martedì 16 ottobre 2018
Nel messaggio per la giornata dell’alimentazione il richiamo ad azioni urgenti e concrete. Manca la volontà politica di sradicare la fame
Papa Francesco: i poveri non possono più aspettare
COMMENTA E CONDIVIDI

I poveri non possono più aspettare. Lo scrive il Papa nel messaggio inviato al direttore generale della Fao, José Graziano da Silva in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione. Si tratta però – sottolinea il Pontefice – di «agire in modo urgente, coordinato e sistematico». Chi soffre aspetta «da noi un aiuto efficace che lo tolga dalla sua prostrazione, non solo propositi o convegni che, dopo aver studiato dettagliatamente le cause della loro miseria, abbiano come unico risultato la celebrazione di eventi solenni, impegni che non giungono mai a concretizzarsi o vistose pubblicazioni destinate a ingrossare i cataloghi delle biblioteche». L'ultimo rapporto della Fao sulla fame nel mondo

IL MESSAGGIO INTEGRALE

Non bastano i buoni propositi
Ma perché i sogni, i buoni propositi divengano realtà occorre unione di sforzi, nobiltà di cuore e preoccupazione costante per far proprio, con fermezza e determinazione, il problema dell'altro. E tuttavia, come in altre grandi problematiche che colpiscono l'umanità, spesso ci imbattiamo in enormi ostacoli nella soluzione dei problemi, con barriere ineluttabili frutto di indecisioni o ritardi, con la mancanza di determinazione dei responsabili politici, tante volte immersi solo negli interessi elettorali o intrappolati da opinioni distorte, perentorie o riduttive. Manca realmente la volontà politica. È necessario – scrive il Papa – volere davvero mettere fine alla fame, e questo, in definitiva e prima di tutto, non si realizzerà senza la convinzione etica, comune a tutti i popoli e alle differenti visioni religiose, che pone al centro di qualsiasi iniziativa il bene integrale della persona e che consiste nel fare all'altro quello che vorremmo fosse fatto a noi stessi. Si tratta di un'azione fondata sulla solidarietà tra tutte le nazioni e di misure che siano l'espressione del sentire della popolazione».

Il 2030 obiettivo di riferimento
E a sollecitare ancora di più un impegno non teorico, il Papa indica una data di riferimento. «L’iniziativa Fame Zero 2030 – sottolinea infatti – offre un quadro propizio per tale impegno e, senza dubbio, servirà a realizzare il secondo degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, che mira a «sradicare la fame, ottenere la sicurezza alimentare e il miglioramento della nutrizione e di promuovere l’agricoltura sostenibile. Un vantaggio di queste proposte è che sono state capaci di stabilire mete specifiche, obiettivi quantificabili e indicatori precisi. Sappiamo che dobbiamo armonizzare una duplice via di attenzione, con azioni a lungo e a breve termine per far fronte alle condizioni concrete di chi, al giorno d’oggi, patisce gli strazianti e affilati artigli della fame e della malnutrizione».


Il tema della Giornata mondiale dell’alimentazione quest’anno è: “Le nostre azioni sono il nostro futuro. Un mondo #famezero entro il 2020 è possibile”. La Fao, come noto è l'agenzia delle Nazioni Unite impegnata nella lotta contro la fame e per questo si occupa particolarmente di agricoltura e di produzione alimentare, specie per quanto riguarda i Paesi in via di sviluppo.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: