Papa Francesco riceve il vescovo colombiano Luis Manuel Alì Herrera, nuovo segretario della Pontificia Commissione per la tutela dei minori - Vatican Media
Con un vescovo come segretario, e con una ex colonnello della polizia di Stato dell’Illinois come segretario aggiunto, si rafforza la struttura della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, presieduta dal cardinale arcivescovo di Boston Sean O’Malley fin dalla sua fondazione nel 2014. Venerdì 15 marzo papa Francesco ha infatti nominato in questi ruoli apicali della Commissione il presule colombiano Luis Manuel Alì Herrera, 57 anni, psicologo, dal 2015 ausiliare di Bogotà, e la dottoressa Teresa Morris Kettelkamp, 72 anni, che è stata anche direttore esecutivo del Secretariat of child and youth protection dell’episcopato Usa. Entrambi erano già membri dell’organismo.
L’annuncio di queste scelte è stato accolto con grande soddisfazione da parte di O’Malley, perché, ha dichiarato con una sua nota, segna «un importante, ulteriore passo per rendere la nostra Chiesa un luogo sempre più sicuro per i minori e le persone vulnerabili». Il presidente della Commissione ringrazia i due nominati «per la loro disponibilità a servire il Santo Padre e la Chiesa in questo momento importante nella vita della Commissione». «Provenienti da differenti contesti e portatori di doni unici nei diversi ambiti della tutela – sottolinea –, il vescovo Ali e Teresa condividono una comune passione per il benessere dei minori e delle persone vulnerabili, con una vita spesa al servizio della Chiesa in quest’area importante». E quindi portano sia «stabilità all’agenda della Commissione» sia «un alto grado di professionalità nei loro nuovi ruoli».
O’Malley, che compirà 80 anni a fine giugno, evidenza che monsignor Herrera «è attualmente il membro più longevo della Commissione ed è stato un promotore della tutela dei minori in America Latina per molti anni». Inoltre, come segretario generale della Conferenza episcopale della Colombia, «ha recentemente supervisionato la finalizzazione delle linee guida nazionali che sono state aggiornate». Il cardinale poi ricorda che «dopo una carriera nelle forze dell’ordine svolta ai massimi livelli», Teresa Morris Kettelkamp «ha gestito uno degli uffici nazionali di tutela più grandi della Chiesa negli Stati Uniti». Entrambi poi, come membri della Commissione per molti anni, «riflettono un forte focus sulla continuità del lavoro e dell’agenda della Commissione dal suo ampliamento nel 2022». I due nominati insomma, rimarca il porporato, «sono ben conosciuti nella comunità dei professionisti della tutela, e sono fiducioso che porteranno un approccio basato sul lavoro di squadra al nostro lavoro comune da quando la Commissione è stata formalmente incorporata nella Curia Romana dal Santo Padre mediante la Costituzione apostolica, Praedicate Evangelium».
Nella sua nota il cardinale O’Malley non manca di manifestare «un enorme debito di gratitudine» nei confronti del padre oblato Andrew Small, 56 anni, segretario uscente, «che è stato nominato nel 2021 per aiutare la Commissione a riallinearsi mentre diventava parte della Curia Romana con un mandato nuovo e impegnativo». Per il cardinale di Boston «con visione e tenacia, padre Small ha aiutato a realizzare diverse iniziative importanti che la Commissione ha abbracciato». Infatti sotto il suo mandato «personale aggiuntivo e nuovi uffici hanno permesso alla Commissione di espandere la sua accoglienza e il suo impegno verso le vittime e i sopravvissuti, le loro famiglie e comunità così come la leadership della Chiesa», il che «ha notevolmente influenzato l’accesso alle informazioni sulla tutela a livello locale». E di questo ne è «una prova tangibile l’ultima Assemblea plenaria della Commissione, con la presentazione del Rapporto annuale pilota sulle politiche e procedure di salvaguardia nella Chiesa e l’aggiornamento del Quadro delle linee guida universali, due strumenti chiave per il nostro lavoro futuro».
Il cardinale O’Malley infine rimarca che nel suo recente discorso alla Commissione, papa Francesco «ha riaffermato il mandato ampliato e la direzione presa dalla Commissione». E con l’annuncio di venerdì 15 marzo, la Commissione «continua su questo cammino per rendere la tutela una parte stabile di ogni aspetto della vita e del ministero della Chiesa».