L'arcivescovo Nosiglia benedice la nuova terapia intensiva all'ospedale Cottolengo di Torino - Ufficio stampa Cottolengo
Oggi ricorre la festa di san Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza e delle congregazioni ad essa collegate: fratelli, suore e sacerdoti del Cottolengo. Nell'occasione l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, ha benedetto il nuovo reparto di terapia intensiva e sub-intensiva per malati Covid-19 presso l’Ospedale Cottolengo.
Il reparto, dedicato a san Giovanni Paolo II, al terzo piano del nosocomio, consta di 4 letti di terapia sub-intensiva e di 1 letto di
terapia intensiva; è stato realizzato grazie a donazioni private e con strumentazioni messe a disposizione dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte. Da lunedì 4 maggio accoglierà pazienti segnalati dall’Asl della Città di Torino.
Nosiglia, nel benedire i locali, ha ringraziato la Piccola Casa della Divina Provvidenza «che ha continuato a tutto campo a svolgere il servizio di carità, in particolare verso le persone più fragili, anche in questo tempo così difficile».
«Il nuovo servizio», ha sottolineato il padre generale della Piccola Casa, don Carmine Arice, «oltre ad offrire una risposta immediata
all’emergenza sanitaria, esprime bene la scelta peculiare del Cottolengo di offrire cure a tutte le persone, ed anche di accompagnare nel fine vita. Nelle settimane di pandemia è capitato che alcuni malati, soprattutto anziani e fragili, non abbiano trovato posto negli ospedali per le cure necessarie».
Alla benedizione erano presenti anche la madre generale delle suore, Elda Pezzuto, il superiore generale dei fratelli Giuseppe Visconti e il direttore generale del Presidio sanitario Ospedale Cottolengo, Gian Paolo Zanetta, che ha messo in evidenza come «il nuovo reparto, realizzato in tempi rapidissimi, rende ancora più robusto l’impegno che il presidio sanitario, fin dall’inizio dell’emergenza, ha assunto nella lotta contro il coronavirus».