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Chiusura d’anno senza botto per il mercato dell’auto: a dicembre il comparto ha immatricolato circa 111.500 vetture, con una crescita del 5,9%, decisamente inferiore al risultato complessivo del 2023 che ha fatto segnare un incremento del 19%. Una performance modesta, dunque, quella che ha chiuso l’anno, dovuta al rallentamento del canale del noleggio a lungo termine (-26,9%). Avrebbe potuto essere peggiore se il mercato non fosse stato “aiutato” dalle auto-immatricolazioni (+42%), una costante degli ultimi mesi, e se il canale dei privati non avesse mostrato una discreta vivacità (+13,7%), ben superiore alla media del mercato. L’impressione - secondo gli analisti di Datafoce Italia - è che molti acquirenti abbiano preferito rimandare l’acquisto al 2024 per sfruttare gli incentivi, anche se l’afflusso degli ordini non sembra essere quello dei tempi migliori. La previsione per il 2024 di Dataforce rimane quindi piuttosto conservativa (+3,7%).
L'ATTESA DEGLI INCENTIVI. Pochi giorni fa il Ministro Adolfo Urso ha annunciato la predisposizione di un DPCM di modifica delle regole degli incentivi per il 2024. Ma, fa osservare il Presidente dell’Unrae Michele Crisci: “Alla luce dei tempi burocratici di approvazione e ratifica da parte delle istituzioni coinvolte e della necessità di aggiornare la Piattaforma Invitalia, è molto forte e preoccupante il rischio che i nuovi incentivi non siano operativi in tempi brevi, situazione che porterebbe a un ulteriore rallentamento o alla paralisi del mercato”. Il nuovo provvedimento dovrebbe, a quanto sembra, aver comunque accolto le richieste dell’Unrae, che riguardano l’estensione dell’incentivo a tutte le imprese con bonus a importo pieno; l’aumento degli importi dell’Ecobonus; il riporto al 2024 dei fondi inutilizzati nel 2022 e, nel corso dell’anno, anche quelli del 2023 (complessivamente oltre 600 milioni); il probabile allungamento dell’orizzonte temporale di applicazione dell’Ecobonus al 2025.
ELETTRICHE FERME e CO2 ADDIRITTURA IN CRESCITA. Sul fronte del progresso verso la transizione energetica, intanto, il 2023 si conferma un anno perso come mostrano i dati sulle auto green: a dicembre le vetture 100% elettriche hanno raggiunto quota 6,0% e le ibride Plug-in il 4,0%, ma l’intero anno ha chiuso con le elettriche ferme al 4,2% (solo mezzo punto più del 2022), e le PHEV al 4,4%, lontane dalle quote più elevate non solo dei maggiori mercati d’Europa ma anche di Paesi con Pil pro capite a parità di potere di acquisto inferiore rispetto all’Italia. Tale ritardo ha avuto conseguenze negative sulle emissioni medie di CO2 che, contrariamente al trend di riduzione imposto dalle norme europee, sono addirittura cresciute nell’intero 2023 a 119,5 g/Km (+0,7%).
IL MERCATO PER MARCA. A dicembre Fiat ha perso la leadership sul mercato italiano, sorpassata, anche se di poche unità, da Volkswagen. Nell’ultimo mese dell’anno la Casa torinese ha targato 10.631 vetture (-16,63%), mentre l’azienda di Wolfsburg ne ha immatricolate 10.791 (+21,06%). Scambio di posizioni anche per il terzo e quarto posto: Renault (+57,89%) conquista il gradino più basso del podio a svantaggio di Toyota (-12,01%). Quinta è Ford, seguita da BMW, Peugeot, Mercedes, Audi, Hyundai. Soltanto undicesima è Dacia (-18,13% a dicembre). Ancora una volta inarrestabile l’avanzata di MG, che nell’ultimo mese dell’anno fa segnare un incremento del 336% con 3.319 nuove targhe (il 10% in più rispetto a Lancia che la segue nella graduatoria mensile). Meno bene Alfa Romeo che a dicembre non riesce a bissare il risultato dell’anno precedente (-9,49%). Il marchio del Biscione però si consola con un risultato totale del 2023 che sfiora le 27.000 unità (+83,72%). Per MG la crescita è di 4 volte l’anno precedente, superando di slancio le 30.000 immatricolazioni, con una quota di mercato ormai pari al 2%. La classifica finale del 2023 vede le seguenti posizioni: Fiat davanti a Volkswagen, Toyota, Dacia, Ford, Renault, Peugeot, Jeep, Audi e BMW.
ALIMENTAZIONI. Anche a dicembre le auto a benzina l’hanno fatta da padrone: la quota di mercato ha sfiorato il 50%, con una crescita di oltre 4 punti. Nell’anno la quota è quasi la stessa, ma l’incremento è limitato a 1,5 punti in più. Le immatricolazioni diesel sono in flessione nell’ultimo mese del 2023. La quota di mercato delle auto a gasolio si mantiene però sempre attorno al 20%: una quota che dipende strettamente dalla disponibilità di prodotto che i costruttori decidono di offrire su questa motorizzazione.