Vincenzo Corrado, nuovo direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali della Cei (Siciliani)
«Responsabilità e fiducia». Ma anche la «consapevolezza di portare sfumature e letture degli avvenimenti» che possono integrarsi nel cammino della Chiesa. Risponde così Vincenzo Corrado poco dopo la sua nomina a nuovo direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Cei, di cui era l’attuale vicedirettore. «Assumo l’incarico con senso di responsabilità – commenta il neo direttore, nato a Maglie (Lecce) nel 1976 sposato e padre di tre figlie – e gratitudine. Ringrazio della fiducia donata e ricevuta, che va ripagata con l’impegno».
Come detto il direttore Corrado è il primo laico a ricoprire questo incarico. «Penso che come laico e come professionista della comunicazione – sottolinea il responsabile dell’Ufficio Cei – possa offrire a questo Ufficio delle sfumature, delle letture, delle sensibilità che andranno a integrarsi con quelle della Chiesa cattolica italiana». Del resto «la mia nomina si pone in scia con una scelta che già papa Francesco ha voluto fare per la guida del Dicastero per la comunicazione nominando come prefetto un laico e professionista Paolo Ruffini».
Ma nel momento della nomina Corrado vuole rivolgere un pensiero ai suoi predecessori, a partire da don Ivan Maffeis, che «resta portavoce e sottosegretario della Cei e al quale mi lega una amicizia antica e solida. Con lui continueremo a lavorare in stretta sintonia, come fatto in questi mesi in cui sono stato il suo vice».
Un pensiero d’affetto lo rivolge anche a «monsignor Francesco Ceriotti, con la sua grande capacità progettuale; monsignor Claudio Giuliodori, cui devo la passione per lo studio della comunicazione; monsignor Domenico Pompili, con il quale ho condiviso pensieri e riflessioni». E il ricordo non può trascurare l’Agenzia Sir, dove prima dell’approdo in Cei lo scorso 7 maggio, Vincenzo Corrado ha lavorato per quasi 20 anni, dirigendola anche dal 2017 al 2019: «Non posso non ricordare i miei maestri nel giornalismo don Giuseppe Cacciami, Giovanni Fallani, Paolo Bustaffa e Domenico Delle Foglie».
Anni importanti, riconosce Corrado, che «hanno permesso di vivere processi e cammini in collaborazione con l’Ufficio delle comunicazioni sociali della Cei, respirando un clima e un’aria comune».