Nostra Signora di Lourdes - wikimedia
«Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!» gridava il cieco sulla strada per Gerico sentendo che stava passando di lì Gesù di Nazareth, raccontano i Vangeli sinottici. E rimproverato dei presenti per l’invadenza, invitato a tacere, a lasciar perdere in fondo il suo proposito di essere guarito, giudicato forse patetico, il cieco si mise a gridare ancora più forte fino a ottenere l’attenzione di Gesù e il suo gesto guaritore, accompagnato dalla sentenza: «La tua fede ti ha salvato».
Qualcosa del genere è accaduto anche anche a John, detto Jack, Traynor quando nel 1923 scoprì che dalla sua città, Liverpool, sarebbe partito a luglio un pellegrinaggio diretto a Lourdes. Costo tredici sterline, una per la prenotazione. Traynor voleva andare, ma molti attorno a lui, compreso il sacerdote che guidava il pellegrinaggio, cercavano di dissuaderlo. Temevano che quel viaggio sarebbe stato troppo pesante viste le sue condizioni di salute. E forse, chissà, giudicavano anche la sua implicita speranza di una guarigione un
wishful thinking.
Traynor aveva allora 40 anni, era nato infatti nel 1893 a Liverpool. Era cattolico, di madre irlandese, morta quando lui era bambino e di cui non aveva mai dimenticato la devozione eucaristica e l’amore per la Madonna. Allo scoppio della prima guerra mondiale era stato mobilitato con la riserva della Royal Navy. Aveva preso parte a diverse azioni belliche, tra cui la battaglia di Gallipoli in cui era finito sotto il fuoco nemico riportando gravi ferite. Era stato operato diverse volte, prima in Egitto poi in Inghilterra, visitato da una decina di medici, ma senza riportare miglioramenti, anzi. Nel 1920 un chirurgo di Liverpool aveva tentato di curargli l’epilessia con una trapanazione cranica, causando una paralisi parziale di entrambe le gambe. Nel 1923 Traynor, che viveva con moglie e figli, non era quindi in grado di stare in piedi, tanto meno di camminare, aveva frequenti attacchi epilettici, tre ferite aperte e nessuna sensibilità nel braccio destro, paralizzato. Era destinato a entrare di lì a poco all’“hospice per incurabili”. Nonostante ciò, o piuttosto a motivo di ciò, vinse ogni resistenza attorno a sé e si unì al pellegrinaggio per Lourdes. Treno in Inghilterra, poi nave, poi di nuovo treno in Francia, fino al Santuario ai piedi dei Pirenei. Il pomeriggio del 25 luglio Traynor si fece immergere in una delle piscine meta dei malati e poi fu accompagnato alla processione eucaristica. Al momento della benedizione con il Santissimo Sacramento sentì un grande cambiamento dentro di sé. Si accorse che il suo braccio destro si muoveva e per la prima volta dopo anni fu in grado di farsi il segno della croce. Riprese anche l’uso delle gambe, subito con movimenti incerti, ma il giorno successivo fu in grado di recarsi da solo alla Grotta, ai piedi della Madonna. Tre medici di Liverpool presenti al pellegrinaggio constatarono inoltre che, tolte le bende, anche le ferite aperte si erano rimarginate, così come sembravano scomparse le crisi epilettiche. La notizia si sparse velocemente e quando Traynor tornò a Liverpool fu accolto in stazione da una folla curiosa. Del caso parlarono anche i giornali locali. Traynor apri poi un’attività di trasporto merci, carbone in particolare, e tornò a Lourdes ogni anno come barellierre fino al 1939. Morì l’8 dicembre 1943.
La sua guarigione è stata ora riconosciuta ufficialmente come il 71° miracolo avvenuto al santuario di Lourdes. L’annuncio è stato dato domenica scorsa 8 dicembre dall’arcivescovo di Liverpool, Malcom McMahon, il quale in una lettera ha spiegato anche il motivo di un pronunciamento così tardivo. Nonostante la convinzione popolare che Traynor fosse stato miracolato, ha scritto il presule, non c’era mai stata una dichiarazione ecclesiastica in merito perché si pensava che non ci fosse sufficiente documentazione. Tuttavia, ha specificato MacMahon, in occasione del nostro pellegrinaggio del centenario a Lourdes, nel 2023, l’attuale presidente dell’Ufficio delle Constatazioni Mediche di Lourdes (BdCM), il dottor Alessandro de Franciscis, ha chiesto al dottor Kieran Moriarty, membro inglese del Comitato Medico Internazionale di Lourdes, di condurre una revisione del dossier di John Traynor conservato negli archivi di Lourdes. Il dottor Moriarty ha individuato un rimando, in un fascicolo, a una relazione del dottor Vallet, l’allora presidente del BdCM, che era stata pubblicata sul Journal de la Grotte nel dicembre 1926. Il dottor Vallet aveva visitato John Traynor nel luglio 1926 insieme ai tre medici (i dottori Azurdia, Finn e Marley) che avevano esaminato Traynor a Lourdes nel 1923, sia prima che dopo la sua guarigione. Il suo rapporto si concludeva con: “riconosciamo e proclamiamo, insieme ai nostri confratelli, che la dinamica di questa prodigiosa guarigione è assolutamente al di fuori e al di sopra delle forze della natura”».
«Il dottor Moriarty ha continuato le sue ricerche nei nostri archivi arcivescovili e altrove - ha spiegato sempre l’arcivescovo inglese - raccogliendo un ampio dossier», dossier inviato poi a Liverpool la scorsa estate da monsignorJean-Marc Micas, vescovo di Tarbes e Lourdes. «Era chiaro che c’erano prove sufficienti per riconsiderare la possibilità che la guarigione di John Traynor potesse essere dichiarata miracolosa. Di conseguenza, ho convocato una commissione canonica diocesana per esaminare il caso. Questa commissione si è riunita a Liverpool il 29 novembre, presenti come testimoni il dottor Moriarty e il dottor De Franciscis. Considerato il peso delle prove, la testimonianza di fede di John Traynor e la sua devozione alla Madonna, è con grande gioia che dichiaro che la sua guarigione da molteplici e gravi condizioni mediche, deve essere riconosciuta come un miracolo operato dalla potenza di Dio per intercessione di Nostra Signora di Lourdes».