
La MG3 uno dei modelli della gamma del marchio cinese commercializzati in Italia - .
Nel mercato dell’auto, l’argomento del giorno è l’invasione delle Case cinesi in Europa: un fenomeno talmente rapido e imponente che si fatica a seguire. Ogni mese infatti nuove Case si affacciano con modelli originali o allestiti per vendere solo nel Vecchio Continente. L’aspetto più interessante: guardando all’insieme, le immatricolazioni di automobili cinesi in Europa sono ancora a livelli piuttosto bassi e l’Italia non fa eccezione, tanto che solo quest’anno l’UNRAE ha iniziato a registrarle nel suo data base. Vediamo quindi i risultati del 2024, limitandoci ai modelli cinesi doc, quelli che cioè vengono commercializzati direttamente e non subiscono un "assemblaggio" come è il caso di quelli di DR Automobiles Group (i marchi sono DR, Evo e Sportequipe) o di Eurasia Motor Company che nel 2025 intende attaccare il mercato, forte di una gamma molto articolata e della recente intesa con Intergea, primo gruppo in Italia per numero di auto vendute e socio al 50%.
Nessun dubbio che il brand cinese con i numeri migliori sia MG che fa parte di SAIC Motors e sicuramente trae vantaggio da una percezione "europea" da parte degli appassionati. Ha chiuso il 2024 con 39.951 immatricolazioni (+32% sul 2023) e una quota del 2,56%: per capirsi, ha superato nel bilancio annuale Case italiane gloriose (Lancia e Alfa Romeo) e straniere note al pubblico quali Nissan, Suzuki e Skoda. Per la cronaca, MG è partita fortissimo anche nel primo mese dell’anno portandosi al 13° posto tra le Case. Molto bene, guardando quanto ha fatto in 12 mesi BYD che sta sfornando un modello dopo l’altro: dalle 215 unità nel 2023 è arrivata a 2.771 a fine dicembre. Per Omoda & Jaecoo – i brand europei del colosso Chery – il primo rilevamento dell’UNRAE si fissa a 2.495 immatricolazioni. Per questo marchio e ancora di più per BYD è prevedibile che a fine 2025 riescano a superare il muro dell’1 per cento sul totale.
Sono numeri, quindi, ancora irrilevanti per il nostro mercato ma la partita è ai primi minuti di gioco. Soprattutto perché la rete di vendita dei brand cinesi, per ora, non può essere paragonata a quella dei brand storici. Non a caso, non pochi si sono affidati a grandi concessionari italiani, in attesa (scontato) di crearsi la loro rete. Caso a parte Leapmotor – piccolo e giovane marchio per le dimensioni cinesi che nel 2024 a livello globale ha prodotto 300mila auto – che in virtù dell’accordo con Stellantis (azionista al 20%), si serve delle concessionarie italiane del gruppo per vendere la citycar T03 e il Suv medio C10. Punta al mezzo milione di auto nel 2025, sempre livello mondiale: non poche ma sono cifre che sbiadiscono di fronte alle cifre del gruppo Geely (che comprende marchi come Lynk&Co e Zeerk (ma anche Volvo, Polestar e Lotus) e ha superato i 3 milioni di vetture o della già citata BYD, primo tra i brand cinesi e fresco di record, con 4.272.145 immatricolazioni nel 2024, di cui 417.204 nei mercati esteri, in crescita del 71,9% rispetto all'anno precedente.
Nel futuro, anche prossimo, vedremo all’opera altre Case che sono presenti già in qualche singolo Paese ma pian piano puntano a coprire l’intera Europa. Vedi Xpeng (per ora c’è solo il Suv coupè elettrico G6), Nio (che ha in Fireply il brand solo per il Vecchio Continente) o Li, sconosciuto da noi ma che è stato capace di superare quota 500.000 vetture vendute nel 2024. Senza scordare marchi non più legati solo all’elettronica di consumo come Xiaomi ma anche per le vetture elettriche. In Cina, la nuova SU7 – anche nella versione Ultra da 1.548 Cv – ha raggiunto 75mila ordini in meno di un mese dal lancio permettendo di chiudere il 2024 a quota 135mila unità. E’ stata una sorpresa anche per gli esperti locali. A metà aprile, Xiaomi raddoppia con un nuovo Suv che si annuncia innovativo e fa pensare a un possibile sbarco in Europa.