Il viaggio del Papa a Cracovia è finito in una sera di freddo e di pioggia dal sapore quasi autunnale. In netto contrasto con la Messa del mattino, l’Eucaristia di chiusura della Gmg, che era stata invece accompagnata dal sole e da una temperatura ideale. L’aereo con a bordo Francesco è partito alle 19.30, in ritardo di circa un’ora rispetto al programma ufficiale. Anche nel giorno conclusivo della visita infatti Francesco non si è risparmiato, prolungando fino all’ultimo momento possibile l’abbraccio ai giovani di tutto il mondo.
Il saluto ai volontari: non so se sarò a Panama, certamente ci sarà PietroLa memoria e il coraggio. Sono le indicazioni che il Papa consegna ai volontari della Gmg di Cracovia e idealmente a tutti i giovani del mondo. Nella Tauron Arena, tra musica e colori, parlando ai circa 20mila ragazzi che hanno aiutato e accompagnato i pellegrini il Papa mette da parte il testo scritto e parla a braccio.
“Voi siete la speranza per il futuro, la speranza del mondo”. Ma questo comporta due condizioni, la prima è la
memoria, della propria storia, della propria famiglia, del proprio Paese.
Memoria – aggiunge il Papa – che si alimenta parlando con i genitori, con gli anziani, soprattutto con i nonni. “Gli anziani sono la saggezza delle nazioni”. E qui Francesco sorridendo si rivolge ai ragazzi: promettete di preparare la prossima Gmg parlando di più con i nonni? E se i vostri nonni sono già in cielo, con gli anziani?”.
La seconda condizione è il coraggio nell’affrontare il presente. E allora il Pontefice ricorda
Maciej Ciesla, il giovane grafico della Gmg morto il 2 luglio per un cancro e di cui il
fratello ha letto una commovente testimonianza. Era coraggioso anche nella lotta alla malattia. Di sicuro è stato “speranza per l futuro”. Poi, prima di congedarsi Bergoglio torna al tema della memoria. “Non so se ci sarò a Panama ma certo san Pietro vi chiederà se avete parlato agli anziani”.
Simpatico e coinvolgente l’abbraccio dei volontari: sul maxischermo campeggiava la scritta “non aver paura” e tra i cartelli esposti dai giovani anche l’indicazione di un numero di telefono, con l’invito rivolto al Papa, di chiamare. Prima dell’incontro con i volontari, il Papa, fuori programma, si era affacciato da balcone dell’arcivescovado di Cracovia per salutare la folla che lo chiamava: grazie per la compagnia e l’accoglienza di questi giorni. Poi, prima della benedizione e della richiesta di pregare per lui, l’invito a recitare l’Ave Maria, ciascuno nella propria lingua.