Padre Giulio Michelini, docente ordinario di Esegesi biblica all'Istituto Teologico di Assisi
«Cercherò di mettere al centro delle mie riflessioni – nel corso degli Esercizi spirituali predicati a papa Francesco – non solo la Passione, morte e Risurrezione di Gesù secondo quanto ci narra il Vangelo di Matteo ma ogni mia meditazione avrà come riferimento e sfondo la Galilea e in particolare Cafarnao, il luogo privilegiato da dove il Signore incominciò la sua predicazione».
È quanto assicura proprio ad Avvenire il frate minore padre Giulio Michelini milanese, classe 1963, che guiderà – alla presenza del Pontefice e della Curia Romana – gli Esercizi spirituali dal 5 al 10 marzo nella “Casa Divin Maestro” di Ariccia (alle porte di Roma).
«Proprio per preparami al meglio al clima di questi Esercizi – è la confidenza – mi sono ritirato per 10 giorni in uno dei luoghi più suggestivi e silenziosi della Galilea, Cafarnao, ospite del convento dei miei confratelli della Custodia di Terra Santa, per respirare e toccare con mano gli stessi luoghi calpestati e abitati da Gesù. Ero, tra l’altro, a pochi metri dalla casa di San Pietro...». E annota un particolare il religioso che insegna esegesi del Nuovo Testamento all’Istituto Teologico di Assisi: «Rispetto ai miei ultimi predecessori che hanno predicato gli Esercizi a papa Bergoglio, il carmelitano Bruno Secondin e il servo di Maria Ermes Ronchi, che rispettivamente affrontarono meditazioni sul profeta Elia e le “Nude domande del Vangelo”, io ho scelto un testo come il Vangelo di Matteo, sul quale ho lavorato per il dottorato e nelle successive ricerche di biblista, per presentare ai miei interlocutori il mistero della Passione, morte e Risurrezione di Gesù. Non potrò non entrare anche in questioni anche tecniche ed esegetiche, che verranno però poi proposte con una lettura di tipo esistenziale e spirituale».
Una scelta inedita il tema di questi Esercizi - a giudizio di fra’ Michelini che proprio nella terra di Assisi ha scoperto la sua vocazione di francescano - «perché la liturgia presenta in momenti separati la Passione e morte di Gesù, nei giorni della Domenica delle Palme e del Venerdì Santo, rispetto all’annuncio della Resurrezione che ha luogo nel giorno di Pasqua. Attraverso una lettura continua contempleremo ancor più collegati, nell’arco degli Esercizi, i tre ultimi misteri della vita di Gesù». Ma la vera novità di questo corso di Esercizi spirituali predicato al Papa e alla Curia Romana risiede in altri aspetti. «Ho voluto che oltre alle mie riflessioni ce ne fosse una elaborata da una coppia di sposi che accompagnano da anni il mio lavoro di esegeta, Mariateresa Zattoni e Gilberto Gillini, e che in un’altra meditazione ci fosse anche il contributo di una suora clarissa che vuole rimanere anonima e vive nel monastero di Gubbio».
E rivela sorridendo: «Il primo testo, quello scritto da Mariateresa, affronterà il tema della moglie di Ponzio Pilato e il suo tentativo di convincere il marito a rilasciare Gesù, mentre la clarissa ci aiuterà a riflettere sull’“unzione di Maria di Betania” che precede il momento della Passione, un testo utilizzato a riguardo di santa Chiara di Assisi...». E confida: «Penso che la riflessione di questa claustrale piacerà molto a papa Francesco, anche perché nel contesto dell’unzione del capo di Gesù si tornerà con la mente a quel passo di Matteo in cui il Signore dice ai discepoli: “i poveri li avete sempre con voi...”».
L’idea di chiedere un contributo ad altre persone è forse una strada «inesplorata e mai battuta» – a giudizio del frate francescano – «ma a me piaceva presentare al Papa anche la lettura concreta del Vangelo visto con il vissuto di una coppia e di una contemplativa. Idealmente porterò questi tre amici con me nella settimana di ritiro ad Ariccia». Un’occasione privilegiata, secondo padre Michelini, per leggere insieme con uno sguardo originale, durante gli Esercizi Spirituali, le pagine del racconto della passione di Gesù.
«Nell’ottobre del 2013 ho potuto offrire a papa Francesco in visita ad Assisi – confida – una mia pubblicazione che è un commentario al Vangelo di Matteo. Mi ha personalmente colpito il fatto che il Papa abbia scelto un “semplice frate” che vive in un convento di provincia, seppur esegeta, proveniente da quelle che Bergoglio – che ha scelto di assumere il nome del fondatore del mio Ordine, il Poverello d’Assisi – definirebbe “periferie”...».
Nella settimana di Esercizi ci sarà modo non solo di riflettere sulla fine dell’esistenza terrena di Gesù, ma anche dell’attualità. «Le nostre meditazioni non saranno solo in chiave esegetica, ma si apriranno al mondo contemporaneo attraverso i riferimenti letterari e le notizie. Metterò in relazione, nell’ultima meditazione, il “risvegliarsi” di Gesù nella tomba con un particolare risveglio di cui parla Kafka nelle “Metamorfosi”, quello del protagonista Gregor Samsa, ma leggeremo anche testi di altri autori come Amos Oz o Emmanuel Carrère, e anche stralci dai giornali quotidiani, con testi di Gramellini e Maraini, quest’ultimo sul massacro di Aleppo. Mi auguro soprattutto di aiutare coloro che parteciperanno agli Esercizi a riscoprire il senso più intimo delle ultime parole di Gesù, coglierne lo spirito e così prepararci nel modo più autentico alla Pasqua. Per imparare insomma a stare veramente con Gesù».