martedì 17 novembre 2020
Aveva 96 anni, ma ancora ascoltava chi veniva ad aprirsi con un padre come lui. Aveva identificato la sua vita sacerdotale con la parrocchia di Castelfranco di Sopra. «Ha voluto sempre servire tutti»
Don Sergio Boffici

Don Sergio Boffici

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Dopo cinquant’anni con la sua comunità di Castelfranco di Sopra, in diocesi di Fiesole, don Sergio Boffici, 96 anni, è tornato alla casa del Padre a causa di complicazioni dovute al Covid-19. «Quale generoso, silenzioso e onnipresente benefattore abbiamo avuto – ha detto alele esequie il vescovo emerito di Prato Gastone Simoni –. Numerose persone, laici e sacerdoti, hanno avvertito la ricchezza umana, cristiana e sacerdotale di don Sergio». Alla veneranda età di 96 anni ha lasciato un vuoto nella sua Castelfranco, che lo ha voluto ricordare attraverso la voce di molti cittadini e del sindaco Enzo Cacioli. «Uomo attento e sollecito per le necessità dei fratelli – ha detto –, sempre disponibile verso tutti, specialmente i bisognosi, promotore e animatore dell’associazionismo e sempre prezioso interlocutore dell’amministrazione comunale con squisita sensibilità civile e spirituale, monsignor Boffici ha contribuito significativamente al forgiare la sensibilità dei nostri cittadini e delle nostre comunità. Per questo e tanto altro gli va la nostra gratitudine».
Sacerdote paterno che «rappresenta la classica figura del parroco di tutti – è stato il commento del vescovo Mario Meini, vicepresidente della Cei –: di Dio, della Chiesa e di ogni persona, specialmente dei malati e dei poveri. Uomo di preghiera e di carità. Anche anziano e in carrozzina, ha sempre tenuto la porta di casa aperta per la preghiera, le confessioni e la carità. Dio gli renda merito». Amato e ben voluto da tutti a Castelfranco di Sopra, dove è stato parroco dal 1966 al 2020. Impegnato in associazioni come l’Unitalsi, «il servire è stato fino alla fine l’unico scopo della sua vita umana e sacerdotale – testimonia Stefano Stagno, storico parrocchiano –. Ha servito le coscienze invitandoci a impegnarci nella società tramite la politica e il volontariato per creare una comunità accogliente e solidale. Ha servito i nostri legami con grande cura e in particolare con la confessione, insegnandoci a tessere relazioni tramite il dialogo fraterno e invitandoci sempre a superare contasti e incomprensioni. Ha servito la Chiesa e la liturgia animando costantemente cammini di formazione spirituale, proponendoci occasioni significative, per far crescere in tutti il desiderio dell’appartenenza a Cristo».

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