Il Rosario, l'antica preghiera mariana cara a santi e Papi di tutte le epoche, si affaccia nel mondo delle app digitali e fa un salto nel futuro. Rete virtuosa e rete vituale. Comunità di coloro che lo recitano in tutto il mondo, la prima. "Community" di quelli che, per farlo, utilizzeranno anche uno strumento digitale, la seconda. Con la possibilità che, d’ora in poi, le due reti si "intersechino" grazie alla tecnologia messa a disposizione da “Click to pray eRosary”, l’ultima iniziativa della Rete mondiale di preghiera del Papa, presentata nella Sala stampa vaticana.
Si tratta in pratica di un dispositivo elettronico che riproduce i grani della corona del Rosario e che nella croce dispone di un bluetooth per consentire il collegamento agli smartphone e ad altri device, dove è possibile scaricare l’app del “Rosario digitale” (l’app è gratuita, ma il dispositivo costa 99 euro). Con un semplice “clic” si potrà così recitare l’antica preghiera mariana con contenuti personalizzati e “in rete” con tutti gli altri utenti che sono collegati in quel momento nel mondo. «Condividere – ha sottolineato infatti monsignor Lucio Ruiz, segretario del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede – è la parola chiave del progetto, che al di là del mero dispositivo tecnologico è piuttosto un’opera di inculturazione della Chiesa nella digitalità come spazio da abitare».
Il pensiero va soprattutto ai giovani, quelli che con i gadget elettronici hanno maggiore dimestichezza. E infatti “Click to pray eRosary” si rivolge soprattutto a loro per invitarli a pregare il Rosario utilizzando gli strumenti dell’oggi. «Vogliamo raggiungere le frontiere periferiche del mondo digitale dove i giovani si incontrano – ha spiegato padre Frédéric Fornos, direttore internazionale della Rete mondiale di preghiera del Papa –. "Click To Pray eRosary" vuole essere infatti una pedagogia tecnologica per insegnare ai giovani a pregare il Rosario, a pregare per la pace e a contemplare il Vangelo».
La presentazione giunge appositamente nel Mese Missionario Straordinario, istituito anche dal Papa. Francesco, infatti, nel celebrare il 175° anniversario della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, ha detto chiaramente che «il cuore della missione della Chiesa è la preghiera».