Al via ieri a Roma l’Assemblea generale Usmi sul tema “In Cammino sinodale, donne testimoni del Risorto” - Agenzia Romano Siciliani
Alla presenza di circa 250 delegate, in rappresentanza di altrettante congregazioni religiose femminili e delle circa 50mila suore presenti in Italia, è iniziata ieri a Roma, presso l’Università di Santa Croce, la 70ª Assemblea generale dell’Unione superiore maggiori d’Italia (Usmi). Una tre giorni che conoscerà oggi il momento forte dell’udienza da papa Francesco e domani quello dell’elezione della nuova presidente per i prossimi 5 anni. Ma non meno importante è stata la giornata di ieri, con la lectio divina guidata da suor Alessandra Casneda, la Messa celebrata dal cardinale Joao Braz de Aviz, prefetto del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, e la relazione di madre Yvonne Reungoat, già superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che ha guidato l’Usmi in questi ultimi 5 anni.
Con uno sguardo attento anche alle prospettive future e focalizzando al meglio il tema dell’Assemblea, ovvero “In cammino sinodale, donne testimoni del Risorto”, madre Reungoat ha dunque tracciato un bilancio di questo quinquennio «in un tempo storico carico di sfide inedite per la società, per la Chiesa e per la vita consacrata», in cui «abbiamo cercato di affrontare la complessità storica con un atteggiamento di fede, di speranza, di fiducia, con sguardo di futuro. Abbiamo sperimentato la forza della comunione e l’impulso per crescere nello spirito della sinodalità».
Un tempo, per forza di cose, e basti pensare alla pandemia, che la salesiana francese ha definito «di crisi inedita» anche per le stesse comunità religiose, la cui vita non di rado «ha conosciuto cambiamenti significativi, a volte tanto sofferti», ma anche proficui scambi di solidarietà anche tra Istituti diversi. Ma di certo non si è fermato il cammino dell’Usmi, con la bussola dell’insegnamento di papa Francesco, nel contesto di quella conversione sinodale che impegna la Chiesa italiana, al pari di quella universale, e in piena collaborazione con la Cei, come peraltro dettato dallo Statuto dell’Unione, e con la significativa presenza del presidente Matteo Zuppi all’assemblea dello scorso mese di novembre, mentre alcune religiose sono state chiamate a far parte del comitato nazionale del Cammino sinodale.
Preziosa da sempre, e ancor più feconda in questi ultimi 5 anni, è stata poi la collaborazione con la Cism, la Conferenza superiori maggiori d’Italia, soprattutto su temi che riguardano da vicino sia le congregazioni femminili che quelle maschili: formazione, Terzo settore, scuola paritaria, cultura della prevenzione degli abusi e della tutela dei minori e delle persone vulnerabili: «Come vita consacrata femminile – ha detto a proposito di quest’ultimo argomento la presidente Usmi – forse siamo più interpellate sugli abusi di autorità e di potere e sugli abusi spirituali. Sfide urgenti da considerare sono: l’approfondimento del voto di obbedienza e della missione di autorità come servizio».
Così come altre sfide sono alla porta, perché «sta cambiando il paesaggio della vita religiosa in Italia», con tante suore straniere che vengono a studiare a Roma e che vanno aiutate e supportate anche rispetto a difficoltà economiche e morali, così come l’Usmi vuol portare avanti il discorso «per rafforzare l’inter-congregazionalità, il discernimento inter-congregazionale, l’interculturalità, la creazione di reti o la partecipazione a reti ecclesiali o civili già esistenti. Siamo donne consacrate – ha concluso madre Reungoat - che camminano insieme e corrono per annunciare sulle strade del mondo, con una gioia contagiosa».