mercoledì 19 giugno 2024
Domenica 30 giugno in tutte le parrocchie la Giornata con la quale la Chiesa italiana invita tutti ad aiutare il grande cuore di Francesco. Anche diffondendo copie del quotidiano. Ecco perché, e come
Per la Carità del Papa, insieme ad Avvenire
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Con il Papa. Proprio insieme a lui. Poterlo aiutare davvero crediamo sia il desiderio di tanti di noi. La Giornata per la Carità del Papa, domenica 30 giugno, arriva come ogni anno come un’occasione: vogliamo coglierla? Tutte le parrocchie italiane vengono invitate dalla Cei a destinare la colletta delle Messe festive all’Obolo di San Pietro, che quella Carità – discreta, puntuale, efficace – sostiene e alimenta. Dentro un gesto in sé elementare ci siamo tutti noi. E visto che Avvenire crede molto nell’efficacia dei gesti semplici e popolari, il ricavato delle vendite di copie nelle parrocchie che diffondono il nostro quotidiano andrà alla Carità di Francesco. Vale per le comunità che con Avvenire hanno un rapporto consolidato, vale anche per quelle che vorranno vendere il quotidiano domenica 30 espressamente per l’iniziativa straordinaria di sostegno al Papa, ordinando subito le copie che si intendono vendere per questa finalità senza pari.

A spiegare il senso di un gesto di partecipazione e di affetto ha pensato monsignor Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, che in una lettera inviata a tutte le parrocchie insieme alla copia di Avvenire di domenica 9 giugno, accompagnando le locandine per promuovere la Giornata per la Carità del Papa, nota che «appena sfioriamo il dolore immenso che si sparge tra Ucraina e Medio Oriente ci sentiamo scossi nel profondo: com’è possibile, ancora, tutto questo?». Le riflessioni chiamano in causa la preghiera: «Sentiamo il bisogno – aggiunge Baturi – di rivolgerci a Dio implorando il dono della pace, accogliendo nel nostro cuore il dolore inaudito dei popoli che patiscono nella loro quotidianità lo scempio di operazioni belliche di incomprensibile violenza. Dobbiamo imparare a far spazio dentro di noi all’attesa di genti tribolate che desiderano solo la fine di queste prove, sentendo che la loro attesa di una vita nuova, di un mattino di luce può e deve diventare anche la nostra».

In questo scenario cupo «a darci coraggio è la voce instancabile del Papa: non passa giorno senza un suo appello accorato per la pace. Francesco ci educa a non perdere mai la speranza, l’irrinunciabile materia prima di cui tutta l’umanità oggi ha più che mai bisogno, e per molteplici ragioni: dall’attesa di futuro dei giovani al loro sogno frustrato di generare nuova vita, dagli anziani sempre più soli e scartati alle famiglie povere che chiedono condizioni dignitose». È sempre più vero ed evidente, scrive ancora l’arcivescovo di Cagliari, che «la Chiesa si muove nella storia come una comunità spirituale, che non vuole sottrarsi alle sfide del suo tempo. E sono soprattutto i poveri a interrogarci e a stimolare la creatività dell’amore. Tante volte il Papa ha sensibilizzato l’opinione pubblica e la Chiesa stessa nei confronti delle tante povertà del mondo: da quelle materiali a quelle spirituali».

Fare, sì, ma cosa? È anche una questione di stile: «Francesco punta molto sulla fede che si fa prassi, che riconosce i bisogni e che interviene in modo appropriato, in particolare, nelle periferie umane. L’immagine della Chiesa “ospedale da campo” resta sempre impressa nella nostra mente e nei nostri cuori, chiedendo di essere concretizzata. Questo, ancora una volta, ci stimola a fare la nostra parte per raggiungere i più bisognosi, anche grazie alla carità del Papa». Il modo concreto è «domenica 30 giugno, il giorno dopo la solennità dei santi Pietro e Paolo», quando «la Chiesa in Italia celebra la Giornata per la Carità del Papa: tutto ciò che sarà raccolto durante le Celebrazioni Eucaristiche verrà destinato interamente al Santo Padre per il suo intervento generoso nelle situazioni di bisogno, personali e comunitarie. La raccolta si apre anche alla creatività delle nostre comunità immaginando occasioni e momenti di incontro per sensibilizzare i parrocchiani e le persone che guardano alla Chiesa con rispetto e interesse. Il Papa parla a tutti – conclude Baturi –: ascoltiamolo, e portiamo lontano la sua chiamata alla speranza».

COME PARTECIPARE

“Strilloni” per un giorno? Per il Papa, questo e altro. Le parrocchie che vogliono aderire all’iniziativa per la Carità del Papa devono chiamare il numero 02-6780331/324 o inviare una email a diffusione@avvenire.it entro il 24 giugno per comunicare riferimenti della parrocchia, nome, telefono ed email di un referente, i dati dell’edicola dove si ritireranno le copie, il numero di copie da distribuire (minimo 20). Il referente contatterà poi l’edicolante più vicino aperto il 30 mostrando la lettera che Avvenire gli avrà fornito ed effettuando la prenotazione copie del quotidiano del 30 giugno. Quindi si accorderà con l’edicolante sull’ora del ritiro e della riconsegna delle copie invendute, che non dovranno essere pagate.

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