In attesa di dati e notizie ufficiali e magari definitive sulla trattativa Alitalia -Etihad, Giovanni Galiotto, presidente di Anpac, maggior sindacato italiano dei piloti di aereo, mette le mani avanti: «Se fosse confermato un numero di esuberi in circa tremila, sarebbe preoccupante».
Comandante, quella degli esuberi è una questione centrale?Premesso che non ci è stato comunicato ufficialmente nulla e apprendiamo ciò che sappiamo solo dagli organi di stampa, se il numero fosse confermato sarebbe estremamente elevato, anche alla luce dei sacrifici chiesti ai dipendenti già cinque anni fa.
Quindi non sareste disposti ad accettarli?Vogliamo vedere il piano industriale. Se ci sono esuberi iniziali che poi, con un piano industriale in espansione, da 12-18 mesi, vengono recuperati, allora sarebbe un approccio di confronto. Se invece fossero definitivi e senza protezione, allora saremmo perplessi. Siamo però anche a conoscenza che Etihad sta reclutando centinaia di piloti in tutto il mondo. Siamo quindi convinti che un buon accordo con Alitalia potrebbe portare non solo a riproteggere esuberi in questa fase, ma anche a recuperare all’attività di volo molti dei piloti allontanati nel 2009.
L’accordo potrebbe costituire anche un addio a Malpensa...Credo che la questione Malpensa, in questo periodo, sia sollevata in maniera strumentale anche in vista delle prossime elezioni europee. Alitalia ha pagato già un enorme contributo negli anni dal 1998 al 2008, sia per carenze infrastrutturali che per mancata la mancata chiusura al traffico di Linate, come previsto dall’allora ministro Burlando. Oggi il traffico passeggeri da Malpensa è residuale. A questo punto credo che se si riuscisse ad aprire Linate maggiormente al traffico internazionale, ne trarrebbe beneficio tutto il sistema del trasporto aereo nazionale. Ora deve essere potenziato e sfruttare tutta questa sua potenzialità.
E per quanto riguarda Fiumicino?Sicuramente uscirà potenziato da un eventuale accordo Etihad con Alitalia.