Massimo e Patrizia Paloni, genitori di dodici figli. - Siciliani
L’identità della missione cristiana e il catecumenato matrimoniale al centro, oggi, della seconda giornata dell’Incontro mondiale delle famiglie nell’Aula Paolo VI in Vaticano. Il primo tema sarà affrontato dai francesi Benoit e Veronique Rabourdin e poi approfondito da due panel. Il primo sul tema 'Essere cristiani nell’era digitale', il secondo su 'Vocazione e missione nelle periferie esistenziali'. Sul catecumenato matrimoniale la relazione introduttiva sarà di Gabriella Gambino, sottosegretario del Dicastero laici, famiglia e vita, con il marito Giovanni Nuzzi.
Su media e social, in tanti scorrendo – frettolosamente – gli “Itinerari catecumenali per la preparazione al matrimonio” pubblicati nei giorni scorsi hanno concluso – altrettanto frettolosamente – che il Vaticano ha ormai smarrito i contatti con la famiglia reale, che Papa e vescovi immaginano una coppia che esiste soltanto nei manuali devozionali.
La prima risposta, sorprendente nella sua immediatezza, è arrivata mercoledì sera durante il Festival delle famiglie davanti al Papa che ha inaugurato il X Incontro mondiale. La coppia chiamata all’inizio a testimoniare la bellezza della famiglia, Luigi e Serena Zangla, con i loro tre figli, ha raccontato di convivere non per opposizione al matrimonio – che infatti a breve sarà celebrato – ma a causa di una comunità da cui in passato non si è sentita accolti. E anche le altre famiglie protagoniste della serata non si sono affannate a nascondere storie di infedeltà, fatiche, anche “deroghe” alla continenza prematrimoniale.
La seconda risposta, altrettanto spiazzante, è arrivata dalle relazioni presentate ieri, nel corso della prima giornata del Congresso pastorale. Le tante coppie impegnate nella pastorale in ogni angolo del mondo che si sono alternate per approfondire i temi in programma, hanno spesso offerto racconti in prima persona in cui sono emersi anche momenti di fragilità, dubbi, problemi.
Anche situazioni di infedeltà, comprese e superate nella prospettiva dell’accoglienza reciproca, del perdono, della misericordia. Scandalo all’Incontro mondiale delle famiglie? No, solo la normalità – e la verità – di famiglie ordinarie che non devono mostrarsi a tutti i costi irreprensibili ed esemplari solo perché si raccontano nell’Aula Paolo VI, in Vaticano. D’altra parte il mandato di papa Francesco era proprio quello di mettere da parte riflessioni dottrinali e teologiche per lasciare spazio ai racconti delle coppie.
Chiesa domestica e sinodalità
Problematica anche la prima relazione, quella di Gregory e Lisa Popcak, irlandesi, che in riferimento al tema dell’Incontro, la santità familiare, hanno messo in luce contraddizioni e difficoltà. Quando parliamo di spiritualità cattolica, hanno detto, pensiamo soprattutto a «tradizioni monastiche e clericali. Per quanto queste pratiche siano preziose, possono essere difficili da inserire nella vita familiare. I genitori spesso ci dicono: “Una volta avevo una grande vita di preghiera... prima di sposarmi e avere figli”. Molti cattolici credono che la vita familiare sia in qualche modo antitetica alla conduzione di una vita santa. Tuttavia negli ultimi anni – hanno ironizzato Gregory e Lisa – lo Spirito Santo sembra aver lavorato duramente per sfidare questa narrazione profondamente errata». Ma la strada da percorrere è ancora lunga. Non si tratta solo di mettere a punto vie specifiche per la santità di coppia, ma anche di chiarire, traducendola in modalità di vita concreta, quella stupenda intuizione del Vaticano II a proposito della Chiesa domestica. C’è da mettere a punto una nuova ecclesiologia. Chiesa domestica sì, ma che non sia più soltanto una bella metafora.
Giovani e anziani
Altro capitolo importante durante la prima giornata del Congresso pastorale quello del rapporto tra le generazioni per costruire la Chiesa del futuro. Ne hanno parlato, tra gli altri Vincenzo Bassi e Carla Di Lello, Alvaro Medina Del Campo e la moglie Maria Rosaria Garcia. Spunti curiosi sono arrivati anche da Christopher M.Bellitto, docente di storia alla Kean University di New York che ha messo a confronto episodi biblici e un rapporto nonni-nipoti dei nostri giorni, con i ragazzi che accompagnano gli anziani al cinema e alla scoperta del mondo digitale, ma che non si stancano neppure di interrogarli sul loro passato, sulle malattie superate, sulle modalità di lavoro, sull’impegno politico. «Nonno, lo rifaresti?», dovrebbero chiedere i nipoti per entrare nel cuore degli anziani. E, a proposito della fede: «Hai mai dubitato di Dio?».
I primi anni di matrimonio
Una giovane coppia di Toledo (Spagna), Eduardo e Monica Gonzales Soriano, ha raccontato le difficoltà vissute dopo le nozze, quando svanita l’atmosfera della cerimonia e il romanticismo della luna di miele, sono arrivate le prove della convivenza, comprese lavatrici da fare, panni da passare sul pavimento e altre incombenze domestiche. Tra le contraddizioni della società dell’edonismo e la speranza di vivere con più autenticità e pienezza la vita matrimoniale, era necessario quindi individuare un nuovo approccio pastorale che, per la coppia spagnola, si è concretizzato con un percorso di accompagnamento intitolato “FamilyRock”, la famiglia costruita sulla roccia della parola. «I giovani sposi – hanno sottolineato – hanno bisogno di essere fecondi nella comunità, di entrare in comunione con altre famiglie, hanno bisogno della guida amorevole di un sacerdote».
Paternità e maternità
«Abbiamo bisogno di nuovi padri e di nuove madri», hanno detto con entusiasmo Ryan e Mary Rose (Stati Uniti), che sappiano affrontare il dono della genitorialità senza timori e senza il peso che deriva da una difficile comprensione, anche spirituale, dell’impegno. Accompagnare i giovani alla paternità e alla maternità è un compito che spetta alla comunità intera, hanno sottolineato, in particolare alle coppie più navigate. Quelle che hanno superato gli scogli dell’incomprensione e dell’infedeltà – toccante a questo proposito la confessione ad alta voce dei sudafricani Stephen e Sandra Conway – e dispongono degli strumenti umani e culturali per spiegare la bellezza di una vita da accogliere e accompagnare.