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Giusto due giorni fa, nel videomessaggio con le intenzioni di preghiera per il mese di settembre, periodo che si incrocia con il Tempo del Creato, il Papa ha nuovamente invitato tutti gli uomini e le donne del pianeta a impegnarsi in prima persona per custodire la Terra. Drammatico è risultato il suo appello: «Se misuriamo la temperatura del pianeta, ci dirà che la Terra ha la febbre. E si sente male, come qualsiasi malato. Ma noi ascoltiamo questo dolore? Ascoltiamo il dolore dei milioni di vittime dei disastri ambientali? Coloro che soffrono maggiormente le conseguenze di questi disastri sono i poveri, coloro che sono costretti a lasciare la propria casa a causa di inondazioni, ondate di calore o siccità».
Parole di grande attualità, specie domenica che si celebra, come ogni 1° settembre, la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato. Una ricorrenza che segna anche l’inizio del Tempo del Creato, che si conclude il 4 ottobre, festa di San Francesco. Lo scorso 27 giugno, in vista della Giornata odierna, il Papa ha diramato un messaggio sul tema di quest’anno: «Spera e agisci con il Creato». Nel testo Francesco chiede che l’armonia proposta nella Fratelli tutti, si estenda «anche al Creato, in un “antropocentrismo situato”, nella responsabilità per un’ecologia umana e integrale, via di salvezza della nostra casa comune e di noi che vi abitiamo».
Sperare e agire con il Creato significa dunque, per il Papa, «unire le forze e, camminando insieme, contribuire a «ripensare alla questione del potere umano, al suo significato e ai suoi limiti». Un potere incontrollato, infatti, «genera mostri e si ritorce contro noi stessi. Perciò oggi è urgente porre limiti etici allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale, che potrebbe essere utilizzata per il dominio sull’uomo e sulla natura».
Per la Chiesa italiana la celebrazione nazionale della 19ª Giornata per la custodia del Creato, quest’anno è ospitata dalla diocesi di Avezzano nei giorni 13-14-15 settembre.