Il neo nominato vescovo di Monreale monsignor Gualtiero Isacchi - .
Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi siciliana di Monreale, presentata da monsignor Michele Pennisi, nominando come successore monsignor Gualtiero Isacchi, del clero della diocesi suburbicaria di Albano, finora vicario episcopale per il coordinamento della pastorale ed economo diocesano. Monsignor Isacchi, che compirà 52 anni a settembre, è originario di Lecco. Entrato nel Seminario minore dell’arcidiocesi di Milano, quando la famiglia si trasferisce ad Alba- no Laziale viene accolto nel Seminario diocesano.
Nel 1990 l’allora vescovo della diocesi suburbicaria, Dante Bernini, lo invia, insieme con gli altri seminaristi diocesani, presso il Seminario Filosofico-Teologico Internazionale “Giovanni Paolo II” a Roma. Quindi consegue il baccalaureato in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense e il 7 dicembre 1994 è ordinato prete per Albano. In diocesi è stato vicario parrocchiale e poi parroco di Sant’Eugenio I Papa, e ha ricoperto molteplici incarichi nella curia diocesana: direttore del Centro oratori, dell’Ufficio di pastorale giovanile e di pastorale vocazionale; membro del Consiglio presbiterale e di quello pastorale; direttore del Seminario vescovile e, ad interim, dell’Ufficio comunicazioni sociali.
Dal 2006 era vicario episcopale per il Coordinamento della pastorale e dal 2010 Economo diocesano. L’annuncio della nomina è stata data come di consueto in contemporanea dalla Sala Stampa vaticana e dalle diocesi interessate. Al Albano il vescovo Vincenzo Viva lo ha fatto alla presenza del predecessore, il cardinale Marcello Semeraro (ora prefetto della Congregazione delle cause dei santi) e anche del sindaco Massimiliano Borelli e del presidente del Consiglio comunale Nicola Marini.
Semeraro ha ricordato che «quando il Concilio Vaticano II parla del ministero presbiterale dice che ogni presbitero è iscritto a una Chiesa particolare, ma aggiunge anche che i presbiteri sono chiamati al servizio di tutta la Chiesa». Nel suo intervento monsignor Isacchi ha espresso «gratitudine» a monsignor Bernini «che mi ha ordinato », al cardinale Semeraro «che nei diciassette anni trascorsi ad Albano mi ha insegnato molto e mi ha insegnato ad amare la Chiesa», al vescovo Viva «per l’affetto e l’attenzione e la disponibilità dimostrata». «Vengo tra voi – ha scritto poi nel primo messaggio alla diocesi – per camminare con voi sulle vie del Vangelo di Cristo Gesù, nostra gioia. Vengo come pastore tra fratelli e sorelle. Vengo con molta trepidazione, consapevole che solo la grazia di Dio può colmare la distanza che intercorre tra la mia persona e il servizio che Lui stesso, attraverso la voce materna della Chiesa, ha voluto affidarmi».
A Monreale l’arcivescovo Pennisi, che ha compiuto 75 anni lo scorso novembre, ha salutato l’annuncio del nuovo pastore «con grande gioia e con gratitudine verso il Santo Padre Francesco». «Il 26 aprile – ha aggiunto – si sono conclusi i nove anni del mio ministero episcopale come arcivescovo di Monreale», che «hanno rappresentato per me un vero dono da parte del Signore Gesù, che mi ha dato il privilegio di partecipare alla sua missione a servizio del popolo santo di Dio e di poter celebrare nel nostro magnifico Duomo sotto lo sguardo accogliente del Pantocratore».
La data della consacrazione di monsignor Isacchi e del suo ingresso in diocesi deve essere ancora fissata. Nel frattempo monsignor Pennisi rimane amministratore apostolico, mentre proseguirà il suo ministero come assistente ecclesiastico della Confederazione delle Confraternite delle diocesi d’Italia che da pochi mesi ha un nuovo presidente nella persona di Salvatore Bisignano.