Santa Rita e le rose, nel santuario di Torino - dal sito www.srita.it
Tante le diocesi che vivono in modo speciale la festa liturgica di Santa Rita che cade il 22 maggio. A Torino, dopo due anni di stop forzato stasera torna la processione per le strade del quartiere che prende il nome dal santuario- parrocchia intitolato alla santa invocata in tutto il mondo per le «cause impossibili, per il perdono e la famiglia».
A renderla più solenne. la liturgia sarà presieduta dall’arcivescovo Roberto Repole, alla sua prima uscita pastorale dopo l’ingresso in diocesi. Le processioni di Santa Rita, di Maria Ausiliatrice (24 maggio) e della Consolata (20 giugno) sono tra gli appuntamenti di fede più sentiti dai torinesi e da tutta la diocesi: per dare un’idea dell’affluenza, i volontari di santa Rita hanno preparato 40mila rose, simbolo della santa, che verranno benedette e distribuite durante la festa.
E in preparazione a domani - la concelebrazione solenne delle 12 sarà presieduta dall’arcivescovo emerito Cesare Nosiglia e tutte le Messe, dalle 7.30 alle 21, potranno essere seguite in streaming sul sito www.srita.it - è stata molto partecipata la novena presieduta dal rettore monsignor Mauro Rivella.
«Ogni giorno nella Messa delle 10 e oggi alle 18.30 nella prefestiva abbiamo pregato e preghiamo per una categoria di persone o situazioni, ripercorrendo la vita della santa: per la pace, per le persone vedove, per le famiglie, per chi ha perso un figlio, per i malati, per le madri in attesa, per la Compagnia di Santa Rita e per la Vita consacrata».
La statua di Santa Rita nel santuario di Torino - dal sito www.srita.it
Novità di quest’anno anche la pubblicazione di un libretto “Santa Rita noi ti preghiamo” (edizioni Effatà) la cui vendita insieme al ricavato delle offerte delle rose sarà utilizzate per l’abbattimento delle barriere architettoniche ancora presenti nel complesso del santuario.
«Abbiamo ritrovato, fra i ricordi dei parrocchiani più anziani alcune copie del libretto “Santa Rita da Cascia, vita e preghiere” redatto nel 1928 dal primo rettore don Giovanni Baloire per accompagnare la preghiera dei primi fedeli del santuario, conclude Rivella. Di qui l’idea di diffondere un testo di preghiere di santa Rita, con vita della santa e la storia del santuario. È in formato tascabile in modo che si possa portare in borsa, nello zaino e nel marsupio. Chi non abita a Torino lo può richiedere sul nostro sito».