Alcuni dei sussidi preparati per il cammino lungo l’Anno della preghiera verso il Giubileo 2025 - Siciliani
Un anno di preghiera per prepararsi al Giubileo ordinario del 2025. Un anno simile a «una grande sinfonia» orante, per «recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo». Così scriveva il Papa l’11 febbraio 2022 annunciando l’iniziativa. E così ha ribadito ieri in conferenza stampa monsignor Rino Fisichella, entrando nel dettaglio dei prossimi mesi, cioè il corridoio temporale che porterà all’apertura della Porta Santa il prossimo 24 dicembre.
Non si tratterà però, ha spiegato il pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, Sezione per le questioni fondamentali dell’Evangelizzazione nel mondo (cui il Papa ha demandato l’organizzazione del Giubileo), «di un Anno con particolari iniziative; piuttosto, di un momento privilegiato in cui riscoprire il valore e l’esigenza della preghiera quotidiana nella vita cristiana». In altri termini «come pregare, e soprattutto come educare a pregare oggi, nell’epoca della cultura digitale, in modo che la preghiera possa essere efficace e feconda».
Secondo l’arcivescovo, «non possiamo nascondere che questi anni manifestano una profonda esigenza di spiritualità». «Tanto si fa forte il grido della tecnica, che sembra corrispondere a tutti i nostri desideri - ha fatto notare -, tanto diventa più profonda la richiesta di una vera spiritualità che riporti ogni persona a incontrare sé stessa nella verità della propria esistenza e quindi nel coerente rapporto con Dio».
A livello centrale l’evento di riferimento sarà una “Scuola di preghiera”, che il Papa attuerà un po’ sulla falsariga dei venerdì della Misericordia, del precedente Giubileo straordinario. Saranno cioè, ha annunciato Fisichella, «momenti di incontro con alcune categorie di persone per pregare insieme e comprendere alcune forme di preghiera: da quella del ringraziamento a quella di intercessione; da quella contemplativa a quella di consolazione; da quella di adorazione a quella di supplica». Per il resto tutto viene demandato alle Chiese locali, per far sì che i fedeli riscoprano la preghiera come «un’oasi al riparo dello stress quotidiano» e come «nutrimento per la vita cristiana di fede, speranza e carità».
Questo percorso verrà accompagnato da alcuni sussidi preparati dal Dicastero e soprattutto da una serie di libri, in uscita da febbraio ad aprile prossimi. Si può anche fare riferimento alle 38 catechesi che papa Francesco ha tenuto dal 6 maggio 2020 al 16 giugno 2021, prendendo in considerazione vari momenti della preghiera e offrendo «suggestioni utili e preziose». Il tutto all’insegna del motto dell’Anno, «Insegnaci a pregare», che, ha sottolineato il pro-prefetto, «è già una preghiera che sorge dal profondo del cuore con il desiderio di essere esaudita».
Il primo libro della collana edita dalla Libreria Editrice Vaticana (Lev) e intitolata “Appunti sulla preghiera” porta la prefazione di papa Francesco (che Avvenire ha anticipato ieri) e la firma del cardinale Angelo Comastri, arciprete emerito della Basilica Papale. È già pronto e disponibile nelle librerie già da ieri e ha come titolo Pregare oggi. Una sfida da vincere (pp. 110, euro 8,50).
Di autori molto noti anche gli altri sette volumetti della collana, come ha ricordato monsignor Graham Bell, sottosegretario Incaricato della Segreteria del Dicastero per l’Evangelizzazione: Gianfranco Ravasi, Pregare con i Salmi (febbraio 2024); Juan López Vergara, La preghiera di Gesù (febbraio 2024); Paul Murray OP, Pregare con santi e peccatori (marzo 2024); Antonio Pitta, Le parabole della preghiera (marzo 2024); Monaci Certosini, La Chiesa in preghiera (marzo 2024); Catherine Aubin, La preghiera di Maria e dei santi (aprile 2024); Ugo Vanni, La preghiera che Gesù ci ha insegnato: «Padre nostro» (aprile 2024).
Sussidi e libri hanno il compito di accompagnare i fedeli e le comunità nella riscoperta e nell’approfondimento dei momenti di preghiera.
«Perché il Giubileo possa essere un evento che spiritualmente arricchisce la vita della Chiesa e dell’intero popolo di Dio diventando segno concreto di speranza - ha concluso monsignor Fisichella -, è necessario che sia preparato e vissuto nelle proprie comunità con quello spirito di attesa tipico della speranza cristiana». Per questo motivo l’Anno della Preghiera, «che viene a corrispondere pienamente a questa esigenza», può essere uno strumento di grande valore per rinvigorire la vita di fede, in un mondo che tende a confinarla sempre più nel privato delle coscienze.
Nel giorno dell'Ascensione la Bolla di indizione. Attesi 32 milioni di pellegrini
Trentadue milioni di pellegrini. Questa una prima stima delle presenze a Roma per l’Anno Santo del 2025, la cui Bolla di indizione sarà pubblicata il prossimo 9 maggio, giorno dell’Ascensione. Tra questi anche un milione e mezzo di giovani per il grande evento giubilare loro dedicato. Lo ha annunciato l’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione nella conferenza stampa in cui ha illustrato il cammino appena iniziato dell’Anno di preghiera di preparazione.
«Quando, negli incontri preparatori, incontrai l’allora presidente del Consiglio Mario Draghi per parlargli dell’Anno Santo - ha raccontato Fisichella - lui mi chiese “ma quanti pellegrini aspettate?”. Rimasi senza parole perché non ci avevo pensato. Per cui convocai al dicastero una riunione coinvolgendo la facoltà di Sociologia di un’università statale e chiesi uno studio scientifico che mi è stato consegnato alla fine della ricerca. Si parlava di 32 milioni. Io non so se verranno a Roma 32 o 35 o 40 - ha aggiunto l’arcivescovo -. Queste sono delle proiezioni e quindi c’è sempre un margine».
Ma a fare da controprova, c’è secondo Fisichella «l’interesse che riceviamo quotidianamente, come per esempio il Giubileo dei Giovani, dove avremo da aspettarci almeno 1,5 milioni di ragazzi e ragazze. E questi sono dati reali, confermati dall’interesse dei vescovi e dei sacerdoti della pastorale giovanile». Rispondendo poi alla domanda se anche in questo Giubileo verranno aperte Porte Sante nelle diocesi, il presule ha detto che si tratta di una decisione che verrà presa dal Papa con la Bolla di indizione.
Il pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione ha fornito anche altri dati relativi alla preparazione dell’Anno Santo. Ci sono ad esempio otto tavoli in corso con la parte statale (23 gli incontri già fatti) per aspetti organizzativi quali la sanità, la sicurezza e la viabilità. E per quanto riguarda i lavori in corso a Roma, Fisichella si è detto fiducioso che i cantieri chiuderanno agli inizi di dicembre. A breve inizieranno anche i lavori di riqualificazione in Piazza San Giovanni in Laterano e in Piazza Risorgimento. «Le difficoltà per i romani ci sono, ma ci furono anche per il Giubileo del 2000 - ha sottolineato - ma poi sono rimaste opere significative. Chiediamo un po’ di pazienza, perché le opere che verranno realizzate renderanno certamente più bella e più vivibile la città».
All’organizzazione del Giubileo, da parte vaticana lavorano nei diversi uffici ben 723 persone e sono state effettuate più di 200 riunioni e sopralluoghi. Inoltre, sono stati nominati 208 referenti da parte delle diocesi italiane e 90 delle Conferenze episcopali di tutto il mondo. L’apertura della Porta Santa si avvicina.