L'arcivescovo eletto di Catania, Luigi Renna
«Non sono mai stato a Catania e mi sento come Abramo che lascia la sua terra per andare verso un luogo totalmente inesplorato». È quasi una confessione a cuore aperto quella del vescovo Luigi Renna nel primo messaggio alla sua nuova Chiesa, quella di Catania. Infatti l’attuale pastore di Cerignola-Ascoli Satriano è stato nominato da papa Francesco nuova guida dell’arcidiocesi siciliana. L’annuncio è stato dato ieri a mezzogiorno nelle due diocesi, in contemporanea con la Sala Stampa vaticana: nel salone “Giovanni Paolo II” dell’episcopio di Cerignola dallo stesso Renna; a Catania, in Cattedrale, dal predecessore, l’arcivescovo Salvatore Gristina. «Un caro saluto a ciascuno di voi – scrive l’arcivescovo eletto nel suo messaggio –, considerati “ultimi” secondo logiche umane, ma che nel Regno di Dio che avanza lentamente nella storia siete i primi: voi poveri, voi uomini e donne che approdate dall’Africa sulle coste della Sicilia, voi che siete in carcere, soprattutto se siete giovani che si sono visti rubare il tesoro della loro età; voi anziani che forse vi sentite ai margini in un mondo così frenetico. Un pensiero fraterno a chi ha perso una persona cara per Covid: vi sento molto vicini per aver vissuto la stessa esperienza di un distacco in cui non abbiamo potuto regalarci gesti di affetto ». Il presule, che racconta di essere affascinato dagli scrittori siciliani, conosce bene sia i problemi sia le risorse del Mezzogiorno: «La terra di Sicilia, come la mia Puglia, ha avuto tante ferite inferte dalla illegalità che ha seminato povertà e morte, ma è anche terra di uomini e donne tenaci e capaci di versare persino il sangue - sono loro gli autentici continuatori della santità della Martire Agata! - per la giustizia, la legalità, il futuro dell’isola».
Nato a Corato, nell’arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, 55 anni, sacerdote dal 1991, ha conseguito la licenza in teologia morale alla Pontificia Università Gregoriana e il dottorato alla Lateranense. Vicario parrocchiale, docente di religione, direttore del Centro diocesano vocazioni, della scuola di formazione all’impegno sociopolitico, del mensile diocesano “Insieme”, della scuola di formazione per gli operatori pastorali, è stato rettore del Pontificio Seminario regionale pugliese “Pio XI” di Molfetta. Nell’ottobre 2015 è diventato vescovo di Cerignola- Ascoli Satriano e ha ricevuto la consacrazione episcopale il 2 gennaio 2016. Attualmente ricopre gli incarichi di assistente del delegato per i Seminari d’Italia; presidente della Commissione episcopale Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace; segretario della Conferenza episcopale pugliese; membro del Comitato scientifico delle Settimane Sociali dei cattolici italiani. «Ringrazio papa Francesco – ha detto Renna parlando in terra pugliese – per la fiducia che ha avuto nell’affidarmi un carico così grande. Lo ringrazio anche perché ci spinge sempre a seguire la via stretta ma sicura del Vangelo, in scelte piccole e grandi». Attinge dallo «stile del Vaticano II» il presule. Uno stile «che crede, anzitutto, che la liturgia è fonte e culmine; che nella Parola Dio si rivolge a noi come ad amici; che la Chiesa è popolo di Dio». Sono le voci della carta d’identità che hanno caratterizzato il suo episcopato in Capitanata. Due i «compiti» che Renna ha assegnato alla Chiesa locale di cui resta amministratore apostolico: il «procedere del cammino sinodale che è solo agli inizi» e «il rinnovamento della catechesi dell’Iniziazione cristiana », senza dimenticare – è la conclusione – che «vi voglio e vi vorrò sempre bene».
A Catania l’annunzio si è trasformato in ringraziamento. E Gristina – che da emerito resterà nell’arcidiocesi – ha salutato la sua gente: « Guardiamo al nuovo arcivescovo che ci condurrà nel nome del Signore; con verità e gioia, con certezza e fede che sostengono il nostro amore, con la preghiera e con docilità lasciamoci guidare».