(Foto d'archivio)
Il governo del Nepal, dopo aver rimosso dal calendario le celebrazioni pubbliche per la festività del Natale ad aprile 2016, ha deciso – in seguito a pressioni da parte di gruppi di minoranze – di indire per il 25 dicembre la festività nazionale.
Per l’occasione, come riporta AsiaNews, sono stati addobbati negozi e centri commerciali con decorazioni e luminosi alberi di Natale. I cristiani hanno cantato inni, si sono scambiati regali, hanno glorificato la nascita di Gesù Cristo e recitato preghiere. Anche migliaia di non-cristiani hanno preso parte alle festività e alle celebrazioni.
Al programma pubblico delle celebrazioni ha partecipato anche la presidentessa nepalese Bidya Devi Bhandari, che ha presieduto le festività come ospite-capo. Ella si è riferita ai leader cristiani augurandosi che quest’occasione «possa rafforzare i sentimenti d’amore e unità fra i cittadini nepalesi e ispirare tutti quanti al rispetto della Costituzione in nome di un pacifico e prosperoso Nepal».
Anche il Primo ministro Pushpa Kamal Dahal ha augurato «pace, felicità, prosperità, buona salute, unità e fratellanza a tutti i cristiani nepalesi residenti in patria e all’estero».
Perché il Natale era stato rimosso dalle festività nazionali dal governo del Nepal ad aprile 2016?
Il governo del Nepal aveva deciso di rimuovere la festività del Natale dal calendario delle celebrazioni nazionali, scatenando da subito le proteste dei cristiani.
Ad AsiaNews, il ministro dell’Interno Shakti Basnet aveva spiegato di esser stato: «Costretto ad eliminare il Natale dalle feste pubbliche per controllare l’aumento delle festività nazionali. Ad ogni modo, garantiremo ai dipendenti pubblici di fare vacanza».
Il pastore CB Gahatraj, segretario generale della Federazione nazionale dei cristiani, aveva denunciato: «I cristiani non lavorano solo per il governo. Se il Natale non sarà festa nazionale, i lavoratori del settore privato non potranno celebrarlo. Il governo accorda l’esistenza di 83 feste per gli indù e le altre comunità, ma nessuna per i cristiani».