La torre di Porto Torres - Wikipedia commons
Un cammino religioso, turistico, ma anche spirituale, che coinvolge 32 comuni della Sardegna. Sono queste le peculiarità del “Cammino di Santu Jacu” (il “Cammino di san Giacomo”), che decolla dopo quindici anni nell’isola. Organizzato dalla Regione Sardegna, in collaborazione con la Conferenza episcopale sarda (Ces), e che ha come comune capofila quello di Mandas, in provincia di Cagliari. Il protocollo, che da il via all’organizzazione dell’evento è stato sottoscritto nei giorni scorsi a Cagliari, alla presenza dell’assessore al Turismo della Regione Sardegna, Gianni Chessa.
Una sorta di tour spirituale, che vede coinvolti tanti comuni lungo i 1.600 chilometri di lunghezza, (percorribili in sessanta tappe): da Cagliari a Bitti (Nuoro) fino ad arrivare a Porto Torres (Sassari) e Sinnai, nel Cagliaritano. Insomma, un itinerario turistico-religioso da Nord a Sud dell’isola.
«La nostra isola punta molto sul turismo lento e spirituale” - ha tenuto a precisare Chessa presentando il progetto -, ma anche sul coinvolgimento dei territori, con i loro amministratori, per completare la sua offerta turistica. Il protocollo firmato con la Conferenza episcopale sarda - ha aggiunto - dimostra l’importanza strategica di questo segmento, che risponde a una forte domanda nazionale e internazionale». L’assessore regionale al Turismo ha poi concluso affermando che «i cammini spirituali, i luoghi di pellegrinaggio, sono parte integrante e indispensabile per la promozione dell’interno della nostra regione, che insieme alla proposta estiva del mare possono concretizzare il sogno di un’isola che vuole vivere di turismo tutto l’anno».
Il “Cammino di Santu Jacu” si aggiunge, dunque, ad altri sei cammini spirituali attivati nell’isola, tra cui quelli di Nostra Signora di Bonaria, san Giorgio , sant’Efisio e quello dei martiti (che comprende Sant’Antioco, Cagliari e altri dieci comuni).