martedì 13 gennaio 2015
L’auspicio a superare il male con il bene per una riconciliazione nello Sri Lanka, percorso da tensioni etniche e religiose, è stato al centro del primo discorso di Papa Francesco all'aeroporto internazionale Bandaranaike di Colombo dove è giunto alle 8.45 locali, le 4:15 in Italia. Il Pontefice esorta i vari membri della società a lavorare insieme come un’unica famiglia. (Mimmo Muolo) | TUTTI I TESTI | IL PROGRAMMA  | IL VIDEO Il saluto ai giornalisti in aereo | LE FOTO
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​​Consolidare la pace, curare le ferite della guerra, non avere paura delle diversità, promuovere i diritti umani. Appena sceso dalla scaletta dell'Airbus Alitalia che lo ha portato a Colombo, il Papa consegna alle autorità dello Sri Lanka le sue raccomandazioni per il futuro del Paese. Ma quanto attuali sono le sue parole anche per molti altri ambiti dei cinque continenti, a cominciare dal Medio Oriente che in questo periodo esporta le sue tensioni, sotto forma di terrorismo, fin nel cuore della Vecchia Europa. Ad accogliere il Pontefice, dopo un volo diretto da Roma durato nove ore, è il nuovo presidente dello Sri Lanka, Maithripala Sirisena. Non c'è invece, contrariamente a quanto annunciato in un primo momento, lo sconfitto nelle recentissime elezioni Mahinda Rajapaksa. La cerimonia di benvenuto all'aeroporto è comunque molto calorosa. 21 salve di cannone, il canto di 200 bambini che augurano "Benvenuto Santo Padre" anche in italiano e perfino 40 elefanti bardati con sgargianti palandrane. LE FOTOPapa Francesco, nonostante il faticoso viaggio, pronuncia il suo discorso in inglese con voce ferma. "E' una costante tragedia nel nostro mondo - afferma - che molte comunità siano in guerra tra loro». Anche lo Sri Lanka, ricorda,
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