Roma ha scelto i nuovi vescovi per le diocesi di Terni-Narni-Amelia e Ascoli Piceno - Icp
Papa Francesco ha scelto due nuovi pastori per altrettante diocesi italiane. Ad Ascoli Piceno ha destinato l’arcivescovo Gianpiero Palmieri, 55 anni, da settembre 2020 vicegerente al Vicariato di Roma. A Terni-Narni-Amelia ha nominato monsignor Francesco Antonio Soddu, 62 anni, del clero sassarese, dal 2012 direttore nazionale della Caritas italiana. Ieri l’annuncio da parte della Sala Stampa vaticana e, in contemporanea, nelle diocesi interessate.
Originario di Taranto, Palmieri, ha frequentato il Pontificio Seminario romano minore e si è formato poi nell’Almo Collegio Capranica. Ordinato sacerdote nel 1992 a Roma, ha conseguito la licenza in teologia dogmatica alla pontificia Università Gregoriana. Subito dopo l’ordinazione ha ricoperto gli incarichi di vicerettore del Minore (fino al 1997) e assistente diocesano dell’Azione cattolica ragazzi (fino al 1999). È stato vicario parrocchiale prima ai Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela dal 1997 al 1999, e poi a San Frumenzio ai Prati Fiscali fino al 2004, anno in cui è stato nominato parroco della stessa comunità. È stato parroco di San Gregorio Magno dal 2016 al 2018 quando è stato nominato vescovo ausiliare del settore Est. Due anni dopo la promozione a vicegerente.
Nell’annunciare la nomina il cardinal vicario Angelo De Donatis ha ringraziato Palmieri per il suo «amore appassionato per la Chiesa», per il suo «specchiarsi nelle Beatitudini», per la «disponibilità generosa al servizio», e per essere sempre stato un «pastore buono». Il nuovo arcivescovo-vescovo di Ascoli Piceno da parte sua ha confessato: «Ci sono delle situazioni in cui Dio ci veste e altre in cui ci spoglia. Ora mi sta spogliando della Chiesa di Roma. Faccio fatica a congedarmi». «Me ne vado da questa Chiesa, nella quale sono cresciuto e che mi ha donato tanto – ha aggiunto Palmieri – con la consapevolezza che senza di essa sono piccolissimo e poverissimo».
Alla sua nuova diocesi Palmieri ha rivelato che le sue origini «sono anche nelle Marche, nella città di Camerino» e che una parte della sua famiglia vive ad Ascoli. «Come vostro fratello e padre, - è il suo messaggio alla Chiesa che lo accoglierà - con voi discepolo e per voi sposo e maestro, vi chiedo con forza di camminare tutti insieme, in maniera sinodale sotto il primato della Parola di Dio, accogliendoci reciprocamente pur con tutti i nostri limiti e imparando a volerci bene». Palmieri subentra al vescovo di Rieti Domenico Pompili che da un anno esatto era anche amministratore apostolico “sede vacante” di Ascoli Piceno dopo la rinuncia di Giovanni D’Ercole.
Originario di Chiaramonti, arcidiocesi e provincia di Sassari, monsignor Soddu ha studiato filosofia e teologia presso il Pontificio Seminario regionale sardo di Cagliari. Ha conseguito il baccellierato in teologia e la licenza in teologia pastorale presso la Pontificia Facoltà teologica della Sardegna. Ordinato sacerdote nel 1985, dal 1998 è canonico del Capitolo turritano. Ha ricoperto i seguenti incarichi: vice rettore del Seminario regionale (1985-1987); vice rettore del Seminario arcivescovile di Sassari (1987-1996); direttore del Centro diocesano vocazioni (1987-2005); parroco della Cattedrale di San Nicola (1997-2012); assistente del gruppo Scout Agesci Sassari 3 (1997-2012); assistente diocesano di Azione cattolica italiana per il settore giovani (1998-2005); direttore della Caritas diocesana (2005-2012); direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes (2011-2012). Nel 2012 la nomina di direttore nazionale della Caritas italiana.
Nel primo messaggio alla sua nuova diocesi Soddu ha rivolto «un saluto affettuoso» al suo predecessore, il conventuale Giuseppe Piemontese, che ha compiuto 75 anni lo scorso aprile. Un saluto e un abbraccio anche ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, ai diaconi, alle associazioni e ai movimenti. «Saluto e abbraccio – ha scritto poi Soddu – tutte le famiglie: mamme, papà e figli; voi siete la cellula della Chiesa ed anche la sua forza. Saluto i bambini, i ragazzi e i giovani, gli studenti, gli adulti e gli anziani, i lavoratori e coloro che faticano a trovare o a ritrovare il lavoro. Una particolare carezza d’affetto ai malati, ai sofferenti nel corpo o nello spirito e a quanti le prove della vita hanno riservato giorni difficili e sono tormentati da solitudine e povertà. Saluto tutti coloro che sono impegnati nel campo delle diverse Istituzioni amministrative e del sociale, insieme ai quali auspico di poter collaborare per il bene comune».