dith Stein è dal 1° ottobre 1999 compatrona d’Europa. La nominò Giovanni Paolo II insieme a santa Caterina da Siena e santa Brigida di Svezia, completando al femminile quello aveva fatto nel 1980 con Cirillo e Metodio, evangelizzatori del mondo slavo, affiancati a san Benedetto da Norcia. Fu lo stesso papa Wojtyla, in una lettera apostolica pubblicata in occasione della proclamazione delle tre nuove compatrone, a spiegare i motivi che lo avevano indotto a una simile scelta, giunta significativamente alla vigilia del Giubileo del 2000 e mentre si stava celebrando il secondo Sinodo Europeo. Si tratta, scrisse, di «tre grandi sante, tre donne, che in diverse epoche – due nel cuore del Medioevo e una nel nostro secolo – si sono segnalate per l’amore operoso alla Chiesa di Cristo e la testimonianza resa alla sua Croce». La loro santità, aggiunse il Pontefice, «si espresse in circostanze storiche e nel contesto di ambiti "geografici" che le rendono particolarmente significative per il Continente europeo. Santa Brigida – faceva notare Giovanni Paolo II – rinvia all’estremo Nord dell’Europa, dove il Continente quasi si raccoglie in unità con le altre parti del mondo, e donde ella partì per fare di Roma il suo approdo. Caterina da Siena è altrettanto nota per il ruolo che svolse in un tempo in cui il Successore di Pietro risiedeva ad Avignone, portando a compimento un’opera spirituale già iniziata da Brigida col farsi promotrice del suo ritorno alla sua sede propria presso la tomba del Principe degli Apostoli. Teresa Benedetta della Croce, infine, recentemente canonizzata, non solo trascorse la propria esistenza in diversi paesi d’Europa, ma con tutta la sua vita di pensatrice, di mistica, di martire, gettò come un ponte tra le sue radici ebraiche e l’adesione a Cristo, muovendosi con sicuro intuito nel dialogo col pensiero filosofico contemporaneo e, infine, gridando col martirio le ragioni di Dio e dell’uomo nell’immane vergogna della "shoah"». Edith Stein, concludeva il Papa, «è divenuta così l’espressione di un pellegrinaggio umano, culturale e religioso, che incarna il nucleo profondo della tragedia e delle speranze del Continente europeo». (Mimmo Muolo)
Si celebra oggi la festa di santa Teresa Benedetta della Croce, nome che assunse da carmelitana la filosofa tedesca e di origini ebraiche morta nel lager nazista. Suor Cristiana Dobner: «Incarna tragedia e speranze del Continente».
dith Stein è dal 1° ottobre 1999 compatrona d’Europa. La nominò Giovanni Paolo II insieme a santa Caterina da Siena e santa Brigida di Svezia, completando al femminile quello aveva fatto nel 1980 con Cirillo e Metodio, evangelizzatori del mondo slavo, affiancati a san Benedetto da Norcia. Fu lo stesso papa Wojtyla, in una lettera apostolica pubblicata in occasione della proclamazione delle tre nuove compatrone, a spiegare i motivi che lo avevano indotto a una simile scelta, giunta significativamente alla vigilia del Giubileo del 2000 e mentre si stava celebrando il secondo Sinodo Europeo. Si tratta, scrisse, di «tre grandi sante, tre donne, che in diverse epoche – due nel cuore del Medioevo e una nel nostro secolo – si sono segnalate per l’amore operoso alla Chiesa di Cristo e la testimonianza resa alla sua Croce». La loro santità, aggiunse il Pontefice, «si espresse in circostanze storiche e nel contesto di ambiti "geografici" che le rendono particolarmente significative per il Continente europeo. Santa Brigida – faceva notare Giovanni Paolo II – rinvia all’estremo Nord dell’Europa, dove il Continente quasi si raccoglie in unità con le altre parti del mondo, e donde ella partì per fare di Roma il suo approdo. Caterina da Siena è altrettanto nota per il ruolo che svolse in un tempo in cui il Successore di Pietro risiedeva ad Avignone, portando a compimento un’opera spirituale già iniziata da Brigida col farsi promotrice del suo ritorno alla sua sede propria presso la tomba del Principe degli Apostoli. Teresa Benedetta della Croce, infine, recentemente canonizzata, non solo trascorse la propria esistenza in diversi paesi d’Europa, ma con tutta la sua vita di pensatrice, di mistica, di martire, gettò come un ponte tra le sue radici ebraiche e l’adesione a Cristo, muovendosi con sicuro intuito nel dialogo col pensiero filosofico contemporaneo e, infine, gridando col martirio le ragioni di Dio e dell’uomo nell’immane vergogna della "shoah"». Edith Stein, concludeva il Papa, «è divenuta così l’espressione di un pellegrinaggio umano, culturale e religioso, che incarna il nucleo profondo della tragedia e delle speranze del Continente europeo». (Mimmo Muolo)
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