Don Antonio Ugenti - Immagine Agenzia Fides
Ci ha lasciati don Antonio Ugenti, della Società San Paolo (Ssp), che, tra l'altro, ha diretto l’Agenzia Fides nel biennio 1993-1994. Ne dà notizia la stessa Agenzia Fides. Il decesso è avvenuto la sera del 27 luglio all’ospedale Umberto I di Roma, a causa di una grave polmonite. Nel mese di marzo era stato trovato positivo al Covid-19.
Aveva quasi 75 anni. Era nato il 25 agosto 1945 a Toritto (Bari), entrò nella Società San Paolo nel 1956 e venne ordinato sacerdote il 28 giugno 1973.
Dinamico, pieno di iniziative e di entusiasmo, amava il giornalismo: lascia 102 pubblicazioni di diverso genere. Ha scritto innumerevoli articoli per le riviste paoline e per altre riviste ecclesiali, ha insegnato religione in tre licei, ha collaborato con il Pontificio consiglio per la Cultura ed è stato cappellano nella sede di Pomezia dell’Università La Sapienza.
Parlando all’Assemblea generale annuale delle Pontificie opere missionarie, il 10 maggio 1993, così si presentava: “Sono venuto all’Agenzia Fides, su richiesta del cardinale Tomko, con il compito di ristrutturarla radicalmente e rilanciarla professionalmente, un’impresa affascinante ma anche molto difficile”. A questo obiettivo ha dedicato con determinazione e impegno il suo periodo di lavoro a Fides.
Nell’editoriale del primo numero del bollettino dell’agenzia “completamente nuovo, nell’impaginazione grafica e nei contenuti dell’informazione”, intitolato “La Chiesa è viva”, l’11 ottobre 1993, poteva scrivere: “Lo sforzo organizzativo e redazionale è stato enorme, con lo scopo di offrire un servizio d’informazione, il più completo e rapido possibile”.
Proseguiva: “Pur essendo specificamente missionaria, l’Agenzia Fides vuole essere aperta a tutta la realtà ecclesiale, di cui riferirà le preoccupazioni e i problemi, le realizzazioni e le attività. Essa intende presentare la Chiesa per quella che è: una realtà viva e dinamica, tutta tesa a portare Dio agli uomini e gli uomini a Dio”. Un obiettivo sempre attuale.