Un particolare della locandina della Giornata missionaria dei ragazzi - Missio Ragazzi
Si celebra, nella solennità dell’Epifania, la Giornata missionaria dei ragazzi 2022. Conosciuta in tutto il mondo anche con il nome di Giornata dell’infanzia missionaria, l’iniziativa è legata alle Pontificie opere missionarie (Pom) e in Italia è promossa dalla Fondazione Missio, organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana. La data del 6 gennaio non è vincolante: ogni parrocchia ha la libertà di celebrare la Giornata missionaria dei ragazzi quando lo ritiene più opportuno.
L’importante – sottolineano da Missio – è che l’appuntamento non venga meno nell’agenda pastorale di ogni comunità e realtà ecclesiale. Gli obiettivi principali sono due: far comprendere a bambini e adolescenti che non si è mai troppo piccoli per vivere in prima persona da veri missionari; e sostenere i progetti delle Pom a beneficio dell’infanzia nel mondo.
Per raggiungere il primo obiettivo, Missio Ragazzi (settore della Fondazione che anima alla missione i bambini) ogni anno sceglie uno slogan per celebrare quest’appuntamento: per l’edizione 2022 è “Sii il sogno di Dio”. Il tema richiama quello della Giornata missionaria mondiale che nell’ottobre scorso ha avuto come slogan “Testimoni e profeti”.
Ma come far capire ai ragazzi che già qui e ora, nella vita di ogni giorno, sono chiamati a essere testimoni del Vangelo e portatori delle profezie di Dio? Se l’aspetto della testimonianza è più semplice da comprendere e da vivere, quello della profezia per i più giovani può sembrare distante.
L’edizione 2022 sul tema «Sii il sogno di Dio» Don Bersano: insegniamo ad annunciare bellezza, fraternità, servizio I più giovani chiamati a sostenere i coetanei bisognosi con la preghiera e gesti di
solidarietà
«Sarebbe facile – commenta don Valerio Bersano, responsabile di Missio Ragazzi – dire che è il Battesimo a rendere ciascun cristiano, sacerdote, re e profeta: troppo spesso lo “insegniamo” come una certezza ai ragazzi che ricevono la Cresima; ma sappiamo motivare e dare contenuto a questa affermazione? Se profeta è colui che parla ai fratelli a nome di Dio, quale può essere il contenuto del nostro parlare?
Certamente non può dirsi profeta chi accetta e diffonde un linguaggio di rifiuto, odio, disprezzo per gli altri, razzismo e allontanamento del “diverso”, sopraffazione, bullismo e violenza, come troppo spesso vediamo accadere nelle scuole, nelle strade delle nostre città, sempre più spesso sui social così cari ai ragazzi.
Profeta è allora chi annuncia la bellezza e la ricchezza della fraternità, della condivisione, del servizio agli altri, chi fa della preghiera reciproca una lode e un potente mezzo di comunione». E proprio la preghiera per i bambini di ogni continente è uno dei due impegni proposti per concretizzare l’azione missionaria dei ragazzi, insieme all’invito a donare un’offerta secondo le proprie possibilità: l’insieme di quanto raccolto va a finanziare il Fondo universale di solidarietà delle Pom, nel quale confluiscono anche le offerte della Giornata missionaria mondiale di ottobre.
Il secondo obiettivo dell’iniziativa che si celebra domani (ovvero, sostenere i progetti missionari a beneficio dell’infanzia nel mondo) non si rivolge solo ai bambini, ma si estende a tutti. La Giornata missionaria dei ragazzi, infatti, sollecita anche le comunità parrocchiali all’impegno di solidarietà previsto per quest’appuntamento: in altre parole, la raccolta delle offerte durante le celebrazioni eucaristiche è destinata, per volontà dei vescovi, al sostegno dei progetti missionari delle Pom a favore dei bambini in difficoltà. Un modo per vivere la solidarietà con tutte le missioni del mondo, universalmente, senza particolarismi.