martedì 13 settembre 2016
​Dal 18 al 20 settembre Assisi tornerà ad ospitare, 30 anni dopo la storica intuizione di Giovanni Paolo II, leader religiosi di tutto il mondo. Mattarella alla cerimonia inaugurale, il Papa pranzerà con 25 rifugiati.
500 leader all'incontro interreligioso di Assisi
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Trent’anni dopo, lo spirito di Assisi soffia ancora. Anzi oggi è più che mai necessario per guidare la Chiesa e rilanciare la volontà di dialogo. Così da domenica 18 al 20 settembre la città del poverello, nell’anniversario della storica intuizione di Giovanni Paolo II (27 ottobre 1986), tornerà a ospitare  leader religiosi da ogni parte del mondo. E con loro rappresentanti delle istituzioni e del mondo della cultura. A cominciare naturalmente dal Papa che sarà ad Assisi il 20 settembre. "Sete di pace. Religioni e culture in dialogo" è il titolo del meeting organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e dalle Famiglie Francescane.«Non sarà un evento solo celebrativo – sottolinea Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio – ma il racconto di una storia che ha portato i suoi frutti», dalla caduta del Muro di Berlino, agli accordi di pace in  varie zone del mondo. A confermarlo una volta di più la partecipazione di 25 rifugiati, giunti in Italia grazie al progetto ecumenico dei "corridoi umanitari" che parteciperanno all’evento e martedì 20 pranzeranno con papa Francesco.«Come credenti – spiega il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino – sappiamo che i conti con la storia non si fanno solo con le statistiche o con la cronaca. Per questo l’intuizione di Giovanni Paolo II sulla forza della preghiera è tanto più importante oggi che viviamo questa guerra mondiale a pezzi, come dice papa Francesco».«In questi tempi difficili Assisi vuole essere una risposta forse "la" risposta, al terrore e al terrorismo» aggiunge padre Enzo Fortunato, direttore sala stampa del Sacro Convento di Assisi. «La forza debole della preghiera è per noi la risposta alla forza prepotente del terrore».A rimarcare l’importanza dell’incontro di Assisi, bastano alcuni numeri: circa 500 i leader religiosi presenti, 12mila pellegrini, 29 panel cioè tavole rotonde di approfondimento, 600 giornalisti accreditati. La presenza italiana sarà arricchita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che parteciperà alla cerimonia inaugurale mentre tra i leader religiosi, assieme a rabbini e imam, è confermata la presenza del patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e del primate anglicano Justin Welby. Tra gli intellettuali, anche il noto sociologo Zygmunt Bauman, lo scrittore turco Nedim Guersel e i tunisini premi Nobel per la pace 2015 Hassine Abbasi e Amer Meherzi.Il Papa, come detto sarà ad Assisi il 20 settembre. Al centro della visita la Preghiera per la Pace, in programma alle 16 in luoghi diversi secondo le differenti religioni. Punti delle città da cui si snoderà la processione che convergerà sulla piazza inferiore di San Francesco dove si terranno il discorso finale di papa Francesco e la lettura dell’Appello per la Pace che sarà consegnato dai bambini agli ambasciatori presenti ad Assisi, prima dell’accensione dei candelabri e dello scambio di un segno di pace.
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