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Per la Giornata Missionaria Mondiale Cuore Amico ha assegnato il Premio Cuore Amico 2021 a tre «Nobel missionari» nel mondo; ecco le loro storie. Si tratta di un riconoscimento che non esalta non esalta l’ingegno umano, ma la testimonianza evangelica e l’amore agli ultimi. I premiati sono missionari e testimoni che si fanno carico della fragilità propria e degli altri, promuovendo la fraternità e l'amicizia sociale, e ancora testimoniando che la fede è in grado di dare impulso a iniziative e plasmare comunità.
Christian Carlassare, nato a Schio (VI), missionario comboniano nel Sudan del Sud, premiato Per l’unità e la pace. Ha 43 anni ed è il vescovo italiano missionario più giovane nel mondo. Nominato nei mesi scorsi da papa Francesco vescovo della diocesi di Rumbek in Sud Sudan, è sacerdote dal 2004 e nel Paese dal 2005. Per questo popolo, che ha vissuto un conflitto cominciato negli anni Cinquanta, le cui tensioni non si sono mai placate del tutto.
Il contributo del Premio Cuore Amico verrà utilizzato per sostenere l’opera nella Diocesi di Rumbek: progetti di riconciliazione e pace, sostegno alle famiglie in difficoltà, promozione della donna. Va ricordato inoltre che, in Sud Sudan, poche settimane prima della consacrazione, il 26 aprile 2021 monsignor Carlassare è stato ferito in un attentato proprio a Rumbek. La sua video testimonianza di quanto accaduto in Sud Sudan.
Secondo premio va a suor Filomena Alicandro, la decana delle suore Missionarie dell’Immacolata in Bangladesh. È giunta in questo Paese nel 1966 stabilendosi nella zona di Bonpara. Dopo qualche anno si è trasferita al nord, a Boldipukur dove, con le consorelle, ha vissuto il difficile periodo della guerra di indipendenza del Bangladesh dal Pakistan. Dal 1979 avvia una missione a Muladuli, in una zona carente di ogni cosa, come estrema è la povertà in cui versano le comunità tribali Paharia che la abitano.
Con il contributo del Premio Cuore Amico ristrutturerà gli ambienti del centro di cucito di Golpalpur e avvierà l’insegnamento del cucito e del ricamo nel villaggio di Dhayerpara, a nord del Paese, per le donne di etnia Mandi.
Va in Bolivia il terzo premio a Riccardo Giavarini, costruttore di speranza, missionario laico a El Alto, una città molto giovane, popolosa ed estremamente povera. Delinquenza, prostituzione, contrabbando di beni, di alcol e droga trovano qui terreno fertile, anche perché la mancanza di lavoro porta spesso a cercare denaro in qualunque modo. Giavarini, missionario laico originario di Telgate (Bergamo), vive nel paese latinoamericano dal 1976.
L’importo del Premio Cuore Amico verrà utilizzato per recuperare le produzioni agricole tradizionali boliviane (frutta, miele, fiori, caffè, piccoli allevamenti di animali, riforestazione) in una azienda agricola in via di ristrutturazione che si trova nella zona di Quilo Quilo. Insieme alle comunità indigene di quest’area, si realizzerà anche un impianto idrico e un serbatoio di raccolta. L’azienda darà lavoro a ragazzi e ragazze che escono dal carcere o che hanno avuto problemi legati allo sfruttamento sessuale.
Nella stessa giornata è stato assegnato il premio voluto dall'Associazione Carlo Marchini Onlus a una religiosa che, da tanti anni, presta la sua opera educativa e di sostegno dell'infanzia in Brasile. Il premio di 10mila euro va alla salesiana suor Jane Maria da Silva per l'impegno a favore di bambini e ragazzi in diverse missioni tra cui il centro di accoglienza Chiara Palazzoli a Nova Contagem, in Brasile, istituito grazie all'Associazione Carlo Marchini, e oggi nell'oratorio Madre Maddalena Morano, a Barbacena, sempre in Brasile.
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Sesta di nove figli, suor Jane Maria da Silva è nativa dello Stato del Minas Gerais, in Brasile. Dopo aver compiuto la professione religiosa nell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice nel 1999 ha svolto la propria azione pastorale in diverse missioni in Brasile. Al centro della sua vita e della sua azione pastorale ci sono i bambini: la loro formazione e la formazione degli educatori che li seguono. Suor Jane si è sempre occupata del pieno sviluppo di ogni bambino e giovane affinché si realizzi grazie alla compresenza della propria famiglia e di una comunità sociale e spirituale accoglienti.