martedì 16 luglio 2024
Parla Riccardo Caniato, segretario della commissione teologica. Nel santuario di Montichiari la festa dopo il riconoscimento ecclesiastico. Tremolada: luogo di misericordia e conversione
Una celebrazione al santuario di Maria Rosa Mistica

Una celebrazione al santuario di Maria Rosa Mistica - Santuario di Maria Rosa Mistica

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È stato un fine settimana intenso al santuario di Rosa Mistica-Madre della Chiesa a Fontanelle di Montichiari nella diocesi di Brescia. Giornate nel segno della preghiera, delle confessioni, dei pellegrinaggi ininterrotti, delle testimonianze di “rinascita” e di fraternità con il Festival mariano. Non solo perché sabato scorso, 13 luglio, era la festa di Rosa Mistica nel luogo legato alle visioni raccontate da Pierina Gilli secondo cui la Vergine le apparve con tre rose sul petto. Ma anche perché, pochi giorni prima, era arrivato il riconoscimento più elevato (Nihil obstat, “nullaosta”) che ad oggi, alla luce delle nuove Norme vaticane sui fenomeni soprannaturali, è possibile ottenere per le apparizioni ancora ufficialmente presunte della Vergine narrate dalla donna bresciana. Un via libera all’esperienza spirituale di Pierina, agli scritti in cui riferisce i messaggi della Madonna (che non hanno criticità secondo il Dicastero per la dottrina della fede), al culto diffuso nel mondo, ai frutti spirituali che vanno dalle conversioni alle guarigioni, dal dono della maternità alle vocazioni. «Ringrazio papa Francesco per questo riconoscimento - ha detto il vescovo Pierantonio Tremolada nell’omelia della Messa di sabato -. Oggi c’è un sentimento di gioia sincera e di profonda gratitudine». Le rose disseminate ovunque e la folla di fedeli hanno fatto da corona alla statua di Maria Rosa Mistica. «Vorrei che questo fosse un luogo di preghiera, silenzio, comunione con Dio e ascolto della sua Parola - ha auspicato il vescovo -; un luogo di intercessione dove si invoca la Vergine per la pace nel mondo e di conversione dove si incontra la misericordia di Dio e si prova la gioia di essere amati. E un luogo di consolazione dove trovare la forza per superare prove e medicare ferite».

La Messa con il vescovo Tremolada al santuario di Maria Rosa Mistica

La Messa con il vescovo Tremolada al santuario di Maria Rosa Mistica - Riccardo Caniato


«Un luogo dove si sperimenta l’amore e la misericordia del Dio trinitario nell’abbraccio di Maria». Così Riccardo Caniato definisce il santuario di Rosa Mistica-Madre della Chiesa a Fontanelle di Montichiari. Un doppio “titolo” per la località nella diocesi di Brescia che deriva dalle presunte apparizioni mariane raccontate da Pierina Gilli. Esperienze mistiche che iniziano il 17 dicembre 1944 e durano per tutta la vita della veggente e che vengono riferite nei Diari lasciati dalla figlia di contadini morta a 80 anni nel 1991. Scritti, culto e frutti spirituali che la scorsa settimana hanno ricevuto il “semaforo verde” del Dicastero per la dottrina della fede con le nuove Norme sui fenomeni celesti, da cui è scaturito il decreto del vescovo di Brescia, Pierantonio Tremolada, con il “nullaosta” (Nihil obstat) sul “caso Gilli”, sulla devozione che ha superato i confini italiani e sul santuario nato intorno alla sorgente d’acqua indicata dalla Madonna a Pierina come “fonte di grazie”. Caniato, che ha curato la prima edizione commentata dei Diari di Pierina Gilli per Ares, è stato segretario della commissione teologica internazionale istituita nel 2022 da Tremolada che ha predisposto il dossier su cui si è basato il “via libera” vaticano. Hanno fatto parte della commissione padre Pedro Barrajon, rettore dell’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” (presidente); suor Daniela Del Gaudio, direttrice dell’Osservatorio sulle apparizioni mariane e della Pontificia Accademia Mariana internazionale; don Marco Alba, primo rettore del santuario diocesano Maria Rosa Mistica-Madre della Chiesa; Alberta Putti, docente di teologia dogmatica; padre Edward McNamara, docente di teologia sacramentaria e liturgia; padre Florian Rodero, docente emerito di mariologia; padre Serafino Tognetti, monaco, esperto di spiritualità e primo successore di don Divo Barsotti nella Comunità dei Figli di Dio. L’indagine è durata oltre un anno e si è conclusa con un «giudizio ampiamente positivo - ed espresso all’unanimità - sulle esperienze di Gilli in relazione a Maria Rosa Mistica».

Caniato, come la Commissione è arrivata al parere favorevole?

Nell’ultimo ventennio c’è stata una revisione ecclesiale sull’evento e la Gilli. La considerazione dei frutti pastorali, della diffusione mondiale della devozione (con la fioritura gruppi di preghiera, associazioni e addirittura di congregazioni religiose che si ispirano a Maria Rosa Mistica, con chiese e santuari dedicati), e del vissuto cristiano delle persone che erano state vicine alla veggente hanno indotto il vescovo Giulio Sanguineti a riconoscere il culto nel 2001 e il suo successore Luciano Monari a creare una nuova commissione diocesana nel 2013 che ha portato al riconoscimento della probità di vita di Pierina Gilli. Ciò ha consentito all’attuale ordinario diocesano, in accordo con la Sede Apostolica, di elevare i luoghi delle Fontanelle a santuario diocesano nel 2019 e a istituire la commissione internazionale a cui lei si riferisce, che è entrata nel merito anche degli aspetti dottrinali del messaggio. Le commissioni, oltre agli scritti della Gilli, hanno potuto contare anche su contributi di segno positivo espressi in epoche diverse da studiosi autorevoli, quali padre Gabriele Roschini, il biblista Enrico R. Galbiati, l’abbé René Laurentin, lo scrittore Vittorio Messori con sua moglie Rosanna, i mariologi Stefano De Fiores e Gian Matteo Roggio.

La processione del fine settimana al santuario di Maria Rosa Mistica

La processione del fine settimana al santuario di Maria Rosa Mistica - Santuario di Maria Rosa Mistica

Però la storia di Pierina e di Fontanelle è stata travagliata. Dallo stop a Gilli alla dichiarazione di «non soprannaturalità» che sembrava una pietra tombale…

Il messaggio dato a Pierina chiedeva un profondo rinnovamento di fede e della vita consacrata, mettendo severamente in guardia dal tradimento della vocazione da parte di una moltitudine di sacerdoti e di consacrati: in un’epoca in cui i Seminari e gli istituti religiosi erano colmi di nuovi aspiranti Gilli non fu ritenuta credibile dall’autorità ecclesiastica. Le recenti commissioni hanno evidenziato che il primo processo diocesano del 1949 ha agito con pregiudizio. Prima delle definizioni conclusive non furono più coinvolti dal tribunale i membri che si erano espressi a favore di Perina, fra cui il primario psichiatra degli Spedali di Brescia che la valutò ben orientata e perfettamente capace di intendere e di volere. Al contempo, e questo è un aspetto che ha pesato, non furono mai chiamati a testimoniare né i familiari, né i parroci che prestavano servizio a Montichiari, né la madre generale né la superiora e le consorelle delle Ancelle della Carità presso cui Gilli viveva, né i confessori e le guide spirituali, né il sindaco della cittadina e le compaesane della donna: tutte persone che hanno comunque voluto lasciare ampie e dettagliate testimonianze a lei favorevoli.

Poi che cosa è successo?

Nonostante l’influenza del verdetto negativo della sua commissione ai cui lavori non aveva peraltro presenziato, Giacinto Tredici, il vescovo delle prime rivelazioni private alla Gilli del 1947 nel duomo di Montichiari, contrariamente a quanto si è a lungo pensato, non emise un decreto di non constat, scrivendo fra l’altro al cardinale Ildefonso Schuster, il quale lo invitava a guardare gli eventi in oggetto con apertura, che il suo giudizio sarebbe rimasto sospeso in attesa di eventuali successivi sviluppi. Il decreto di non constat fu emesso nel 1984 dal vescovo Bruno Foresti, che chiese a Ratzinger di darne notizia alle diocesi di tutto il mondo a fronte della diffusione capillare della mariofania. Ma. Foresti, che non volle mai incontrare Pierina Gilli, giustificò il suo pronunciamento a conferma di quelli dei suoi predecessori – dopo Tredici monsignor Morstabilini, vescovo al tempo del secondo ciclo di rivelazioni in località Fontanelle – che in verità non furono mai espressi nella forma giuridica ufficiale del decreto.

La veggente Pierina Gilli con la famiglia

La veggente Pierina Gilli con la famiglia - Riccardo Caniato

Quale ritratto di Pierina Gilli si ricava dai Diari?

Pierina è una donna semplice della provincia bresciana, nata da famiglia povera, rimasta presto orfana di padre a causa della Grande Guerra. Ottima infermiera, avrebbe tanto voluto farsi suora nelle Ancelle della Carità fondate nell’Ottocento da santa Maria Crocifissa di Rosa per il servizio agli ammalati e agli ultimi. Ma per gli eventi mistici che hanno caratterizzato la sua esistenza – iniziano infatti prima e proseguono anche dopo i due cicli di rivelazioni con messaggi che ha riferito di dover consegnare alla Chiesa e al mondo – ha vissuto la sua consacrazione in privato e nel nascondimento, in obbedienza alle indicazioni dell’autorità ecclesiastica. Per le persone che le sono state accanto è stata maestra di fede mediante la Messa e la preghiera quotidiana, la Confessione frequente, le mortificazioni e la capacità di offrire attenzioni, ascolto e una parola buona per tutti.

Qual è il fulcro del messaggio mariano che la Dottrina della fede definisce «senza criticità»?

Maria è la Madre della Chiesa, la Rosa Mistica, cioè la Madre del corpo mistico di Cristo che è la Chiesa. Con il suo “sì” ha permesso che Gesù il Salvatore entrasse nel mondo. È la creatura che si è fidata di Dio e ha corrisposto al suo disegno al massimo grado, anche sotto alla croce: lì, dove chiunque altro si sarebbe perso lei non ha smesso di credere, fedele fino alla fine. Tutta la sua esistenza, in terra e in cielo, è protesa a condurre ogni uomo a suo Figlio, a farci conoscere chi è Gesù. E la sua chiamata e la sua missione coincidono con la chiamata e la missione universale della Chiesa: «L’amor mio – dice Maria Rosa Mistica – abbraccia tutta l’umanità».

La processione del fine settimana al santuario di Maria Rosa Mistica

La processione del fine settimana al santuario di Maria Rosa Mistica - Riccardo Caniato

È giunto il “nullaosta”. Cambia qualcosa?

Ho passato gli ultimi giorni a Montichiari e ho trovato la stessa espressione di una fede semplice e incarnata, con le Messe feriali molto frequentate nonostante il sole rovente e le attese composte davanti ai confessionali. Eppure, con il decreto del vescovo di Brescia, Pierantonio Tremolada, che fa seguito al pronunciamento positivo del Dicastero per la dottrina della fede, firmato dal cardinale prefetto Victor Manuel Fernandez e vistato da papa Francesco, cambia tutto. La Santa Sede e la diocesi di Brescia hanno riconosciuto congiuntamente che le esperienze spirituali di Pierina Gilli di Montichiari in relazione a Maria Rosa Mistica, fatta salva la necessità di offrire un’interpretazione corretta di alcuni passi dei suoi scritti, «non contengono elementi teologici o morali contrari alla dottrina della Chiesa». Da questo momento si potranno approfondire la storia e il messaggio degli eventi di Montichiari perché l’autorità vi ha rinvenuto un carisma specifico, uno strumento valido per l’approfondimento della vita cristiana e la santificazione personale.

Però la Dottrina della fede ravvisa alcune espressioni da chiarire: “Mediatrice”, “Maria Redenzione”, le “tre rose”…

La preoccupazione dell’autorità della Chiesa è che i fedeli non sostituiscano Gesù con la Madonna. Ma se si associano i concetti di mediazione e di redenzione a quanto ho esposto prima non si incorre in questo rischio. La mediazione e l’intercessione di Maria sono sempre rivolte al Padre e al Figlio; e risultano efficaci proprio perché Lei è la Madre del Signore e di tutta l’umanità, la creatura piena di amore e di fedeltà che per questo viene corrisposta, suscita la riconoscenza di Dio. Fra l’altro nel messaggio di Montichiari si evince come Maria Redenzione coincida con Maria Madre della Redenzione, cioè del Cristo redentore. La sua mediazione, cioè la sua cooperazione alla Redenzione del Figlio, è bene sintetizzata nell’immagine di Maria assisa con gli Apostoli nel Cenacolo, la “porta del cielo” che riceve e dona a piene mani lo Spirito Santo alla Chiesa. Le tre rose simboleggiano la preghiera, i sacrifici e le penitenze che sono state chieste a Pierina come coordinate della sua esistenza terrena a purificazione delle mancanze e delle difficoltà delle anime, in particolare consacrate, nel vivere pienamente la loro vocazione. Corrispondono a una proposta comune ad altri mistici, associati al mistero salvifico di Cristo, che tuttavia hanno un carattere personale. La Chiesa in questo caso ci indica che il cammino cristiano può passare anche per altre vie e altri strumenti di santificazione, che ciò che veramente ci qualifica agli occhi di Dio è la carità.

La Messa con il vescovo Tremolada al santuario di Maria Rosa Mistica

La Messa con il vescovo Tremolada al santuario di Maria Rosa Mistica - Riccardo Caniato

Nessun pronunciamento sulle apparizioni secondo le nuove Norme. «Ci sono state o no?», è la domanda che in molti si pongono.

La rivelazione pubblica, fondamento della fede cristiana, è contenuta nelle Scritture e si compie pienamente con la nascita, la predicazione, la passione, morte e risurrezione di Gesù di Nazaret. Tutti i fatti straordinari attestati dalla Chiesa nella storia, che comprendono le rivelazioni della Madonna e dei santi, sono da considerarsi come aiuti chiarificatori della rivelazione pubblica, ma non comportano che i fedeli debbano obbligatoriamente aderirvi e crederci. È per questo motivo che con le nuove norme di discernimento l’autorità della Chiesa ha voluto che d’ora in avanti si ponga l’accento sui frutti spirituali di un dato evento, senza preoccuparsi troppo di dichiararne la soprannaturalità. La Chiesa riconosce in ogni caso – e lo ha definito nella costituzione dogmatica Lumen Gentium – che la Madonna, così silenziosa nei Vangeli, dopo il ritorno di Cristo al Cielo, è nella storia degli uomini la Stella del mattino, la Luce che si fa presente nelle notti della fede come guida sicura al popolo di Dio, perché non vada disperso. E per la libertà di discernimento che la Chiesa mi concede, personalmente non posso fare altro che riconoscere e corrispondere la luce che la Madonna, su mandato di Dio, è venuta ad accendere a Montichiari.

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