Papa durante un'udienza con autorità buddiste della Mongolia - Archivio Vatican Media
Sperare insieme. Nel motto che accompagna la visita c’è il senso stesso del viaggio che porterà il Papa in Mongolia, primo Pontefice a raggiungere il Paese, dal 31 agosto al 4 settembre. Un’immagine semplice che vuole riunire il senso pastorale ma anche di Stato che caratterizzerà il pellegrinaggio. Si è optato per «una virtù prettamente cristiana come la speranza – informa la Sala Stampa vaticana – ma largamente condivisa anche in ambienti non-cristiani, associandola all’avverbio “insieme” in modo da sottolineare l’importanza della collaborazione bilaterale tra Santa Sede e Mongolia».
Un Paese, quest’ultimo, confinante con la Russia e la Cina dove la comunità cattolica è una realtà piccola, pari al 2% della popolazione totale, che significa circa 1.450 battezzati su 3,5 milioni di abitanti. Religione maggioritaria è invece il buddismo, sebbene a seguito di decenni di ateismo di Stato oltre il 30% delle persone dichiari di non avere nessun credo. A guidare il piccolo gregge cattolico, il cardinale Giorgio Marengo, piemontese di Cuneo, classe 1974, che ha ricevuto la porpora nel Concistoro del 27 agosto 2022. Missionario della Consolata, un dottorato in missiologia, è stato il primo esponente del suo Istituto religioso a essere inviato nel Paese asiatico. E certo la sua esperienza sarà preziosa per l’articolazione della visita che vedrà Francesco arrivare nella capitale mongola di Ulaanbaatar la mattina del 1° settembre. La prima giornata completa della visita sarà però il 2 settembre quando il Pontefice incontrerà in mattinata le autorità civili, politiche e il corpo diplomatico mentre il pomeriggio prevede l’appuntamento con i vescovi i e il clero locale.
Due i momenti centrali nel programma di domenica 3 settembre: l’incontro ecumenico e interreligioso e la Messa, all’interno delle “Steppa arena”. Nell’ultimo giorno l’abbraccio agli operatori della carità e l’inaugurazione della "Casa della misericordia”. Il rientro a Roma è previsto alle 17.20 del 4 settembre. Si diceva del motto. Va nella stessa direzione il logo che, al di sopra della scritta, riproduce la mappa della Mongolia con all’interno una ger (abitazione tradizionale mongola), dalla quale esce verso l’alto un fumo giallo (colore del Vaticano). Sulla destra della ger si staglia una croce. La ger e la croce sono contenute tra due scritte in verticale, nella lingua mongola tradizionale, che riprendono il tema del viaggio: ”sperare insieme”.