Una giornata dedicata a celebrare l’eccellenza della formazione tecnica, capace di rispondere alle esigenze delle imprese e sviluppare le passioni e i talenti dei giovani attraverso percorsi di alto livello. Questo è stato il cuore dell’evento Passione Meccatronica: una sinergia che innova, organizzato da Fondazione Its Academy Meccatronico Veneto e di cui Umana, socia dell’istituto, è stata main partner. Nel corso della giornata, allo stand di Umana è stato possibile approfondire i progetti e le iniziative dell’Area Orientamento e ottenere maggiori informazioni sul contratto di apprendistato in somministrazione. Oggi le imprese ricercano sempre di più persone con competenze tecniche, conoscenze legate alla progettazione, industrializzazione e produzione di articoli tecnici, attenti alla sostenibilità dei materiali. Sono molte le opportunità di crescita e di lavoro per gli studenti che scelgono percorsi come quelli dell’Its Meccatronico. In Veneto, ma anche su tutto il territorio nazionale, sono centinaia infatti le richieste di figure in ambito meccatronico da parte delle aziende che si rivolgono a Umana, molte le strade che si aprono nell’ambito dell’automazione dei sistemi meccatronici, dell’innovazione dei processi e prodotti meccanici, dell’informatica legata a Industria 4.0, del design e delle tecnologie dei materiali, per figure come: sviluppatori software, programmatori e manutentori di robot, progettisti e disegnatori tecnici. Fra i numerosi progetti di Umana a sostegno del Sistema Its, troviamo anche Its Pop Days 365: il primo strumento di orientamento, informazione, conoscenza e dialogo dedicato agli Istituti Tecnologici Superiori Its Academy, realizzato insieme a Confindustria, in collaborazione con Indire e con il patrocinio del ministero dell’Istruzione. L'iniziativa coinvolge 128 istituti e offre una piattaforma fruibile in ogni momento, 365 giorni l’anno: un’opportunità permanente di aggiornamento e conoscenza per studenti, insegnanti, famiglie e imprese, evidenziando le opportunità legate a questa formazione terziaria professionalizzante e strategica per il nostro Paese: https://www.itspopdays.it/.

Sacchi Elettroforniture, azienda di riferimento nella distribuzione di materiale elettrico e rinnovabili del Nord Italia, prosegue nel suo programma di formazione dedicato a tutti i professionisti del settore elettrico. Grazie alla specializzazione dei suoi tecnici altamente qualificati e alla collaborazione con i principali partner del mercato, Sacchi è in grado di erogare corsi in sei macroaree tematiche: programmazione Plc, normative elettriche, sicurezza macchine e impianti, digitale, motion & drives e robotica. Un programma completo, che presenta l’unica formazione multi-brand del settore per l’automazione industriale. Nel 2023, la ricca agenda di corsi ha contribuito a formare più di 1.000 clienti. Inoltre, su richiesta specifica, sono state organizzate delle sessioni formative completamente personalizzate presso le sedi delle aziende richiedenti o presso gli Industry Lab di Sacchi, i centri di eccellenza specialistica attrezzati con soluzioni dimostrative meccatroniche. Sulla scia di questi risultati, il programma di formazione è stato proposto e ampliato anche per tutto il 2024, con rinnovati approfondimenti, prove pratiche e best practice di settore. Dopo la pausa estiva, a settembre si riprende con gli appuntamenti inerenti ai corsi relativi all’aggiornamento professionale sull’automazione industriale, il nuovo regolamento macchine e il fondamentale tema della sicurezza informatica.

Le buone pratiche

Dai laboratori virtuali Stemlab per un nuovo approccio all’insegnamento delle discipline Stem fino all’edudroide Classemate, il robot progettato assieme a insegnanti ed esperti Ed-Tech e in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli che integra sistemi di Intelligenza Artificiale e permette di sperimentare nuove metodologie didattiche. Sono alcune delle ultime innovazioni nel campo dell’apprendimento e della didattica di Scuolab, spin-off di Protom Group. Ma non è tutto. Uno spazio speciale sarà dedicato alla presentazione di Edumat, il tappeto interattivo di casa Scuolab, che si è arricchito di nuove possibilità di utilizzo, affiancando alle attività legate al calcolo e alle parole la possibilità di configurare e gestire esperienze ludico-didattiche basate sulle immagini e le note musicali, in piena coerenza con il tema della musica, centrale nell’edizione Didacta di quest’anno. «Didacta costituisce un appuntamento immancabile per chi, come Scuolab, sviluppa soluzioni innovative per la Scuola a partire dalle esigenze di chi la Scuola la vive - spiega Chiara Gasparro, responsabile della gestione operativa -. Il 2023 è stato l’anno della riprogettazione degli spazi e dei modi della didattica attraverso l’introduzione di nuovi strumenti tecnologici. La grande sfida del 2024 è tradurre questi modelli innovativi in buone pratiche operative da cui docenti e studenti possano trarre il massimo vantaggio. Possiamo riuscirci solo condividendo le nostre conoscenze e soluzioni con la comunità educativa, attraverso momenti di confronto e di dialogo come Didacta, che possano stimolare la crescita e lo sviluppo del sistema scolastico italiano».

Anche Media Engineering presenta una soluzione senza precedenti che fonde robotica e olografia attraverso l'intelligenza artificiale. Con una partnership strategica con Ssg, l'azienda capitolina ha realizzato un'integrazione innovativa tra il robot Robox e la sua avanzata soluzione olografica My Hologram, dando vita a un sistema senza precedenti. Questo connubio tra tecnologia robotica e olografica, potenziato dall'intelligenza artificiale, non solo esalta le funzionalità di Robox consentendogli di proiettare ologrammi interattivi in 3D, ma inaugura anche orizzonti inesplorati per un'interazione personalizzata e immersiva con gli utenti. La capacità del robot di muoversi autonomamente, abbinata alla presentazione di contenuti olografici dinamici, offre un livello di interazione e coinvolgimento precedentemente inimmaginabili. Questa nuova soluzione consente una comunicazione più efficace e immediata, grazie alla combinazione di spiegazioni dettagliate e rappresentazioni visive, ma estende anche le possibilità di applicazione del robot, da guida in ambienti commerciali e culturali a interfaccia interattiva in vari contesti di servizio al cliente.

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