lunedì 15 luglio 2024
Ogni settimana uno spazio dedicato alla riflessione personale. Oggi su come tante volte il Signore parli attraverso situazioni inaspettate, inattese. La singolare preghiera di un saggista-ferroviere
Bisogna essere pronti ad abbbraciare le novità

Bisogna essere pronti ad abbbraciare le novità - ICP

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Siamo essere imperfetti, pieni di paure e di preoccupazioni. Così ci illudiamo che l’ordine sia un modo sicuro per garantirsi serenità. Avere tutto sotto controllo ci sembra un antidoto ai rischi legati a un futuro che non conosciamo. La fede però scompiglia quest’illusione. Il Signore dei cristiani è Colui che nell’Apocalisse dice: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». Ma anche più banalmente, guardando al proprio quotidiano, ciascuno di noi ha sperimentato che le grandi svolte sono spesso arrivate nei modi più strani e inaspettati. Per questo bisogna essere pronti a venire scompigliati e frastornati dalla realtà, sapendo che Buona Novella significa Novità. L’ha capito benissimo Leon Bloy (1846-1920) il saggista-ferroviere francese che non a caso si rivolge al Padre chiamandolo “Dio dell’imprevisto”.

O Dio dell’imprevisto,
fa’ ch’io non tema mai
l’imprevisto
l’inconsueto
l’impensato
poiché proprio Tu fosti tutto ciò
e feristi il cuore degli uomini
con la tua assoluta Novità.
Scioglimi il cuore
perché anch’io sappia
sorprendermi e sorprendere
per diversità di pensiero
novità di vita
fantasia d’amore
prontezza di fronte al male.
Fa’ che un pochino almeno ti somigli,
o Dio dell’imprevisto,
che nel tuo Figlio
desti il giro ad un mondo rappreso
e senza senso.
Fa’ ch’io diventi immagine e strumento
della tua Buona Novità.



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