Papa Francesco nella cattedrale di San Giuseppe ad Abu Dhabi il 5 febbraio 2019 - Ansa/Epa/Vatican Media
È stato il sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, a presiedere, ieri ad Abu Dhabi, la celebrazione eucaristica per l’apertura della nunziatura apostolica negli Emirati Arabi Uniti. Tra i temi affrontati nell’omelia, monsignor Edgar Peña Parra, soffermandosi sulla Giornata della vita consacrata, ha evidenziato come «una delle sfide che appartiene a tutte le vocazioni nella Chiesa sia quella di cadere nello scoraggiamento».
Un pericolo peraltro non nuovo nelle storia della Chiesa. Al contrario, il rischio «di perdere la speranza e di chiederci se ne vale la pena» è sempre stato presente e anche il Signore «venuto ad offrirci la salvezza è stato accolto spesso con rifiuto e incomprensione». Ma nonostante questo ha saputo sopportare tutto «pazientemente, ottenendo per noi la corona della vittoria».
Non a caso proprio la pazienza è stata evidenziata dal sostituto della Segreteria di Stato come la virtù, nutrita dalla speranza cristiana, della comunità cattolica di Abu Dhabi e dell’intera penisola arabica. Giacché anche se è un piccolo gregge– ha aggiunto Peña Parra – «ogni parte del Corpo di Cristo, la Chiesa, ha un ruolo da svolgere».
Da qui l’esortazione a proseguire nella testimonianza del messaggio di salvezza «che Dio offre al mondo: un messaggio di lieta novella, di pace e di speranza; un messaggio di libertà per coloro che sono in una condizione di oppressione o di cecità spirituale; un messaggio che offre verità e autentica unità».
Infine, l’invito dell’arcivescovo a pregare «per le benedizioni della perseveranza, della pazienza e della speranza, in modo da non scoraggiarci neanche quando i nostri sforzi non sembrano portare frutti».