lunedì 29 luglio 2024
I primi 80 apparecchi sono stati consegnati a giugno dal cardinale Zuppi a Rebibbia. Monsignor Baturi: la Chiesa esprime così con un semplice gesto la sua vicinanza
2.200 ventilatori regalati dalla Cei ai carcerati

2.200 ventilatori regalati dalla Cei ai carcerati - .

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Nell'estate rovente che si sta attraversando, un gesto di solidarietà verso i detenuti delle carceri italiane. La Chiesa infatti, come annunciato a metà giugno il cardinale Matteo Zuppi con la visita a Rebibbia a cui furono destinati 80 apparecchi, ha disposto la donazione di 2.200 ventilatori per gli Istituti penitenziari sparsi nel Paese.

«Talvolta, anche un semplice e lieve soffio d'aria può aiutare a vivere meglio il periodo di detenzione - si legge nella lettera inviata dal segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi, al capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria Giovanni Russo -. La Chiesa desidera ricordare la propria vicinanza ai detenuti, ribadire che c'è vita oltre quelle sbarre e che loro sono nella condizione di poter sperare che un giorno, dopo il percorso riabilitativo, quelle porte possano riaprirsi».

Da qui l'iniziativa "Semi di tarassaco volano nell'aria". «La Chiesa, come il tarassaco, fiorisce, si apre e - grazie al soffio dello Spirito - si scoprire presente oltre le sue stesse mura, anche tra i detenuti», sottolinea ancora Baturi.

La donazione di 2.200 ventilatori a 31 carceri da un capo all'altro della Penisola, «per aiutare i reclusi, soprattutto i più fragili della sezione 'Infermeria', ad affrontare il caldo estivo con un minor disagio», viene realizzata dalla Cei in collaborazione con il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica e l'Ispettorato generale dei cappellani delle carceri.

Le consegne sono state effettuate già da giugno.

È stato il cardinale Matteo Zuppi a dare il via all'iniziativa il 12 giugno, consegnando 80 ventilatori alla Direzione della Casa Circondariale femminile di Rebibbia a Roma. «È la carezza di una madre che vi sta vicino», ha affermato rivolgendosi alle detenute. Si tratta, ha aggiunto, di «un piccolo gesto, ma l'amore è nelle cose semplici. Le attenzioni le ritroviamo nelle buone parole, nell'ascolto paziente; altre volte in gesti grandi o piccoli, come questo».

Facendo riferimento al titolo del progetto, Zuppi ha sottolineato che «come i fiori del tarassaco, i soffioni, volano dappertutto, così l'affetto della Chiesa arriva in carcere, portando un po' di sollievo».

«Un dono simbolico che dice l'attenzione per questa nostra comunità, dove si tocca con mano la povertà», ha detto Nadia Fontana, direttrice della Casa circondariale, che ha espresso «gratitudine alla Conferenza Episcopale Italiana, ai cappellani, ai volontari che sempre, con spirito di carità, ci sostengono, senza pretendere nulla in cambio, facendoci sperimentare un conforto materiale e spirituale costanti».

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