Sandra Sabattini - Guido Rossi Wikicommon
Sarà la prima fidanzata beata. E arriva all’onore degli altari dopo una causa durata 13 anni e prima del fondatore dell’associazione “Papa Giovanni XXIII” a cui apparteneva: don Oreste Benzi. Sandra Sabattini, originaria di Riccione, incontra lui e la sua comunità a 12 anni. Due anni dopo partecipa a un soggiorno per adolescenti sulle Dolomiti con disabili gravi. Al ritorno ha le idee chiarissime: «Ci siamo spezzati le ossa, ma quella è gente che io non abbandonerò mai». Si spende così nel servizio per i più fragili e per i tossicodipendenti, e va a cercare i poveri di casa in casa.
Nel 1980 si iscrive a medicina all’Università di Bologna: sogna di essere medico missionario in Africa. Fidanzata con Guido Rossi dall’agosto 1979, anch’egli membro della “Papa Giovanni”, vive una relazione improntata a un amore tenero e casto, alla luce della Parola di Dio.
Il 29 aprile 1984, mentre si reca a un incontro della “Papa Giovanni”, viene investita da un auto, entra in coma e muore il 2 maggio a soli 23 anni.
Per sua intercessione, l’ex presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, guarisce da un tumore che non aveva dato speranza ai medici. Miracolo che apre la strada alla beatificazione di Sandra.
Originariamente previsto il 14 giugno 2020, il rito viene sospeso per la pandemia e adesso è fissato per domenica 24 ottobre.
Quella di Sandra è una “santità della porta accanto”, si direbbe con un’espressione cara a papa Francesco, per la quale – sottolinea il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi – «non occorrono esperienze eccezionali di impegno ascetico o di contemplazione mistica». E aggiunge il presule che alla ragazza ha dedicato il libro Scelgo te e basta. Vivere a braccia spalancate (Il Ponte): «A Sandra è bastata la trama di una vita ordinaria, tessuta di fede viva, sostenuta da una preghiera intensa e diffusa. Una vita spesa nel lieto e fedele compimento del proprio dovere, punteggiata da piccoli gesti di un amore teso all’estremo, in una appassionata amicizia con Cristo “povero e servo”, in un servizio generoso e infaticabile a favore dei poveri. Una volta incontrato Gesù personalmente, lei non ha più potuto fare a meno di amarlo, di puntare su di lui, di vivere per lui, nella Chiesa».
Amante della corsa e del canto, brava a districarsi al pianoforte, Sandra cercava di discernere in ogni fatto, persona e situazione la presenza e la volontà di Dio. «Oggi c’è un’inflazione di buoni cristiani – dirà – mentre il mondo ha bisogno di santi». Per il parroco della sua comunità di San Girolamo, «l’avvenimento della beatificazione di Sandra – rilancia don Roberto Battaglia – ci pone di fronte al fatto che l’unica vera forza della Chiesa è la capacità che Cristo ha di attrarre totalmente l’umanità piena di desiderio di una bella ragazza di vent’anni e di farla tutta sua, a Rimini, nel nostro tempo, in questo cambiamento d’epoca».
Il presidente della “Papa Giovanni XXIII” individua tre principali voci nel “testamento” di questa ragazza. «Sandra testimonia al mondo la sua salda scelta di giustizia che la portava a condividere i beni con i poveri: tutto ciò che lei riceveva lo donava subito agli ultimi – dice Giovanni Paolo Ramonda –. Un grande richiamo per tutti noi e per la nostra società: i beni ci saranno per tutti quando condivideremo le risorse anche con i poveri».
In secondo luogo, Sandra «esalta la bellezza dell’amore vissuto nel fidanzamento dai giovani in cammino verso un amore pieno».
Infine, conclude Ramonda, «invita ancora di più la “Papa Giovanni” a proporre ai giovani un incontro simpatico con Cristo, come diceva don Oreste, attraverso la condivisione della vita con i poveri».
DA SAPERE
La fase diocesana della causa di beatificazione di Sandra Sabbatini si è aperta il 27 settembre 2006 per terminare il 6 dicembre 2008. Poi il materiale raccolto è consegnato alla Congregazione delle cause dei santi. Nel 2015 è stata predisposta la positio, cioè la sintesi sull’esercizio eroico delle virtù. Nel 2018 Sandra è stata proclamata venerabile. Dopo il riconoscimento di un miracolo per sua intercessione, il 2 ottobre 2019 il Papa ha autorizzato la beatificazione.