Elisabetta Martinez, Fondatrice della Congregazione delle Figlie di Santa Maria di Leuca - .
Parlare di santità è sinonimo di esistenze che nel nome di Gesù e dell’amore al suo Vangelo, si donano a Dio e agli altri, si spendono nel servizio, salvano altre vite. Una “fotografia” che descrive perfettamente madre Elisabetta Martinez, che presto sarà beata. A farla salire agli onori degli altari è infatti la guarigione inspiegabile scientificamente, ottenuta per sua intercessione, di un feto destinato a morire, di una vita che non avrebbe visto la luce.
La bimba, sanata miracolosamente, sarebbe nata all’ospedale di Rimini, il 19 marzo 2018. A guidare la preghiera di invocazione alla religiosa fu la superiora dell’Istituto religioso fondato dalla prossima beata cui si unirono familiari e conoscenti della piccola che rischiava di non nascere. Suor Martinez va dunque ad allungare il magnifico elenco di testimoni della fede, di modelli da seguire da parte di chi vuole seguire in profondità l’insegnamento di Cristo. Il via libera alla sua beatificazione è stato dato naturalmente dal Papa che, ricevendo il cardinale Marcello Semeraro prefetto del Dicastero delle cause dei santi, ha autorizzato il decreto che riguarda il miracolo attribuito all’intercessione della fondatrice della Congregazione delle Figlie di Santa Maria di Leuca. Madre Elisabetta Martinez, nata il 25 marzo 1905 a Galatina, in Puglia dopo il diploma magistrale maturò il desiderio di consacrarsi, dovendo però inizialmente rinunciarvi a causa di una grave infezione polmonare.
Guarita, maturò poco per volta l’idea di fondare una Congregazione impegnata come spiegano le biografie ufficiali, nella formazione delle adolescenti, nell’educazione della prima infanzia, nell’assistenza delle madri nubili e nel servizio parrocchiale. Avuto il sì del vescovo di Ugento, monsignor Giuseppe Ruotolo ad avviare la Pia Unione delle suore dell’Immacolata, proseguì nel suo impegno finché lo stesso presule eresse la Pia Unione in Istituto di Diritto Diocesano delle “Figlie di Santa Maria di Leuca”, in onore del santuario mariano presente in diocesi. L’Istituto due anni dopo divenne di Diritto pontificio.
Nel corso della sua esistenza, Martinez creò comunità in Italia, Svizzera, Belgio e Stati Uniti, intraprendendo numerosi viaggi all’estero. Esempio di servizio e umiltà, la carità eroica della religiosa, che morì a Roma l’8 febbraio 1991 – spiega il Dicastero delle cause dei santi – «fu evidente nei confronti di quelle sue consorelle che l’accusarono e la calunniarono, non esprimendo mai, nei loro confronti, giudizi di condanna o di vendetta, ma accompagnandole con la preghiera».
Oltre a quello relativo alla prossima beata, il Papa durante l’udienza al cardinale Semeraro, ha autorizzato i decreti che riconoscono le virtù eroiche di cinque servi di Dio che dunque vengono proclamati venerabili. Tra loro Albertina Violi Zirondoli nata a il 1° luglio 1901 a Carpi e morta il 18 luglio 1972 a Roma. La sua è la storia di una madre, profondamente cristiana, che seppe superare in nome della fedeltà al Vangelo anche profondi contrasti familiari, legati soprattutto alla volontà del figlio di diventare sacerdote. Maestra elementare, avendo conosciuto il Movimento dei Focolari cominciò a frequentare la cittadella di Loppiano, diventando punto di riferimento per tanti giovani e per l’attenzione a poveri.
Gli altri nuovi venerabili sono: il sacerdote brasiliano Aloísio Sebastião Boeing, professo della Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù e fondatore della Fraternità Mariana del Cuore di Gesù (1913-2006); Maria Margherita Lussana (al secolo: Teresa Caterina), cofondatrice della Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Asola (1852-1935); Giuseppe di Sant’Elpidio (al secolo: Giulio Bocci), sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, Fondatore della Congregazione delle sorelle Francescane delle Vocazioni (1885-1974) e Francisca Ana María Alcover Morell.
Quest’ultima, laica spagnola nata nel 1912 a Soller dove morì nel 1954 si dedicò molto, anche in virtù dell’impegno in Azione cattolica, della formazione dei giovani e dei bambini. Passata attraverso il dissesto finanziario della famigli, visse con realismo e pazienza anche il tumore al cervello che l’avrebbe uccisa. Una malattia che non la privò mai di una carattere amabile e gentile.