Il Papa con monsignor Ocariz durante l'udienza del 28 novembre in Vaticano
A 40 anni esatti dalla costituzione apostolica «Ut sit», con la quale l’Opus Dei veniva eretta in Prelatura personale, papa Francesco ha ricevuto il prelato monsignor Fernando Ocáriz, accompagnato dal vicario ausiliare monsignor Mariano Fazio. Durante l’udienza, richiesta da Ocáriz, il Papa – riferisce una nota diffusa dalla Prelatura sul proprio sito Opusdei.org/it – «ha espresso la sua gioia» per come si sta svolgendo la preparazione del congresso generale straordinario dell’Opus Dei convocato nella prima metà del 2023 per «l’adeguamento degli statuti secondo le disposizioni del motu proprio “Ad charisma tuendum”» firmato dal Papa il 14 luglio, nel quale Francesco chiedeva di «approfondire il carisma dell’Opus Dei» promuovendo «l’azione evangelizzatrice che i suoi membri compiono nel mondo». Nei 30 minuti del colloquio il Papa, che «ha mandato la sua benedizione sugli uomini e sulle donne dell'Opera e su coloro che sono coinvolti nelle sue iniziative apostoliche», ha anche «incoraggiato i fedeli dell’Opus Dei a continuare a impegnarsi per portare la carità di Cristo a molti, soprattutto a coloro che soffrono di più, perché questo mondo ferito sta attraversando un periodo di violenza e di dolore che non può lasciare nessuno indifferente». Ocáriz a sua volta ha informato il Papa su «varie iniziative dei fedeli della Prelatura, come, per esempio, l'incontro internazionale con i responsabili di settanta iniziative di solidarietà ispirate dal messaggio di san Josemaría, nel contesto del prossimo centenario dell'Opus Dei», in calendario nel 2028. I fedeli della Prelatura nei cinque continenti sono coinvolti nel percorso di riflessione e avvicinamento all’appuntamento congressuale straordinario, evento al quale il Papa ha «esteso la sua benedizione».
All’indomani della pubblicazione del motu proprio, il prelato dell’Opus Dei aveva scritto ai fedeli della Prelatura spiegando che «il Santo Padre ci incoraggia a rivolgere l’attenzione al dono che Dio fece a san Josemaría, per viverlo pienamente. Ci esorta a curare il carisma dell’Opus Dei per “promuovere l’azione evangelizzatrice che i suoi membri compiono” e, in questo modo, “diffondere la chiamata alla santità nel mondo, attraverso la santificazione del lavoro e degli impegni familiari e sociali”. Vorrei che questo invito del Santo Padre risuonasse con forza in ciascuna e in ciascuno di voi. È un’occasione per capire in profondità lo spirito che il Signore infuse nel nostro fondatore e per condividerlo con molte persone nell’ambiente familiare, professionale e sociale». Concludendo la lettera, diffusa il 22 luglio sempre attraverso il sito ufficiale, monsignor Ocáriz aveva anche chiesto «di pregare per il lavoro che papa Francesco ci ha invitato a realizzare, per adeguare il diritto particolare della Prelatura alle indicazione del motu proprio mantenendoci – come lui stesso ci dice – fedeli al carisma». Un invito alla preghiera poi ribadito più volte, in particolare nella lettera con la quale il 6 ottobre illustrava i passi verso il congresso straordinario: «Stiamo studiando in che modo realizzare l’adeguamento degli Statuti dell’Opera richiestoci dal Papa in conformità alle indicazioni del motu proprio Ad charisma tuendum – scriveva Ocáriz –. Nel Dicastero del Clero (al quale il motu proprio ha legato la Prelatura, ndr) ci hanno suggerito di non limitarci a prendere in considerazione ciò che riguarda la dipendenza della Prelatura da tale istituzione e la periodicità annuale anziché quinquennale della relazione alla Santa Sede sull’attività della Prelatura, ma di proporre altri eventuali ritocchi agli Statuti che riteniamo opportuni alla luce del motu proprio. Ci hanno anche consigliato di prenderci tutto il tempo necessario, senza aver fretta».
Un cammino sul quale monsignor Ocáriz ha chiesto il contributo di tutti i fedeli della Prelatura: «Per preparare il lavoro delle congressiste e dei congressisti – ha scritto in ottobre – desideriamo avvalerci per tempo del contributo di quelli di voi che desiderano inviare suggerimenti specifici» ricordando poi che «il testo del motu proprio può dare origine ad altri suggerimenti, al di là della questione degli Statuti, volti a dare nuova linfa ai nostri apostolati». Un impegno affidato «all'intercessione di san Josemaría, nel ventesimo anniversario della sua canonizzazione», che cadeva proprio quel 6 ottobre. «Chiediamo al Signore, come ci ha invitato a fare papa Francesco – concludeva Ocáriz –, che il carisma affidato da Dio a nostro Padre per il servizio della Chiesa porti frutto con nuovo vigore nella vita di ciascuno».