giovedì 18 aprile 2024
Padre Fortunato, coordinatore dell’evento: «Un invito arrivato ovunque. Tanti i gesti di solidarietà per aiutare la partecipazione»
Uno dei disegni inviati dai bambini al Papa in vista dell'incontro di maggio

Uno dei disegni inviati dai bambini al Papa in vista dell'incontro di maggio - .

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La Giornata mondiale dei bambini è una «intuizione profetica» di papa Francesco che porterà «molto frutto nella vita della Chiesa». Ne è convinto padre Enzo Fortunato, che il Pontefice ha chiamato a coordinare l’evento che il prossimo 25-26 maggio radunerà a Roma decine di migliaia di bimbi. Lo incontriamo nei nuovi uffici di direttore della comunicazione della Basilica di San Pietro in Vaticano, l’altro incarico affidatogli dal Pontefice. «Questo cammino – sottolinea – è stato accompagnato con mano paterna da papa Francesco. Penso all’incontro del 6 novembre nell’Aula Paolo VI che è stata una prima tappa. Poi all’8 dicembre, Solennità dell’Immacolata, con l’annuncio della Giornata mondiale affidata alla protezione della Madonna. Quindi al 2 febbraio con il Messaggio che focalizza il tema della Giornata: “Io faccio nuove tutte le cose”. E ancora domenica scorsa al Regina Coeli. Papa Francesco – anche con il patrocinio del Dicastero per l’educazione presieduto dal cardinale José Tolentino de Mendonça – è davvero vicino a questo nuovo cammino che, ne sono convinto, aprirà nuovi orizzonti nella vita pastorale della Chiesa».

Padre Enzo Fortunato

Padre Enzo Fortunato - Siciliani

Padre Enzo, mancano 40 giorni all’appuntamento. A che punto siamo nell’organizzazione?

Stiamo lavorando a pieno ritmo. Siamo già a 85 nazioni che saranno rappresentate. Proprio oggi sono giunte nuove iscrizioni dal Burundi e dal Rwanda. Alcuni giorni fa sono arrivate persino dalle Isole Seychelles. Anche da Hong Kong aspettiamo diversi gruppi. Davvero abbiamo registrato un grande entusiasmo da parte di tutti.

Anche in Italia?

Certo. Qui da noi stanno lavorando tantissimo anche molti sindaci. Vedo quasi una sana concorrenza tra primi cittadini e parroci per fare in modo che tanti bimbi possano accogliere l’invito del Papa. A Roma poi abbiamo scoperto l’esistenza di 37 realtà etniche che ci hanno chiesto di partecipare. Ciascuna di esse accoglierà i bimbi provenienti dal proprio Paese fornendo loro i costumi caratteristici. Davvero una bella sorpresa.

Ci sono storie che l’hanno colpita in modo particolare?

Alcuni bambini del gruppo dei focolarini europei hanno venduto i propri giocattoli per finanziare la venuta di loro coetanei dei Paesi più poveri. Ci sono poi dei volontari attivi in Uganda e Burundi che hanno offerto i propri risparmi per regalare questo sogno ai bimbi di lì. Questo ci dice di come l’appello del Papa è arrivato in ogni parte del mondo.

Avete istituito anche un fondo per gli arrivi dalle zone più sfortunate.

Sì, è l’Associazione Be Human. Tutti possono contribuire. Basta andare sul sito nostro (www.giornatamondialedeibambini.org) e seguire le indicazioni. Grazie a questo fondo abbiamo già potuto invitare bimbi dalle favelas brasiliani, dalle Villas Miserias di Buenos Aires e da Haiti. Ma sono tanti altri che vorrebbero venire...

Ci saranno anche bimbi provenienti dai teatri di guerra?

Sì, grazie soprattutto alla Comunità di Sant’Egidio, che insieme alla Cooperativa Auxilium ci sta aiutando molto, ne arriveranno più di quattromila. Dall’Ucraina, dalla Terra Santa – da Gerusalemme e da Betlemme accompagnati da padre Ibrahim Faltas – e una ventina da Gaza. Tutti loro avranno il primo posto davanti al Papa, qui in piazza san Pietro.

Quanti saranno in tutto?

Attualmente abbiamo quasi 60mila iscritti. Il numero ovviamente – era impensabile fare altrimenti – comprende anche gli accompagnatori e i genitori che verranno con loro. Con il ritmo di adesioni in corso credo che potremo arrivare a quota centomila e forse più. Queste cifre ci dicono tanto dalla grande domanda che parte dal cuore delle famiglie per venire a Roma a stringersi vicino al Papa nel nome di Gesù. Le iscrizioni comunque sono ancora aperte. Come lo sono quelle per i volontari. Sono già mille, ma ben vengano degli altri.

Il programma è già fissato?

Sì, saranno due giorni molto intensi. E c’è grande attesa. Abbiamo già un centinaio di giornalisti accreditati. Rai e Ctv seguiranno da vicino le due giornate. Il Papa raggiungerà i bambini allo Stadio Olimpico sabato 25 maggio verso le 17. Starà a lungo con loro, più di un’ora, rispondendo alle loro domande. Ne stanno arrivando tantissime. Come stanno arrivando tanti disegni. Tutto questo materiale, dopo una prima selezione, finirà sulla scrivania di Francesco, che sceglierà a quali rispondere. Prima dell’arrivo del Papa il Foro italico sarà allestito come un grande villaggio a misura di bambino. E qui devo ringraziare soprattutto Sport e Salute, che insieme al Coni e la Figc si sono resi da subito disponibili. Questo rapporto tra Chiesa e Sport può essere davvero una spinta in più nel progetto educativo che sta a cuore al Papa. Alle 15 ci sarà l’ingresso nello Stadio Olimpico dove, prima dell’arrivo del Papa ci sarà un momento dedicato allo spettacolo condotto dall’amico fraterno Carlo Conti. Ci saranno Lino Banfi, Mr Rain, Rocco Hunt e tanti altri.

E la domenica?

C’è la Messa in piazza San Pietro presieduta da papa Francesco, con 1.500 giovanissimi cantori del Coro dello Zecchino d’oro. Abbiamo poi in cantiere una bella sorpresa che renderà felici i bambini, ma non solo loro. Ma verrà svelata una settimana prima.

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