Al servizio degli altri. Questa è da sempre la sua vocazione, prima nei panni di ispettore di polizia, da meno di un mese al servizio di Gesù e dei suoi parrocchiani nella Chiesa San Pietro Apostolo a Roggiano Gravina, in provincia di Cosenza.
Dopo quasi vent’anni di lavoro nella Polizia di Stato Ernesto Piraino, che si definisce un «prete secolare» capace di servire il Signore in mezzo alla gente, ha scelto la via del sacerdozio. È stato ordinato sacerdote dal vescovo di San Marco Argentano-Scalea, Leonardo Bonanno lo scorso 11 febbraio: la sua consacrazione è avvenuta, non a caso in una data mariana, nella festa della Madonna di Lourdes, a cui il sacerdote ha affidato il suo ministero e in quel giorno assieme a don Ernesto Piraino c'erano tantissimi suoi ex colleghi di polizia, oltre agli amici storici della sua parrocchia di San Giovanni Battista in San Marco Argentano a festeggiare con lui.
Nato nel 1979 da una famiglia immigrata in Germania, don Piraino all’eta di 20 anni è entrato in Polizia e dopo il corso ha iniziato a lavorare a Reggio Calabria. Da qui a Gela e poi a Messina continuando, però, a vivere a Reggio Calabria. Nel 2006, mentre era impegnato in una parrocchia di Scilla nelle vesti di educatore, l'amore per Gesù si palesa in modo più intenso con l’inizio dell’Adorazione eucaristica perpetua. «Davanti a Gesù giorno dopo giorno – ha raccontato don Ernesto – cresceva in me il desiderio di donarmi a Lui nel sacerdozio, ma l’assoluta discrezione della mia guida spirituale di allora, fece sì che il seme maturasse nel tempo».
«Nel 2010 – ha proseguito don Ernesto – parlai con il mio padre spirituale del desiderio forte di entrare in Seminario, e nel 2011 iniziai il mio primo anno di formazione» nel Seminario di Reggio Calabria. Nel 2015 il rientro nella sua diocesi di origine, quella di San Marco Argentano-Scalea dove ha ricevuto l’ordinazione presbiterale.
E ai giovani e non solo che sentono dentro di sé la chiamata del Signore, don Ernesto offre un consiglio prezioso: «Ruberei le parole di San Giovanni Paolo II: non abbiate paura, aprite le porte a Cristo, che ha sempre in serbo qualcosa di straordinario per le nostre vite. E donare la vita a lui vuol dire essere felice, avere il cuore pieno. E vi assicuro che essere preti è bello e riempie il cuore di gioia. Non abbiate paura».