Consumi in calo e prezzi al di sotto della media europea per l'elettricità ma nel 2021 è in arrivo un aumento. La bolletta dell’elettricità per la famiglia-tipo italiana rincarerà del 9,9% e quella per il gas del 15,3% nel terzo trimestre di quest’anno, secondo quanto comunicato la scorsa settimana dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) che ieri ha reso noto la sua relazione annuale. I rincari avrebbero potuto essere circa doppi di quelli annunciati da Arera, se il governo non fosse intervenuto con un provvedimento d’urgenza per controbilanciare parte degli aumenti con la riduzione degli oneri generali prelevati in bollette nel trimestre.
Tornando al 2020 nella relazione annuale si sottolinea come in Italia ci siano i prezzi più bassi della media continentale per quanto riguarda l'elettricità, in Germania i più cari. In termini di incidenza della componente oneri e imposte è compresa tra il 31% e il 47%, valori non troppo distanti da quelli medi europei. Il 2020 segna anche per le imprese un miglioramento della situazione per tutte le classi. Quanto al gas, si segnalano consumi in calo e prezzi italiani ancora più alti della media Ue per i clienti domestici, anche se la differenza si riduce. Nel 2020, spiega l'Autorità, il consumo netto di gas naturale è diminuito di 3 miliardi di metri cubi, attestandosi a 68,5 miliardi di metri cubi (-4,2% rispetto al 2019). Contestualmente la produzione nazionale è crollata del -16,1%, come mai nell'ultimo decennio. Il grado di dipendenza dell'Italia dalle forniture estere è diminuito al 93,2% (era al 95,4% nell'anno precedente).
Nel 2020 i consumi di energia elettrica registrano una diminuzione del 6% dovuta principalmente alla straordinaria situazione pandemica verificatasi durante l'anno. «La flessione ha interessato tutti i settori di consumo, in particolare il terziario e l'industriale, a eccezione di quello domestico dove si è registrato un aumento dei consumi del +2%» si legge nella relazione. Il numero complessivo dei punti di prelievo è rimasto quasi invariato (-0,2%) a poco meno di 37 milioni, di cui 29,8 milioni domestici e 7,1 milioni non domestici. Il tasso di switching (cambio fornitore) delle famiglie è rimasto sui livelli del 2019, circa il 13%. Sul mercato libero si trovano il 54,3% dei clienti domestici. Lato offerta, anche nel 2020 è cresciuto, seppur di poco, il numero dei venditori sul mercato retail (+16 unità nel mercato libero), raggiungendo il numero di 739 operatori e confermando un trend di espansione che procede ininterrottamente dalla liberalizzazione del 2007. In termini di prezzo medio finale, al netto delle imposte, la maggior tutela presenta valori di prezzo più bassi del mercato libero, con una differenza del -23,6%. Quanto al mercato del gas, nel settore della vendita, su un totale di 468 imprese attive (+22 rispetto al 2019) soltanto 29 hanno venduto oltre 300 milioni di metri cubi, coprendo l'82% di tutto il gas acquistato nel mercato al dettaglio. Scendono al 39,6% le famiglie che hanno acquistato il gas nel servizio di tutela, contro il 44,1% del 2019. Il numero di clienti che ha cambiato fornitore nell'anno solare 2020 è stato 2,2 milioni, con una percentuale di switching risultata complessivamente pari al 10,1%, ovvero al 20,4% se valutata in base ai consumi dei clienti che hanno effettuato il cambio.