Il vescovo di Caserta D'Alise in un recente convegno - Archivio Avvenire
È venuto a mancare domenica mattina il vescovo di Caserta monsignor Giovanni D’Alise. È morto d’infarto (arresto cardiocircolatorio) nella sua stanza di isolamento all'ospedale cittadino, mentre stringeva tra le mani il Santo Rosario. Era stato ricoverato nella notte tra il 29 e il 30 settembre perché positivo al Covid.
E’ il primo vescovo in Italia a morire per il Covid-19. I funerali si terranno lunedì sera, 5 ottobre, alle 18, nella cattedrale di Caserta, alle presenza dei soli sacerdoti e vescovi, per evitare problemi di sovraffollamento, e saranno trasmessi in diretta televisiva e streaming social. Ma la salma sarà tumulata già in mattinata, secondo le norme contro il coronavirus, dopo una benedizione in cattedrale. I funerali saranno trasmessi dalle 18 in diretta televisiva su “Gigli TV”, canale digitale 623, e sulle pagine Facebook: fb/diocesicaserta e fb/mons.giovanni.dalise e sul sito web: www.diocesicaserta.it
“Non abbiate paura, affronteremo con serenità anche questa prova” aveva rassicurato i fedeli monsignor D’Alise entrando in ospedale, dopo che il tampone per il Covid-19 era risultato positivo. Era stata una febbricola a far scattare l’allarme. Un contagio probabilmente frutto della sua attività pastorale. Tutte le persone che avevano avuto contatti con monsignor D’Alise si erano sottoposte ai tamponi nei giorni scorsi ed erano risultate negative.
Sarà il vicario generale, don Gianni Vella, a occuparsi della cura della Diocesi in queste ore fino alla nomina di un amministratore da parte della Santa Sede. Appena si è diffusa la notizia, dopo la pubblicazione di una nota informativa sulla pagina Facebook della Diocesi e del presule, sono stati centinaia i messaggi di cordoglio postati dalla popolazione.
“Esprimo, a nome dell’Episcopato italiano, vicinanza alla Chiesa di Caserta in questo momento di dolore per la morte del Vescovo Giovanni. Nel giorno della festa del patrono d’Italia (san Francesco d’Assisi), ci uniamo alla Diocesi campana porgendo sentite condoglianze ai familiari, al clero, ai religiosi e ai laici”; è il messaggio del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, appena appresa la notizia della morte del vescovo di Caserta. "In questi mesi – aggiunge Bassetti – molti sacerdoti sono scomparsi a causa del Covid e anche i vescovi sono prima di tutto preti tra i preti. Oggi ci ha lasciato il Vescovo Giovanni, che fino all’ultimo è stato vicino agli altri e ha condiviso un percorso di sofferenza”. L’andamento epidemiologico degli ultimi giorni deve far riflettere l’intero Paese e chiamare tutti alla responsabilità - si legge nella nota. La testimonianza di chi ci ha lasciato è un patrimonio da non disperdere. Spetta a tutti l’impegno ad assumere comportamenti adeguati al momento presente. “Il ricordo del Vescovo Giovanni - conclude il cardinale - accompagnerà la nostra Chiesa italiana verso l’Assemblea Generale, che si terrà a Roma dal 16 al 19 novembre. Oggi affidiamo il caro confratello alla misericordia del Padre, nell’attesa di ricordarlo – insieme a quanti ci hanno lasciato per il COVID - in una celebrazione durante l’Assemblea”.
Il sindaco di Caserta Carlo Marino in un post su Facebook ha espresso "dolore e commozione per la scomparsa del nostro amato vescovo, monsignor Giovanni D'Alise. Esprimo qui il cordoglio mio personale ed a nome della Città di Caserta. Ora non è il momento delle parole ma delle preghiere per la sua anima".
Monsignor Giovanni D’Alise era nato a Napoli il 14 gennaio 1948 e aveva quindi 72 anni. Ma era originario di San Felice a Cancello, cittadina della diocesi di Acerra, dove ha vissuto tutta la sua esperienza pastorale, come stretto collaboratore di monsignor Antonio Riboldi, fino al 2004, ovvero all’ordinazione vescovile come pastore di Ariano Irpino. Il 21 marzo 2014 è subentrato a monsignor Pietro Farina come Vescovo di Caserta. Fu un inizio scoppiettante perché il 26 luglio successivo, due mesi dopo il suo ingresso a maggio, arrivò papa Francesco in Diocesi, la prima visita in Campania e nel Sud. E fu subito una grande festa. Monsignor Giovanni D’Alise era legato da profonda amicizia con Chiara Lubich, fondatrice e prima presidente del Movimento dei Focolari.
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